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mercoledì 18 luglio 2018
martedì 17 luglio 2018
Roberto Fioravanti: 2000 km pe ri suoi 50 anni
Peri suoi 50 anni si è regalato un viaggio speciale: da Canterbury (Inghilterra) a Roma in bicicletta.
Roberto Fioravanti, agente di commercio di Castelfiorentino, pedalerà in solitaria lungo la Via Francigena ripercorrendo, al contrario, il tracciato originale compiuto nel 990 da Sigerico di ritorno dalla Capitale dopo l’incontro con Papa Giovanni XV.
Quasi duemila chilometri da affrontare, valichi alpini e continui saliscendi da superare per arrivare alla meta: Città del Vaticano, piazza San Pietro.
La partenza da Canterbury è prevista per domenica 22 luglio.
"Partirò lo stesso giorno in cui tre anni fa è venuto a mancare mio padre. Questo non l’ho pianificato. E’ stato un segno del destino».
Roberto Fioravanti, agente di commercio di Castelfiorentino, pedalerà in solitaria lungo la Via Francigena ripercorrendo, al contrario, il tracciato originale compiuto nel 990 da Sigerico di ritorno dalla Capitale dopo l’incontro con Papa Giovanni XV.
Quasi duemila chilometri da affrontare, valichi alpini e continui saliscendi da superare per arrivare alla meta: Città del Vaticano, piazza San Pietro.
La partenza da Canterbury è prevista per domenica 22 luglio.
"Partirò lo stesso giorno in cui tre anni fa è venuto a mancare mio padre. Questo non l’ho pianificato. E’ stato un segno del destino».
Cosa la spinge ad affrontare tutti questi chilometri da solo?
«Tante cose: l’amore per la bicicletta, la sfida personale, il piacere di stare tre settimane assorto nei miei pensieri. Saranno le mie vacanze con il vantaggio che quest’anno potrò allungare i miei giorni di ferie grazie alla disponibilità dei miei colleghi».
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Fonte: la Nazione.it |
For his 50 years he has given himself a special trip: from Canterbury (England) to Rome by bicycle.
Roberto Fioravanti, trade agent of Castelfiorentino, will ride alone along the Via Francigena retracing, on the contrary, the original track made in 990 by Sigerico returning from the capital after meeting with Pope John XV.
Nearly two thousand kilometers to face: alpine passes and continuous ups and downs to overcome to get to the destination: Vatican City, St. Peter's Square.
The departure from Canterbury is scheduled for Sunday, July 22nd.
"I will leave the same day when my father died three years ago, I did not plan it, it was a sign of destiny."
What drives you to face all these kilometers alone?
"Many things: the love of cycling, the personal challenge, the pleasure of being three weeks absorbed in my thoughts. They will be my holidays with the advantage that this year I will be able to lengthen my vacation days thanks to the availability of my colleagues ".
lunedì 16 luglio 2018
"Ladri di biciclette" spegne 70 candeline
Ladri di biciclette è un film del 1948 diretto, prodotto e in parte sceneggiato dal grande Vittorio De Sica.
Girato con un'ampia partecipazione di attori non professionisti, prende lo spunto dal titolo dell'omonimo romanzo Ladri di biciclette (1946) di Luigi Bartolini, sebbene si tratti di un soggetto originale di Cesare Zavattini. È tuttora considerato un classico del cinema ed è ritenuto uno dei massimi capolavori del neorealismo cinematografico italiano.
Quattro anni dopo la sua uscita, venne ritenuto il più grande film di tutti i tempi dalla rivista cinematografica britannica Sight & Sound.
Nel 1958 fu dichiarato il secondo miglior film di sempre alla Confrontation di Bruxelles, da una giuria internazionale di critici.
Ladri di biciclette è stato in seguito inserito, come opera rappresentativa, nella lista dei 100 film italiani da salvare, ed è stato inoltre classificato nella quarta posizione ne "I 100 migliori film del cinema mondiale - I più grandi film non in lingua inglese" dalla rivista Empire.
La bicicletta è una grande protagonista del film, divenuta da mezzo popolare di trasporto, un elemento vitale di sopravvivenza per il protagonista del film. Le biciclette attraversano tutta la storia del film, appaiono e scompaiono (isolate o in mucchi, integre o fatte a pezzi) come un incubo agli occhi del piccolo Bruno e di suo padre.
La bicicletta rappresenta la tentazione che spinge Antonio a rubare, l'esca con cui il pedofilo di Piazza Vittorio attira il piccolo Bruno, la perdita del lavoro e la disperazione finale di una povera famiglia che aveva riposto in quell'umile oggetto tutte le sue speranze di sopravvivenza.
Ladri di biciclette is a 1948 film directed, produced and partly screened by the great Vittorio De Sica.
Shot with a wide participation of non-professional actors, it takes its cue from the title of the eponymous novel Ladri di biciclette (1946) by Luigi Bartolini, although it is an original subject by Cesare Zavattini. It is still considered a classic of cinema and is considered one of the greatest masterpieces of Italian cinema neorealism.
Four years after its release, it was considered the greatest film of all time by the British film magazine Sight & Sound.
