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sabato 30 dicembre 2023

Se cadono tutti vinco io. Dino Zandegù: cento storie vere al 90%

 Quaranta vittorie da professionista, un’infinità di piazzamenti, i duelli con Eddy Merckx e Marino Basso, le ospitate a “Quelli che il calcio”... Dino Zandegù, battitore libero, ciclista eclettico e carismatico, è un affabulatore nato che accende il mondo del ciclismo con la sua verve. I corridori di solito sono noti per la loro disciplina, per la loro vita da monaci...

Dino Zandegù, no. Lui fa parte della schiera eletta dei matti, degli imprevedibili, degli allegri. Esagerava ed esternava, trasgrediva e peccava, e lo faceva mangiando e bevendo, cantando e recitando, sproloquiando, ricamando e improvvisando. Sarà il suo nome, Dino, l’unico diminutivo di una esistenza accrescitiva. Sarà il suo cognome, Zandegù, che fa rima con virtù e tribù, Gesù e Belzebù. Sarà la sua rivalità – il ciclismo si è sempre sublimato in duelli e dualismi – con Marino Basso. Sarà la sua pesantezza del pedalare in salita capace di trasformarsi in leggerezza del vivere in discesa, pianura e volata. Sarà la sua arte di raccontare storie vere – come precisa lui stesso – al novanta per cento.
Perché molto appartiene alla storia, ma qualcosa anche al mito e alla leggenda, alla libera interpretazione e alla sincera ispirazione.







Forty victories as a professional, an infinite number of placings, the duels with Eddy Merckx and Marino Basso, the guests on "Quelli che il calcio"... Dino Zandegù, free hitter, eclectic and charismatic cyclist, is a born storyteller who lights up the world of cycling with its verve. Runners are usually known for their discipline, for their life as monks...
Dino Zandegù, no. He is part of the chosen group of the crazy, the unpredictable, the cheerful. He exaggerated and externalized, transgressed and sinned, and he did so by eating and drinking, singing and acting, ranting, embroidering and improvising. His name, Dino, will be the only diminutive of an increasing existence. It will be his surname, Zandegù, which rhymes with virtue and tribe, Jesus and Beelzebub.
It will be his rivalry - cycling has always sublimated itself into duels and dualisms - with Marino Basso. It will be the heaviness of pedaling uphill capable of transforming into the lightness of living downhill, flat and sprinting. It will be his art of telling stories that are ninety percent true – as he himself specifies. Because a lot belongs to history, but something also belongs to myth and legend, to free interpretation and sincere inspiration.

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