Cycling & Blogging: welcome on board, sei entrato nel Blog ufficiale dell'Alexander Bike Hotel di Gabicce Mare!

domenica 28 giugno 2015

Tour remix!!!!

Per augurarvi una buona domenica vi mostriamo le foto dei bike tour di questa settimana.

Have a nice Bike Day!!!!




We wish you a super Sunday showing you the pics of this week bike tour!

Have a nice Bike Day!!!!


courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte
courtesy of Chris Conte
courtesy of Chris Conte
courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

sabato 27 giugno 2015

La bicicletta

La bicicletta è un mezzo che per molti rappresenta un hobby. Per altri invece le due ruote sono una vera e propria passione, non un semplice mezzo di trasporto ma una filosofia di vita.
Nel corso del tempo le biciclette hanno subito una grande evoluzione, dai primi progetti di Leonardo da Vinci ai buffi modelli dell’Ottocento. Seppur la prima corsa ciclistica ebbe luogo in Francia nel 1865, il nostro paese ha avuto un ruolo di primo piano nella storia della bicicletta e del ciclismo, con aziende importanti del calibro diLegnano, Olympia, Taurus, Colnago e Bianchi. 
Vi proponiamo un viaggio lungo la storia della bicicletta, attraverso 8 leggendari modelli che hanno segnato le rispettive epoche.

1)      La draisina
L’invenzione della bicicletta è generalmente attribuita al barone tedesco Karl von Drais, che nel 1817 mise a punto un curioso mezzo a due ruote chiamato draisina. Questo veicolo non aveva pedali né freni, ma necessitava della spinta dei piedi per muoversi: tuttavia grazie alla sua ruota anteriore sterzante è considerato il primo vero antenato delle moderne biciclette. Solo nel 1839 lo scozzese Kirkpatrick MacMillan ebbe l’idea di installare dei pedali su una draisina.


2)      Il biciclo
Intorno al 1860 a Parigi iniziarono a diffondersi una serie di veicoli detti velocipedi, con pedali in movimento rotatorio e la ruota di diverse dimensioni. Un modello di velocipede particolarmente fortunato fu il biciclo, inventato dall’inglese James Starley intorno al 1870. Il biciclo aveva un’enorme ruota anteriore e una piccola ruota posteriore, per aumentare l’ampiezza della pedalata: nonostante non fosse semplice da guidare, ebbe grande successo.


3)      La Rover Safety bicycle
Fu John Kemp Starley, nipote di James, a dare vita nel 1884 al primo modello di bicicletta paragonabile a quelle in uso oggi. La sua invenzione fu inizialmente detta safety bicycle, ovvero “bicicletta di sicurezza”, perché molto più sicura se paragonata al biciclo, e fu soprannominata Rover. Si trattava della primi bici dotata di trasmissione a catena, oltre ad avere le ruote di dimensioni uguali e un telaio simile a quelli delle biciclette moderne.


4)      La Legnano di Gino Bartali
Nel Novecento le bici si diffusero sempre di più tra la popolazione, e con esse anche la passione per il ciclismo, testimoniata dalla popolarità di gare come Tour de France e Giro d’Italia, fondate rispettivamente nel 1903 e nel 1909. Le bici da corsa fino agli anni 60 erano i modelli più ambiti, contrapposte alle bici “povere” della gente comune. Aziende italiane come Legnano contribuirono al successo delle bici da corsa italiane all’estero, grazie anche all’impulso di una leggenda come Gino Bartali che su Legnano si aggiudicò i Tour de France del 1938 e 1948.

5)      La Graziella
Negli anni 60 si fece largo una nuova ondata di biciclette, viste come accessorio alla moda e status symbol per una certa fetta di popolazione. Un modello iconico del periodo era la Graziella, prodotta dal 1964 dalla Carnielli di Vittorio Veneto. Di piccole dimensioni efacilmente smontabile per essere portata comodamente in giro, la Graziella fu pubblicizzata all’epoca come “la Rolls Royce di Brigitte Bardot”, ed oggi è un oggetto di culto.


