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giovedì 12 dicembre 2024

1899: il primo uomo più veloce del mondo, l’americano Murphy

Il primo uomo a superare la barriera dei 100 chilometri orari dietro mezzo meccanico in bicicletta fu l’americano Charles Murthon Murphy che il 30 giugno 1899 arrivò a segnare 106,1 km. Murphy e i suoi amici convinsero una compagnia ferroviaria a mettergli a disposizione una locomotiva, un vagone e a realizzare una pista sui binari di una tratta nei pressi di New York. In totale il percorso era lungo due miglia (circa 3200 metri): mezzo miglio per prendere velocità, un miglio per fare il record e di nuovo mezzo miglio per la decelerazione. Per il record la bicicletta di Murphy montava un rapporto che sviluppava 9 metri e 42 centimetri a pedalata che oggi si possono raggiungere con un 53 x 12. Da segnalare che nel 1899 neppure le automobili riuscivano ad arrivare a velocità così elevate.

Sembra che durante la prova, Murphy andasse addirittura più forte della locomotiva e avesse rischiato di schiantarsi contro il vagone. Questo probabilmente lo convinse a non tentare di superare il proprio record. Troppo pericoloso. Divenne invece un poliziotto. Ciclista, direte. No, aviatore. In rete abbiamo rintracciato una foto in cui lo si vede con il caschetto dei poliziotti newyorchesi su un piccolo monoplano.



L’attuale record di velocità con bicicletta “trainata” da un mezzo è della statunitense Denise Mueller-Korenek che il 16 settembre 2018 ha raggiunto una velocità di 296 chilometri all’ora (183,932 miglia orarie), pedalando nel Bonneville Salt Flats, un grande deserto di sale dell’Utah. È la velocità che serve ad un Boeing per decollare … Il mezzo utilizzato dalla Mueller-Korenek per farsi trainare è stato un dragster, uno dei quei veicoli molto lunghi che si vedono in televisione in occasione di gare di accelerazione senza curve. La bicicletta usata per il record non rispettava nessuno dei canoni delle biciclette performanti a cui siamo abituati: peso 15 kg (quasi il doppio di una normale bici da corsa) per una lunghezza di quasi due metri e con pneumatici molto larghi. Il rapporto utilizzato era un 61 x 12: in pratica una bicicletta impossibile da far partire da fermo con la sola pedalata. Infatti il primo tratto è stato fatto con la bici attaccata al dragster.


The first man to break the 100 km/h barrier using a mechanical bicycle was the American Charles Murthon Murphy, who on June 30, 1899, clocked 106.1 km. Murphy and his friends convinced a railroad company to provide them with a locomotive, a wagon, and to build a track on the tracks of a stretch near New York. In total, the route was two miles long (about 3,200 meters): half a mile to gain speed, a mile to set the record, and another half a mile to decelerate. For the record, Murphy's bicycle had a gear ratio that developed 9 meters and 42 centimeters per pedal stroke, which today can be achieved with a 53 x 12. It should be noted that in 1899, not even automobiles could reach such high speeds. It seems that during the test, Murphy was even going faster than the locomotive and almost crashed into the carriage.

This probably convinced him not to try to beat his record. Too dangerous. Instead, he became a policeman. A cyclist, you might say. No, an aviator. We found a photo online of him wearing a New York police helmet on a small monoplane.


The current speed record for a bicycle “towed” by a vehicle belongs to the American Denise Mueller-Korenek who on September 16, 2018 reached a speed of 296 kilometers per hour (183.932 miles per hour), pedaling in the Bonneville Salt Flats, a large salt desert in Utah. It’s the speed a Boeing needs to take off …

 The vehicle used by Mueller-Korenek to be towed was a dragster, one of those very long vehicles that you see on television during acceleration races without curves. The bicycle used for the record did not respect any of the canons of the performance bicycles we are used to: it weighed 15 kg (almost double of a normal racing bike) for a length of almost two meters and with very wide tires. The ratio used was 61 x 12: in the practice a bicycle that is impossible to start from a standstill with just pedaling. In fact, the first stretch was done with the bike attached to the dragster.

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