In 1958 he was declared the second best film ever at the Confrontation in Brussels, by an international jury of critics.
Ladri di biciclette was later included, as a representative work, in the list of 100 Italian films to be saved, and was also ranked in the fourth position in "The 100 best films of world cinema - The biggest non-English films" from Empire magazine.
The bicycle is a great protagonist of the film, which has become a popular means of transport, a vital element of survival for the protagonist of the film. The bicycles pass through the whole story of the film, appear and disappear (isolated or in piles, intact or made into pieces) like a nightmare in the eyes of little Bruno and his father.
The bicycle is the temptation that drives Antonio to steal, the bait with which the pedophile of Piazza Vittorio attracts the little Bruno, the loss of work and the final despair of a poor family who had put in that humble object all his hopes of survival.
domenica 15 luglio 2018
La bici più veloce al mondo
La bici più veloce al mondo potrebbe prendersi una bella multa in autostrada, visto che potrebbe superare i 130km/h di punta.
Nella nuova competizione per i veicoli a propulsione umana più veloci di sempre c’è un’interessantissima nuova pretendente: una bicicletta speciale che è stata progettata in buona parte da un’intelligenza artificiale.
L’attuale record per la bici più veloce al mondo è in pericolo. Il limite di 133,78 km all’ora (88,13 miglia all’ora) era stato registrato nel deserto del Nevada nel 2012 da un team olandese. Ma il primato potrebbe essere a grande rischio visto che c’è un nuovo mezzo pronto a infrangerlo e che parte con grandi favori di pronostico.
La sfida raduna a sé tutti i veicoli con propulsione umana più veloci. Questo vuol dire che non ci sono motori – nemmeno elettrici – ma soltanto energia ricavata dall’azione di gambe e braccia. E la bicicletta è uno dei mezzi a propulsione umana più diffuso ed efficiente (con quelle elettriche sempre più in crescita anche in Italia).
Tuttavia, anche il modello da cronometro più elaborato visto finora, spinto dal Campione del Mondo della specialità (Tom Dumoulin, per la cronaca), deve fare i conti con il suo principale nemico: la resistenza all’aria.
Il ciclista è infatti del tutto esposto e non bastano i caschi da alieni per tagliare come un coltello il muro formato dall’aria. Ma è qui che entra in gioco la progettazione di veri e propri scafandri ultra aerodinamici in grado di limitare al minimo gli effetti frenanti.
Il prototipo arriva dei laboratori dello IUT Annecy con la collaborazione degli ingegneri della Neural Concept, sussidiaria della Swiss Federal Institute of Technology di Losanna (EPFL). L’intelligenza artificiale si è appoggiata su rete neurale e ha valutato le proprietà aerodinamiche con innumerevoli simulazioni di scenari e forme applicando le leggi della fisica. Solitamente gli algoritmi di machine learning partirebbero dallo studio di immagini, ma in questo caso si è lavorato su una struttura più complessa ed elaborata, un input che porta l’AI a risultati ancora più performanti e precisi.
Partendo da un design basilare, l’AI si è impegnata perfezionando la configurazione così ottenere quello che secondo il software è il supporto migliore per lo scopo. Le innovazioni ricavate da questi progetti saranno impiegati e commercializzati non tanto nell’ambito delle biciclette da strada, quanto su altre macchine come droni, velivoli e turbine a vento.
Appuntamento al prossimo 10-15 settembre nel deserto del Nevada per la World Human Powered Speed Challenge che vedrà i mezzi completare un percorso di 8 km con la velocità massima misurata su un tratto di 200 m. Ce la farà questa bici a frantumare il precedente record?
Fonte: wired.it
The fastest bike in the world could get a fine on the highway, as it could exceed 130km / h peak.
In the new competition for the fastest human-powered vehicles of all time there is a very interesting new suitor: a special bicycle that has been designed in large part by an artificial intelligence.
The current record for the fastest bike in the world is in danger. The 133.78 km / h (88.13 miles per hour) limit had been registered in the Nevada desert in 2012 by a Dutch team. But the record may be at great risk since there is a new medium ready to break it and that part with great forecasts.
The challenge brings together all the vehicles with faster human propulsion. This means that there are no engines - not even electric - but only energy derived from the action of legs and arms. And the bicycle is one of the most widespread and efficient human propulsion vehicles (with electric ones increasingly growing also in Italy).
However, even the most elaborate time trial model seen so far, driven by the World Champion of the specialty (Tom Dumoulin, for the record), has to deal with its main enemy: air resistance.
The cyclist is in fact fully exposed and helmets aliens are not enough to cut the wall formed by the air like a knife. But this is where the design of real ultra aerodynamic diving suits able to minimize braking effects comes into play.
The prototype comes from the IUT Annecy laboratories with the collaboration of the Neural Concept engineers, a subsidiary of the Swiss Federal Institute of Technology in Lausanne (EPFL). Artificial intelligence leaned on the neural network and evaluated the aerodynamic properties with countless simulations of scenarios and forms applying the laws of physics. Usually the machine learning algorithms would start from the study of images, but in this case we worked on a more complex and elaborate structure, an input that brings the AI to even more performing and precise results.