6)      Olandesina e Bici da Fornaio
Evoluzione delle bici “povere” usate dal popolo nel dopoguerra sono oggi le city bike, dette anche “bici da città” o “bici da passeggio”. Come il nome fa intuire, si tratta di biciclette pensate per un uso urbano, che privilegiano la comodità, spesso sprovviste di cambio e dotate di tanti accessori come cestino o portapacchi. Tra i modelli più classici, sono rimasti celebri bici da donna come l’olandesina, e da uomo come la fornarina. 


7)      Le mountain bikeL’ultima grande innovazione nel campo delle due ruote è stata l’invenzione della mountain bike, che a partire dagli anni 80 ha rivoluzionato il mondo delle biciclette. La mountain bike ha visto la luce alla fine degli anni 70 in California, e da allora si è imposta come il modello di bicicletta di gran lunga più popolare a tutt’oggi. Pensata in particolare per il ciclismo su salite, discese, e strade sterrate, è caratterizzata da una particolare robustezza, sospensioni complesse, ed un cambio ad ampia escursione.

8)      Le bici a scatto fisso
Un caso particolare nel mondo delle due ruote è rappresentato dalle biciclette a scatto fisso, di cui abbiamo parlato anche in passato. Le cosiddette “fixies” sono bici con un solo rapporto e la trasmissione collegata direttamente alla ruota.  Se negli ultimi anni sono diventate un oggetto culto per hipster e fanatici di design, le bici a scatto fisso sono usate da tempo per le gare su pista.


giovedì 25 giugno 2015

Campionato Italiano

Campionato italiano, prova a cronometro.
12° posizione per l'atleta ‪#‎OrangeBlue‬ Riccardo Stacchiotti a 3'13''dal favorito Adriano Malori che si conferma campione italiano.
Appuntamento a sabato con la prova in linea!!!


Italian championship, time trial.
12 position for Riccardo Stacchiotti, the winner is Adriano Malori that is again the leader of the italian time trial.
Waiting for Saturday!

Courtesy of Nippo Vini Fantini

martedì 23 giugno 2015

Ride Across Europe for Children



Fred Morini segna un’altra importante tappa della sua vita personale e ciclistica: la Ride Across Europe.

Una corsa in solitario lunga quasi 2500 km da Milano a Stoccolma, per beneficenza.
A un anno esatto dall'incidente che gli ha provocato uno “shock midollare” con paraparesi agli arti inferiori costringendolo a mesi di ospedale specializzato, Fred rimonta in sella alla sua bicicletta (per la seconda volta nella vita!) grazie all’ottimismo, l’entusiasmo e la positività che lo contraddistinguono. 

La Ride Across Europe da Milano a Stoccolma è un evento davvero speciale con una “mission” davvero nobile: raccogliere fondi a favore dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze (specializzato per la cura delle malattie dei bambini) & la Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia attraverso l’organizzazione no profit La Rete del Dono.

Per effettuare la donazione mediante bonifico (solo per importi superiori a 100,00 euro) per favore procedete così: effettuate il bonifico della donazione sul C/C intestato a Rete del Dono, IBAN IT07W0838201000000130114374 (BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BENE VAGIENNA SCRL) inserendo nella causale il nome della organizzazione non profit per la quale volete donare oppure il titolo del progetto. BIC (per i bonifici dall'estero): ICRAITRRAM0.

È possibile anche donare attraverso il sito online con carta di credito o carta PayPal.

http://www.retedeldono.it/fredmorini
Per maggiori informazioni potete contattare
rideacrosseurope@gmail.com

https://www.youtube.com/watch?v=LqzMxPfn1-k


The Ride Across Europe for Children of Fred Morini was born with the noble purpose of raising funds for charity to Mayer Pediatric Hospital of Florence and Ronald McDonald House Charities Italy. To make a donation by bank transfer(only for amounts above € 100.00) please proceed as follows: bank transfer on the current account to Rete del Dono, IBAN IT07W0838201000000130114374 (BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BENE VAGIENNA SCRL), fill in the reason the name of the non-profit organization for which you want to donate or the title of the project. BIC (for bank transfers from abroad): ICRAITRRAM0.
You can also donate through the website online by credit card or by PayPal.

