Ormai da sette anni il ciclismo fa visita nella Provincia di Pesaro e Urbino per regalare lo spettacolo della “Corsa Rosa“, e quest’anno una storica tappa: Carpegna ritorna ad ospitare il grande ciclismo come unica sezione provinciale. E con un percorso decisamente importante che porta sotto i riflettori il Giro d’Italia Carpegna sulle incantevoli salite del Cippo del “Pirata”. Sabato 17 maggio 2014, l’ottava tappa “Foligno-Montecopiolo“, sarà la prima delle tre tappe con dedica al decennale della scomparsa di Marco Pantani. Lui che proprio sui tornanti del Cippo di Carpegna era solito allenarsi inforcando la fedele due ruote dalla sua Cesenatico. Un tappone appenninico con tanti bei paesi e panorami da vedere per ricordare un mito che ha tenuto alto l’onore del Ciclismo italiano nel mondo. La tappa sarà per 100 dei 174 km nel territorio marchigiano. Partirà dalla città umbra, Foligno, e taglierà il traguardo a Montecopiolo. L’arrivo è previsto all’Eremo del Monte Carpegna, proprio dove si trovano gli impianti da sci. La tappa si accenderà dopo 125 km, quando la strada comincerà a salire verso la vettà, imboccato lo stretto stradello asfaltato la pendenza media è del 10%.
Per gli appassionati di ciclismo, odierno e passato, non sarà certo difficile ricollegare il Giro d’Italia Carpegna, ai grandi nomi del pedale. Il paesino, con poco più di 1600 abitanti ed un patrimonio paesaggistico vastissimo, è stato per ben quattro volte protagonista di questo grande evento. Tra cui nel 1973 e 1974 come arrivo di tappa. Ciò che però ha maggiormente reso grande, nella storia del pedale, questo piccolo angolo del Montefeltro, sono le gesta dei grandi protagonisti che hanno vissuto e conquistato il Cippo. Già, quel Cippo di Carpegna ove la pineta sussurra ancora il respiro dei più grandi scalatori. Divenuta ormai dimora eterna del ricordo di Marco Pantani. Il “Pirata” non ha mai corso il Giro d’Italia Carpegna, ma tante volte più dei suoi “compagni” ha percorso queste strade. Luogo magico dove preparava ogni sfumatura delle sue opere. A ciò si aggiunge, la vittoria sul Carpegna del belga Eddy Merckx, probabilmente il più grande corridore della storia, inseguito dai due scalatori spagnoli Julio Jimenez e Josè Manuel Fuente.
Il territorio del Parco interregionale del Sasso Simone Simoncello avrà così l’onore di rendere omaggio al campione Marco Pantani, dieci anni dopo la sua morte, avvenuta il 14 febbraio 2004. L’arrivo in salita, non poteva che essere all'Eremo di Carpegna, dopo aver girato la montagna ed essere passati davanti al Cippo che ne ricorda le imprese. Giunti nei pressi del chiosco del Cippo, dove la strada si interrompe al traffico motorizzato, è stato eretto unnuovo monumento proprio in suo onore. La statua del Ciclista, realizzata dallo scultore carpegnolo Franco Tigli, simboleggia la storia del ciclismo che ha attraversato Carpegna e onora le gesta del Pirata. Così dalla sua triste scomparsa si assiste ad un continuo pellegrinaggio di biciclette che ogni anno arrivano sul Cippo di Carpegna per ricordarlo. Prima dei grandi giri, Pantani, invece di andare ad effettuare i sopraluoghi delle tappe come gli altri corridori, amava pedalare sul Carpegna: “Il Carpegna mi basta” diceva sempre. Era la frase che pronunciò in occasione di un’intervista al settimanale “L’Espresso”.
Quando esco in allenamento da solo, ed è il più delle volte, questo è uno dei giri che amo. Fino a San Marino niente di speciale. Ma da lì in avanti comincia il bello. Strade tranquille, tracciato nervoso. Con continui saliscendi. E qualche severa impennata. La prima è quella che, passato Montemaggio, va su a San Leo. E da lì alla Madonna di Pugliano e al successivo valico. In una decina di chilometri si sale fin quasi a 1000 metri. Ma la salita più impegnativa della giornata non è questa. È la successiva. Quella che da Caturchio si arrampica sul Monte Carpegna. Nella parte iniziale non è molto ripida. È tra il 6 e l’8 %. Il tratto più duro arriva passato il paese di Carpegna. Sono sei, sette chilometri con pendenza media del 10 %. Gli ultimi due, fin sotto la vetta a 1360 metri sul mare, li chiamiamo il Cippo e sono i più ripidi, sul 12 %. In quel tratto utilizzo il 39 x 19/21. Certo, questa non è una salita come quelle delle Alpi che mi hanno reso famoso. Ma per allenarmi bene il Carpegna mi basta, e come.”
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