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venerdì 12 ottobre 2018

ABiCi 2018

La promozione della ciclabilità, da poco entrata stabilmente nelle competenze dello stato, è una realtà produttiva di tutto rispetto, con un percorso tutto in discesa.

Legambiente, la maggiore associazione ambientalista italiana e autrice del rapporto ABiCi, ha deciso di creare una sua divisione dedicata alla ciclabilità e alla mobilità attiva, Legambici, finora attiva come entità social, che debutterà nel 2019. 

La nuova edizione del rapporto sull’economia della bici, L’ABiCI 2018, è già intestato alla nuova spin-off.

Il rapporto sarà illustrato e pubblicato alla metà di ottobre a Pesaro in occasione della prima edizione della Scuola di Bicipolitana, occasione formativa – gratuita – per amministratori, professionisti  e cittadini attivi, che avrà un programma dedicato sia alle infrastrutture sia alla comunicazione, per le città e i territori che vogliono passare all’incasso grazie ai benefici del “veicolo perfetto”.

Business Insider Italia ha l’occasione di sintetizzare in anteprima i risultati del rapporto.

La diffusione della bicicletta in Italia è a due velocità.

Oltre al cronico divario Nord-Sud, emerge con forza una marcata localizzazione nelle “solite” realtà più avanzate, mentre a livello diffuso e organico ancora nulla è stato messo in campo e le eccellenze sono limitate alle città dove si investe di più sulla mobilità attiva.


Il punto da cui parte la ricerca di Legambici è disarmante: nonostante i chilometri ciclabili siano aumentati di oltre il 50% in dieci anni, la frazione modale ciclistica – la percentuale degli spostamenti in bicicletta, sul totale degli spostamenti con altri veicoli – non è cresciuta nello stesso periodo, bloccata com’è al 3,6% su base nazionale. Il motivo è semplice: tranne alcune felici eccezioni, le tanto invocate piste ciclabili sono fatte male, poco diffuse, poco organiche e soprattutto poco connesse come sono.

Morale, i cittadini non si sentono sicuri e non le usano.


Per poco che sia usata, la bicicletta fa però registrare volumi tutt’altro che marginali, e mostra potenzialità notevoli.
Accanto all’economia direttamente generata dalla ciclabilità, il report l’ABiCi ha calcolato tutte le altre esternalità positive, come i contenimenti della spesa sociale per sanità, assenteismo, ambiente, infrastrutture e artificializzazione del territorio. 

Nel suo rapporto 2018 Legambici valuta due scenari:

° la completa realizzazione dei 5.735 chilometri ciclabili del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche, lanciato nel 2016 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

° l’incremento della mobilità ciclistica nelle aree urbane al di sopra dei 50.000 abitanti ai livelli delle città nelle quali già si pedala a livelli europei

La bici è ben più che un giocattolo da gitanti





The promotion of cycling, which has recently become a permanent part of the state's skills, is a highly respected production reality, with a downhill path.

Legambiente, the largest Italian environmental association and author of the ABiCi report, has decided to create its own division dedicated to cycling and active mobility, Legambici, so far active as a social entity, which will debut in 2019.

The new edition of the bike economy report, ABiCI 2018, is already headed to the new spin-off.

The report will be illustrated and published in mid-October in Pesaro on the occasion of the first edition of the Bicipolitana School, an educational opportunity - free - for administrators, professionals and active citizens, who will have a program dedicated to both infrastructures and communication for the cities and the territories that want to go to the collection thanks to the benefits of the "perfect vehicle".

Business Insider Italia has the opportunity to summarize the results of the report.

The spread of the bicycle in Italy is at two speeds.

In addition to the chronic North-South divide, a strong localization emerges in the "usual" most advanced realities, while at the widespread and organic level nothing has yet been put in place and the excellences are limited to the cities where it is invested more on active mobility .

The point from which the research of Legambici starts is disarming: despite the cycling kilometers have increased by more than 50% in ten years, the modal cycling part - the percentage of cycling trips, on the total trips with other vehicles - has not grown in the same period, blocked as it is at 3.6% on a national basis. The reason is simple: except for some happy exceptions, the so-called cycle paths are badly made, not very widespread, not very organic and, above all, not very connected as they are.

Moral, citizens do not feel safe and do not use them.

For a little while it is used, the bicycle does however record volumes that are anything but marginal, and shows considerable potential.

Next to the economy directly generated by cycling, the ABiCi report calculated all the other positive externalities, such as the containment of social spending by health, absenteeism, environment, infrastructure and artificialization of the territory.

In its report, 2018 Legambici evaluates two scenarios:

° the complete realization of the 5.735 kilometers of the Cycleways of the National Tourist Cycle System, launched in 2016 by the Ministry of Infrastructures and Transport

° the increase in cycling mobility in urban areas above 50,000 inhabitants at city levels where you are already pedaling at European levels


The bike is more than a toy for hikers

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