For futher info you can contactrideacrosseurope@gmail.com

https://www.youtube.com/watch?v=LqzMxPfn1-k

domenica 21 giugno 2015

Campionato Nazionale Giapponese

La Nippo Vini Fantini non si arresta mai!!!
Durante il Campionato Nazionale Giapponese nella prova a cronometro Genki Yamamoto chiude sesto, nono posto per Manabu Ishibashi.
La gara su strada che assegnerà la maglia di campione nazionale si correrà il prossimo week-end.

Forza ragazzi!!!!


Nippo Vini Fantini never stops!!!
During the Japan National Championships for the Time Trial  Genki Yamamoto finished 6th place and Manabu Ishibashi was 9th. 
Road race will be held on next weekend.
Go Orange Blue!!!


courtesy of Nippo Vini Fantini

courtesy of Nippo Vini Fantini

courtesy of Nippo Vini Fantini

venerdì 19 giugno 2015

Tanti auguri Mr. Eddy Merckx - L'uomo che sapeva soltanto vincere compie 70 anni!

Ha vinto tante corse, ha sconfitto tanti pregiudizi, ha obbligato e continua ad obbligare esperti e tifosi al solito vecchio esercizio: più grande Coppi o Merckx? Per uscire intatti dal ginepraio, la risposta esatta è: "Coppi il più grande, Merckx il più forte". La paternità della frase è attribuita a Jacques Goddet, Bruno Raschi e Gian Paolo Ormezzano. Non so chi sia stato il primo ma posso  sottoscriverla. Oppure  affermare che, di tutti quelli che ho visto correre, Merckx è stato il più grande e il più forte (poi, Hinault).  La grandezza non si misura solo sulle vittorie, altrimenti con Merckx non ci sarebbe sfida. Si misura anche sul valore degli avversari, e Coppi ne ha avuti, tanti e forti. Anche Merckx, però.

Cominciò quando erano agli sgoccioli Anquetil, Van Steenbergen e Van Looy. Gli altri, mescolando velocisti, uomini da corse a tappe, cronomen:  Poulidor, Guimard, Thevenet, Ocana, Fuente, Jimenez, Agostinho, Gimondi, Adorni, Motta, Zilioli, Bitossi, Dancelli, Durante, Basso, Zandegù, Zoetemelk, Van Springel, Roger De Vlaeminck, Pingeon, Reybroeck, Godefroot, Leman, Janssen, Altig, Maertens, Ritter, Sercu, Bracke. Quasi una trentina, con una loro specializzazione. Quella di Merckx era di non averne. Andava forte su tutti i terreni.Si presentò a Sanremo, nel '66. Aveva finito da un mese il servizio militare. Aveva già vinto un mondiale dilettanti, ma fu ugualmente una sorpresa. E per un po' si pensò che l'eredità dei due grandi Rik era assicurata, ecco il nuovo dominatore delle classiche. Ma un belga forte davvero in salita si doveva ancora vederlo. Essendo belga, disse Brera, Merckx avebbe scontato una dieta povera di carboidrati. Neanche un po', invece. Dopo una breve stagione alla corte dei due Rik (che certamente non lasciavano spazio a un pivello) e due alla Peugeot,  Eddy scelse l'Italia, le squadre italiane: tre anni con la Faema (poi Faemino), sei con la Molteni di Arcore. Vinse il Giro del '68 con un'impresa sulle Tre Cime di Lavaredo, sotto la neve in maniche corte. In 12 km di salita aveva recuperato 9' a sedici fuggitivi, tra cui Bitossi. Gli buttarono addosso una coperta di lana e lo scortarono al rifugio, dove si lavò in una tinozza d'acqua bollente. Lo so perché c'ero