Starting from a basic design, the AI is committed to perfecting the configuration so to get what the software is the best support for the purpose. The innovations derived from these projects will be used and marketed not so much in the field of road bicycles, as on other machines such as drones, airplanes and wind turbines.
See you from 10 to 15 September in the Nevada desert for the World Human Powered Speed Challenge which will see the vehicles complete an 8 km course with the maximum speed measured on a stretch of 200 m.
Will this bike make it to break the previous record?
Nella nuova competizione per i veicoli a propulsione umana più veloci di sempre c’è un’interessantissima nuova pretendente: una bicicletta speciale che è stata progettata in buona parte da un’intelligenza artificiale.
L’attuale record per la bici più veloce al mondo è in pericolo. Il limite di 133,78 km all’ora (88,13 miglia all’ora) era stato registrato nel deserto del Nevada nel 2012 da un team olandese. Ma il primato potrebbe essere a grande rischio visto che c’è un nuovo mezzo pronto a infrangerlo e che parte con grandi favori di pronostico.
La sfida raduna a sé tutti i veicoli con propulsione umana più veloci. Questo vuol dire che non ci sono motori – nemmeno elettrici – ma soltanto energia ricavata dall’azione di gambe e braccia. E la bicicletta è uno dei mezzi a propulsione umana più diffuso ed efficiente (con quelle elettriche sempre più in crescita anche in Italia).
Tuttavia, anche il modello da cronometro più elaborato visto finora, spinto dal Campione del Mondo della specialità (Tom Dumoulin, per la cronaca), deve fare i conti con il suo principale nemico: la resistenza all’aria.
Il ciclista è infatti del tutto esposto e non bastano i caschi da alieni per tagliare come un coltello il muro formato dall’aria. Ma è qui che entra in gioco la progettazione di veri e propri scafandri ultra aerodinamici in grado di limitare al minimo gli effetti frenanti.
Il prototipo arriva dei laboratori dello IUT Annecy con la collaborazione degli ingegneri della Neural Concept, sussidiaria della Swiss Federal Institute of Technology di Losanna (EPFL). L’intelligenza artificiale si è appoggiata su rete neurale e ha valutato le proprietà aerodinamiche con innumerevoli simulazioni di scenari e forme applicando le leggi della fisica. Solitamente gli algoritmi di machine learning partirebbero dallo studio di immagini, ma in questo caso si è lavorato su una struttura più complessa ed elaborata, un input che porta l’AI a risultati ancora più performanti e precisi.
Partendo da un design basilare, l’AI si è impegnata perfezionando la configurazione così ottenere quello che secondo il software è il supporto migliore per lo scopo. Le innovazioni ricavate da questi progetti saranno impiegati e commercializzati non tanto nell’ambito delle biciclette da strada, quanto su altre macchine come droni, velivoli e turbine a vento.
Appuntamento al prossimo 10-15 settembre nel deserto del Nevada per la World Human Powered Speed Challenge che vedrà i mezzi completare un percorso di 8 km con la velocità massima misurata su un tratto di 200 m. Ce la farà questa bici a frantumare il precedente record?
Fonte: wired.it
The fastest bike in the world could get a fine on the highway, as it could exceed 130km / h peak.
In the new competition for the fastest human-powered vehicles of all time there is a very interesting new suitor: a special bicycle that has been designed in large part by an artificial intelligence.
The current record for the fastest bike in the world is in danger. The 133.78 km / h (88.13 miles per hour) limit had been registered in the Nevada desert in 2012 by a Dutch team. But the record may be at great risk since there is a new medium ready to break it and that part with great forecasts.
The challenge brings together all the vehicles with faster human propulsion. This means that there are no engines - not even electric - but only energy derived from the action of legs and arms. And the bicycle is one of the most widespread and efficient human propulsion vehicles (with electric ones increasingly growing also in Italy).
However, even the most elaborate time trial model seen so far, driven by the World Champion of the specialty (Tom Dumoulin, for the record), has to deal with its main enemy: air resistance.
The cyclist is in fact fully exposed and helmets aliens are not enough to cut the wall formed by the air like a knife. But this is where the design of real ultra aerodynamic diving suits able to minimize braking effects comes into play.
The prototype comes from the IUT Annecy laboratories with the collaboration of the Neural Concept engineers, a subsidiary of the Swiss Federal Institute of Technology in Lausanne (EPFL). Artificial intelligence leaned on the neural network and evaluated the aerodynamic properties with countless simulations of scenarios and forms applying the laws of physics. Usually the machine learning algorithms would start from the study of images, but in this case we worked on a more complex and elaborate structure, an input that brings the AI to even more performing and precise results.
Starting from a basic design, the AI is committed to perfecting the configuration so to get what the software is the best support for the purpose. The innovations derived from these projects will be used and marketed not so much in the field of road bicycles, as on other machines such as drones, airplanes and wind turbines.
See you from 10 to 15 September in the Nevada desert for the World Human Powered Speed Challenge which will see the vehicles complete an 8 km course with the maximum speed measured on a stretch of 200 m.
Will this bike make it to break the previous record?
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