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venerdì 9 ottobre 2020

I dati ISS sulla mobilità attiva

In bici e a piedi: fa bene, ma gli italiani si muovono poco. Meno dell’11% della popolazione va in bici, quasi il 41% fa tragitti a piedi per gli spostamenti abituali, per andare a lavoro, a scuola o per gli spostamenti quotidiani.

Nel periodo 2016-2019 il 44% delle persone 18-69enni intervistate pratica mobilità attiva e dichiara di aver usato la bicicletta o di essersi spostato a piedi per spostarsi. La “mobilità attiva”, l’attività fisica raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità, riguarda in tutto meno della metà della popolazione italiana.

I dati vengono dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dal Sistema di Sorveglianza PASSI sulla popolazione adulta del periodo 2016-2019.

Per mobilità attiva si intende l’uso della bicicletta o la scelta di andare a piedi a lavoro, a scuola, negli spostamenti di tutti i giorni. L’alternativa all’auto privata non è molto diffusa fra gli italiani, se si considera che meno dell’11% a livello nazionale va in bici per gli spostamenti quotidiani, mentre poco più di 4 persone su 10 fanno tragitti a piedi. Con forti differenze nazionali, fra l’altro, che “premiano” per comportamenti un po’ più virtuosi soprattutto le regioni del Nord Italia.

 I dati sono disomogenei a livello regionale. Fra le zone più “virtuose” c’è il Nord Italia, con picchi del 26,6% nella Provincia autonoma di Bolzano. Sono sopra la media nazionale Emilia Romagna (20,3%), Friuli Venezia Giulia (18%), Piemonte (12,8%), Provincia di Trento (15,8%), Toscana (15,3%) e Veneto (21,1%).

Maglia nera invece, con pochissimi cittadini che si spostano in bicicletta, per gran parte delle altre regioni, con punte minime del 3,8% in Molise, del 4,4% in Basilicata, del 4,6% in Calabria, del 5% nel Lazio. Chi si muove in bicicletta lo fa per quasi 4 giorni alla settimana per un totale settimanale di 144 minuti.

Il 40,9% delle persone tra i 18 e i 69 anni ha dichiarato di aver fatto nell’ultimo mese tragitti a piedi per andare al lavoro o a scuola o per gli spostamenti abituali.

A spostarsi più spesso a piedi sono i 18-24enni, le donne, le persone senza difficoltà economiche o più istruite e gli stranieri.

Le percentuali più alte ci sono in Liguria al 58,5%, nella  P.A. di Trento al 52,1% e in Sardegna al 57,4%. Chi si muove a piedi per gli spostamenti abituali lo fa media mente per 4,5 giorni alla settimana per un totale settimanale di 181 minuti.

In pratica solo il 21,3% degli intervistati, poco più di uno su cinque, risulta “fisicamente attivo” perché pratica mobilità attiva, ovvero si sposta in bici o a piedi abitualmente e raggiunge in questo modo almeno 150 minuti di attività moderata a settimana, con sessioni non inferiori a 10 minuti continui (questo lo standard dell’Oms).

Oltre la metà della popolazione, il 56%, si sposta solo con mezzi a motore, con l’auto o i mezzi pubblici, senza o con trascurabili tragitti a piedi o in bicicletta.

La quota di persone che raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati dall’OMS attraverso la mobilità attiva è maggiore tra i 18-24enni, fra le donne, fra le persone socialmente più avvantaggiate, per istruzione o disponibilità economiche e fra gli stranieri.
Aumentare il livello di mobilità garantisce indubbi benefici per la salute.

«Per le persone che vanno in bicicletta o a piedi per almeno 150 minuti a settimana, come raccomandato dalle linee guida sull’attività fisica pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il rischio di mortalità si riduce infatti del 10% – ricorda l’ISS – Si calcola che, nell’Unione europea, ogni anno più di 100.000 morti premature potrebbero essere evitate se ogni adulto andasse a piedi o in bicicletta per 15 minuti in più al giorno. Sebbene la mobilità attiva possa incrementare l’esposizione ad agenti inquinanti o al rischio di infortuni, i benefici eccedono i rischi in un rapporto di quasi nove a uno».



By bike and on foot: it's good, but the Italians don't move much. Less than 11% of the population rides a bicycle, almost 41% travels on foot for their usual commuting, to go to work, to school or for daily commuting.

In the period 2016-2019, 44% of 18-69 year olds interviewed practice active mobility and declare that they have used the bicycle or have walked to get around. "Active mobility", the physical activity recommended by the World Health Organization, affects less than half of the Italian population.

The data comes from the National Institute of Health (ISS) and the PASSI Surveillance System on the adult population for the period 2016-2019.

Active mobility means the use of bicycles or the choice of walking to work, school, on everyday trips. The alternative to the private car is not very widespread among Italians, considering that less than 11% nationwide cycle for their daily commute, while just over 4 out of 10 people travel on foot. With strong national differences, among other things, which "reward" the regions of Northern Italy for slightly more virtuous behavior.

 The data are uneven at the regional level. Among the most "virtuous" areas is Northern Italy, with peaks of 26.6% in the Autonomous Province of Bolzano. Above the national average are Emilia Romagna (20.3%), Friuli Venezia Giulia (18%), Piedmont (12.8%), the Province of Trento (15.8%), Tuscany (15.3%) and Veneto ( 21.1%).

Black jersey instead, with very few citizens who travel by bicycle, for most of the other regions, with peaks of 3.8% in Molise, 4.4% in Basilicata, 4.6% in Calabria, 5% in Lazio. Those who travel by bicycle do so for almost 4 days a week for a weekly total of 144 minutes.

40.9% of people between 18 and 69 years of age said they had made trips on foot in the last month to go to work or school or for the usual trips.

18-24 year-olds, women, people without economic difficulties or more educated people and foreigners move more often on foot.

The highest percentages are in Liguria at 58.5%, in the P.A. of Trento at 52.1% and in Sardinia at 57.4%. Those who walk for their usual journeys do so on average 4.5 days a week for a weekly total of 181 minutes.

In practice, only 21.3% of the interviewees, just over one in five, are "physically active" because they practice active mobility, that is, they usually travel by bike or on foot and thus reach at least 150 minutes of moderate activity per week, with sessions of no less than 10 continuous minutes (this is the WHO standard).

Over half of the population, 56%, travels only by motor vehicle, car or public transport, with no or negligible journeys on foot or by bicycle.

The share of people who reach the levels of physical activity recommended by WHO through active mobility is higher among 18-24 year olds, among women, among the most socially advantaged people, for education or economic availability and among foreigners.

Increasing the level of mobility guarantees undoubted health benefits.

"For people who cycle or walk for at least 150 minutes a week, as recommended by the guidelines on physical activity published by the World Health Organization (WHO), the risk of mortality is reduced by 10% - remember l 'ISS - It is estimated that, in the European Union, more than 100,000 premature deaths each year could be avoided if each adult walked or bicycled for an extra 15 minutes a day. Although active mobility can increase exposure to pollutants or the risk of injury, the benefits outweigh the risks by almost nine to one ".

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