Era un ciclismo così, quando faceva  caldo i corridori mettevano una foglia di verza sotto il berrettino. "Non sono mai andato così forte in salita", disse Merckx anni dopo. C'ero anche nella camera numero 11 dell'hotel Excelsior di Albisola, quando Merckx in maglia rosa fu messo fuori corsa per doping. Mancavano solo i crisantemi fuori dalla porta, era tutta una processione a piccoli gruppi che Marino Vigna, col groppo in gola, filtrava sulla soglia. Prima le grandi firme, Zavoli con gli operatori del Processo alla tappa, poi gli altri alla spicciolata. Io entrai con un gruppetto della Scic (Armani, Paolini, Casalini), una pacca sulla spalla e via. Lui continuava a piangere come  un bambino che si ritrova col giocattolo rotto e quella mattina pensai: o è un attore più bravo di Marlon Brando o è davvero innocente e qualcuno gli ha messo qualcosa nella borraccia quando tutte le bici erano accatastate fuori dal duomo di Parma, e i corridori dentro, a  messa.

Non ho cambiato idea, su quell'episodio in particolare. So che in un'intervista a Philippe Brunel Merckx ha dichiarato che due giorni prima di Parma Rudi Altig gli si era presentato con una grossa borsa piena di soldi perché perdesse il Giro e lui gli aveva detto: "Non aprirla neanche, non voglio sapere quanto c'è dentro, io queste cose non le faccio e basta". Ma aveva anche escluso che Gimondi fosse al corrente: "Felice è l'avversario più leale che ho incontrato". Infatti si trovano ancora, almeno una volta all'anno, con le mogli. "Quando Felice si alza e dice buonanotte, non devo guardare l'orologio, so che è mezzanotte".
Quel 1969 fu l'anno più buio (Savona e Blois) e più luminoso di Eddy. Aveva vinto la sua terza Sanremo, la Parigi-Nizza, il Fiandre con 5' su Gimondi, la Lbl. Tornato ferito a Bruxelles (su aereo messo a disposizione dalla Casa reale) fu ammesso al Tour, mentre in Belgio si boicottavano i prodotti italiani e si sfiorò una crisi diplomatica.


 Dominò quel Tour da cima a fondo , conquistò la maglia gialla, quella della montagna, quella della classifica a punti e quella  della combinata, sei vittorie di tappa, 20 giorni in maglia gialla. Ed era il suo primo Tour. Goddet coniò "merckxismo" e la figlia di Christian Raymond, un corridore della Peugeot, "cannibale" (perché agli altri non lasciava neanche le briciole). Il soprannome gli è rimasto, e non gli piace, come non gli piaceva "l'orco di Tervuren". Gli piaceva fumare una sigaretta con filtro quand'era rilassato (ero tra i fornitori), bere una pinta di birra con i compagni, dai quali esigeva il massimo. Nel periodo delle kermesses gli capitava di andare a letto molto tardi, poi si alzava che era una rosa e gli avversari stracci.
E nemmeno, come questi tutti i ciclisti, arrivava da una famiglia povera. Jules e Jenny Merckx gestivano una drogheria nella periferia di Bruxelles. Eddy non aveva molta voglia di studiare. Faceva sport (corsa campestre, un po' di pugilato), tifava per l'Anderlecht ma era solo discreto da calciatore, subito vincitore  da ciclista. A chi non c'era, dirò che Merckx andava forte in salita, in pianura e in discesa, che ha vinto anche un titolo belga di ciclocross, che ha battuto il record dell'ora, che ha vinto in pista 17 Sei Giorni. Gli chiesero: cos'è per te lo sport? "Vincere", rispose.


Nel settembre del '69 sulla pista di Blois il guidatore della sua moto fu investito, cadde e morì. Lui se la cavò con un trauma cranico e uno spostamento del bacino che in salita lo obbligava a una postura particolarmente dolorosa. "Ho pianto spesso per il male". Ma resisteva bene alla fatica, non pativa né il caldo né il freddo. Era un ciclismo elementare e grandissimo. Bisogna avere una grande fantasia per vincere 7 volte la Sanremo. Ma, visto che oggi compie 70 anni, vorrei aggiungere che non era freddo né scostante, emanava luce da campione e calore umano, sapeva vincere, eccome, ma anche perdere. Un cardiologo piemontese, Giancarlo Lavezzaro, lo visitò ad Alba nel '67 e gli riscontrò una miopatia ipertrofica non occlusiva, un cuore a rischio d'infarto. Oggi Merckx non otterrebbe la licenza per fare sport ad alto livello. Ipertrofia a parte, il cuore grande era molto
generoso.


Pagato per dare spettacolo, fornito dalla natura di tutti i mezzi per darlo, di spettacolo ne ha dato davvero tanto, ogni anno da febbraio a ottobre, non come si usa adesso. Questo, con gli auguri per i 70 anni anni, va riconosciuto  a Edouard Louis Joseph Merckx. Con un grazie da ex suiveur che ha ancora un po di memoria.


giovedì 18 giugno 2015

Panoramica ... che spettacolo!!!

Qualche scatto rubato a Chris del bike tour in Panoramica.
Un panorama mozzafiato che regala sempre grande soddisfazione ed emozioni!


Some stolen pics from our bike tour in Panoramica.
A beautiful panorama that gives incredible  satisfaction and emotions!


courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

martedì 16 giugno 2015

TOUR DE SLOVENIE

NIPPO VINI FANTINI: LA FORMAZIONE UFFICIALE PER IL TOUR DE SLOVENIE.

Gli #OrangeBlue in partenza per la Slovenia con un mix di giovani talenti ed esperienza. Il Tour durerà 4 giorni, con una cronometro individuale, un arrivo per scalatori e due tappe di media montagna che possono riservare molte sorprese.
Il team NIPPO Vini Fantini è pronto a partire, in direzione Slovenia, dove a guidarlo saranno i direttori sportivi Stefano Giuliani e Mario Manzoni che hanno selezionato gli 8 corridori che affronteranno i 4 giorni del Tour de Slovenie. Scalatori e passisti, giovani talenti e corridori esperti, un mix equilibrato per affrontare la cronometro e le tre tappe che promettono spettacolo. Sono cinque i corridori reduci dal Giro d’Italia, tra loro il giovane Giacomo Berlato protagonista di 4 fughe al Giro e Alessandro Malaguti protagonista della tappa di Forlì. Per loro così come per De Negri,Stacchiotti e Bisolti si tratta del primo appuntamento ufficiale dopo il Giro d’Italia e importante occasione per testare lo stato di forma dopo la Corsa Rosa. Tra i giovani presenti anche Antonio Nibali e Iuri Filosi.
La formazione #OrangeBlue per il Tour de Slovenie è composta da: Didier Chaparro, Pierpaolo De Negri, Giacomo Berlato, Antonio Nibali, Alessandro Bisolti, Alessandro Malaguti, Riccardo Stacchiotti, Iuri Filosi.
Al Tour de Slovenie saranno presenti tre formazioni Pro Tour (Lampre-Merida, Sky e Team Katusha) e molte professional, tra le quali tutte le italiane e il team Colombia. Un giro che si prospetta ricco di emozioni, anche grazie alla formazione #OrangeBlue che vuole essere protagonista
http://www.nippovinifantini.com/det_news.php?id=483&ANAR


NIPPO VINI FANTINI: OFFICIAL LINE-UP FOR THE TOUR DE SLOVENIE.

The #OrangeBlue team is ready for the Slovenia with a mix of young talents and complete riders. The Tour will last 4 days, with an individual crono, a climber arrival and two stages for complete riders that will reserve surprise.
The NIPPO Vini Fantini team is ready to start the Tour de Slovenie leaded by the two sports directors Stefano Giuliani & Mario Manzoni that have selected 8 riders that will face 4 days of Tour de Slovenie. Climbers & complete riders, with some of the young talents of the team, a balanced mix to face the crono and three stages where everything should happen. Among the NIPPO Vini Fantini line-up, 5 riders are coming from the Giro d’Italia, as the young talent Giacomo Berlato, that have made 4 escape in the Giro and Alessandro Malaguti the man of Forlì. For them, as for De Negri, Stacchiotti and Bisolti is the first official meeting after the Giro d’Italia and great opportunity to test the condition after the Pink Race. Among young riders of the team also Antonio Nibali and Iuri Filosi.
The official #OrangeBlue line-up for the Tour de Slovenie is composed by: Didier Chaparro, Pierpaolo De Negri, Giacomo Berlato, Antonio Nibali, Alessandro Bisolti, Alessandro Malaguti, Riccardo Stacchiotti, Iuri Filosi.
At the Tour de Slovenie will race also three World Tour team (Lampre-Merida, Sky e Team Katusha) and many Professional team, among them all the italian teams and the team Colombia.

courtesy of Nippo Vini Fantini

domenica 14 giugno 2015

Postcard from San Marino

courtesy of Chris Conte

Sognando il Giro

 Sabato 13 giugno, alle 12.30, su GazzettaTv, canale 59, è andata in onda la prima puntata di Sognando il Giro, una docuserie (documentario a puntate) sul ciclismo, ideata e prodotta dalla Nippo-Vini Fantini con la collaborazione della De Rosa, la squadra italo-giapponese che ha partecipato alla Corsa Rosa con Damiano Cunego capitano conquistando – e non sarà un caso – il premio per il “fair play”. Otto puntate, ciascuna di 24 minuti, trasmesse sabato e domenica per quattro settimane.Una storia (la prima puntata vista in anteprima) che comincia dal raduno invernale e, attraverso Strade Bianche e Gp Nobili, irrompe a Sanremo, alla vigilia del Giro d’Italia, obiettivo vivere i 3500 km dalla prima all’ultima tappa svelandosi e rivelandosi, raccontando – a parole e a immagini, a colpi di pedale e di battute – il clima e l’atmosfera, lo spirito e il lavoro di una squadra. Ficcare una telecamera su una bici o su un pullman, sul bordo di una strada o sull’angolo di un tornante, davanti a una fuga o dietro il gruppo, durante un rifornimento o una riunione, e vedere l’effetto che fa. Un mondo felice, quello del ciclismo – lo sport è il reparto giocattoli della vita -, ma anche duro, stressante, pericoloso, faticoso, disciplinato. E ancora: luminoso, colorato, rapido, volante, acrobatico. Berlato che confida la sua gioia e Cunego che spiega la sua missione, Colli che la prende con leggerezza e Malaguti con ironia, Giuliani che sta al gioco e Manzoni che chiede scusa. Con ritmo. Con freschezza. Con equilibrio fra cronaca e spettacolo, indagine e perfino didattica. Marco Pastonesi 


https://www.youtube.com/watch?v=xkMWnYOQ-K4


http://www.gazzetta.it/Ciclismo/12-06-2015/sognando-giro-docuserie-gazzetta-tv-canale-59-nippo-vini-fantini-squadra-team-120142090769.shtml


Saturday, June 13, at 12.30, on GazzettaTv, Channel 59, the first episode of Sognando Giro, a docuserie (serial documentary) cycling, created and produced by Japanese-Vini Fantini in collaboration with De Rosa, the Italian-Japanese team that participated in the Giro with Damiano Cunego winning captain - and will not be a case - the award for the "fair play". Eight episodes, each of 24 minutes, broadcast Saturday and Sunday for four weeks.
A story (the first episode seen in preview) that begins with the winter meeting and, through Strade Bianche and Gp Nobili, bursts in Sanremo, on the eve of the Tour of Italy,the goal is to live 3500 km from the first to the last stage and revealing and telling  the climate and the atmosphere, the spirit and the work of a team. Stick a camera on a bike or on a bus, on the edge of a road or on the corner of a bend, in front of or behind the escape group, during a refueling or a meeting, and see how he does. A happy world of cycling - the sport is the toy department of life - but also tough, stressful, dangerous, exhausting, disciplined. And again, bright, colorful, fast, flying, acrobatic. With rhythm. With freshness. With balance between news and entertainment, investigation and even teaching.

https://www.youtube.com/watch?v=xkMWnYOQ-K4

http://www.gazzetta.it/Ciclismo/12-06-2015/sognando-giro-docuserie-gazzetta-tv-canale-59-nippo-vini-fantini-squadra-team-120142090769.shtml



Courtesy of Gazzetta dello Sport.

sabato 13 giugno 2015

Alla conquista del Cippo!!!!

Con Chris alla conquista del Cippo!!!
Una salita unica che ha affascinato milioni amanti del ciclismo.
6 km di pura fatica per rivivere l'emozione di percorrere la salita di Marco Pantani.
Un percorso che regala gioia e soddisfazione.
Una vera e propria sfida che i nostri eroi hanno affrontato e vinto con grande destrezza!

 We conquer the Cippo with Chris !!!
An unic climb  that has captivated millions of cycling fans.
6 km of pure effort to relive the thrill of the climb ahead of Marco Pantani.
A tour that gives joy and satisfaction.
A challenge that our heroes have faced and won with great dexterity!

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

giovedì 11 giugno 2015

San Leo non ti temo!!!

Ore 8.30 : sole e cielo blu!
Cosa c'è di meglio di una bella pedalata fino a San Leo???
I km sono tanti ma i nostri clienti capitanati da Chris non hanno nessuna paura!!!


8.30: sun and blue sky!
What's better than a nice ride up to San Leo ???
Many kilometers, but our customers led by Chris have no fear !!!

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of Chris Conte

mercoledì 10 giugno 2015

Francesco Moser

Ieri ci è venuto a trovare il nostro amico Francesco Moser, detto "lo Sceriffo" Grande professionista dal 1973 al 1988, vinse un Giro d'Italia e numerose classiche tra cui 3 Parigi -Roubaix, 2 Giri di Lombardia, 1 Freccia Vallone, 1 Gand - Wevelgem e 1 Milano - Sanremo oltre a un campionato del mondo su strada e a uno su pista, nell'inseguimento individuale. Con 273 vittorie su strada da professionista precede Giuseppe Saronni  (193) e Mario Cipollini (189) e risulta a tutt'oggi il ciclista italiano con il maggior numero di successi all'attivo. È inoltre terzo assoluto a livello mondiale, alle spalle di Eddy Merckx  (426) e Rik Van Looy (379), e davanti a Rik -Van Steenbvergen  (270) e Roger De Vlaeminck(255).
E' sempre un piacere fare due chiacchiere con un vecchio amico.
Sceriffo ci vediamo presto all'Alexander Bike Hotel!!!


Yesterday we met our friend the "Sheriff" Francesco Moser
A big champion from 1973 to 1988, he won a Tour of Italy and numerous charts including 3 -Roubaix Paris, 2 Giro di Lombardia, 1 Freccia Vallone, 1 Gand - Wevelgem and 1 Milano - Sanremo as well as a world championship on the road and one on the track for the individual pursuit. With 273 victories on the road as a professional he stands before Giuseppe Saronni (193) and Mario Cipollini (189) and he is still the Italian cyclist with the highest number of successes. He is also 3rd overall in the world, behind Eddy Merckx (426) and Rik Van Looy (379), and ahead of Rik -Van Steenbvergen (270) and Roger De Vlaeminck (255).
It 's always a pleasure to chat with an old friend.
See you soon Sheriff at Alexander Bike hotel!!!

Francesco Moser - Roberto Colomabri chief Hotel Alexander - Antonio di Paride

martedì 9 giugno 2015

Non ci fermiamo mai!!!

Continuano i nostri tour alla scoperta delle Marche e del Parco del San Bartolo.
Ogni settimana Chris guida e sorprende i nostri clienti lungo nuovi percorsi e mete.
Stay tuned!

Our  bike tours of Marche and Park of San Bartolo will never end!
Each week Chris will  guide and surprise our customers along new routes and destinations.
Stay tuned!

courtesy of  Chris Conte

courtesy of  Chris Conte

courtesy of Chris Conte

courtesy of  Chris Conte

courtesy of  Chris Conte