Riportiamo un articolo dell'avvocato Tommaso Rossi del Comitato Scientifico Fondazione Michele Scarponi ETS.
Negli ultimi giorni, l’Italia è stata scossa da una serie di tragici incidenti che hanno coinvolto pedoni e ciclisti, vittime di un sistema stradale che continua a essere ostile per gli utenti più vulnerabili. Secondo l’Osservatorio Pedoni ASAPS – SAPIDATA, dal 1° gennaio al 3 febbraio 2025, ben 44 pedoni hanno perso la vita sulle nostre strade, con un incremento preoccupante rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Di queste vittime, 26 sono state investite mentre attraversavano sulle strisce pedonali, dimostrando che anche le zone teoricamente più sicure non lo sono affatto.
Il problema è strutturale e riguarda l’intero assetto della mobilità in Italia. Nel 2024, 475 pedoni e 204 ciclisti hanno perso la vita in incidenti stradali. Un bilancio drammatico, che evidenzia l’urgenza di adottare misure concrete per garantire la sicurezza di chi sceglie di muoversi a piedi o in bicicletta. Questi numeri raccontano storie di vite spezzate, di famiglie distrutte, di una società che continua a ignorare il valore della prevenzione e della pianificazione urbana sostenibile.
La sicurezza stradale non ha colore politico
In questi mesi si discute molto della riforma del Codice della Strada, ma le proposte devono partire da un principio fondamentale: proteggere la vita delle persone. Non è una questione di schieramenti politici, ma di responsabilità collettiva. Servono provvedimenti mirati, come la riduzione della velocità nei centri urbani, l’aumento delle aree pedonali e ciclabili, l’adozione di tecnologie per il controllo della velocità e campagne di sensibilizzazione rivolte agli automobilisti.
Non possiamo più accettare che ogni giorno si perda una vita sulle strade a causa della disattenzione, dell’alta velocità o della mancanza di infrastrutture adeguate. Gli utenti più deboli devono essere tutelati, e per farlo è necessario un cambio di mentalità: la strada non è un circuito, ma uno spazio condiviso in cui la sicurezza deve venire prima di tutto.
Il ruolo della Fondazione Michele Scarponi
La Fondazione Michele Scarponi ETS lavora da anni per promuovere una cultura della sicurezza stradale, attraverso iniziative di sensibilizzazione, proposte normative e attività educative rivolte a scuole e comunità. L’impegno è costante: vogliamo che ogni cittadino possa muoversi in sicurezza, senza il timore di mettere a rischio la propria vita.
Per questo, chiediamo a tutti di unirsi a noi in questa battaglia. È fondamentale far sentire la nostra voce, chiedere alle istituzioni interventi concreti e contribuire alla diffusione di una nuova cultura della mobilità. La strada è di tutti, e solo insieme possiamo renderla più sicura.
Condividete questo messaggio, partecipate alle nostre iniziative e aiutateci a costruire un futuro in cui nessuno debba più morire per strada
We report an article by the lawyer Tommaso Rossi of the Scientific Committee of the Michele Scarponi ETS Foundation.
In recent days, Italy has been shaken by a series of tragic accidents involving pedestrians and cyclists, victims of a road system that continues to be hostile to the most vulnerable users. According to the ASAPS – SAPIDATA Pedoni Observatory, from January 1 to February 3, 2025, 44 pedestrians lost their lives on our roads, with a worrying increase compared to the same period of the previous year. Of these victims, 26 were hit while crossing on pedestrian crossings, demonstrating that even the theoretically safest areas are not at all.
The problem is structural and concerns the entire structure of mobility in Italy. In 2024, 475 pedestrians and 204 cyclists lost their lives in road accidents. A dramatic assessment, which highlights the urgency of adopting concrete measures to guarantee the safety of those who choose to travel on foot or by bicycle. These numbers tell stories of broken lives, of destroyed families, of a society that continues to ignore the value of prevention and sustainable urban planning.
Road safety has no political color
In recent months there has been much discussion about the reform of the Highway Code, but the proposals must start from a fundamental principle: protecting people's lives. It is not a question of political alignments, but of collective responsibility. Targeted measures are needed, such as reducing speed in urban centers, increasing pedestrian and cycling areas, adopting speed control technologies and awareness campaigns aimed at motorists.
We can no longer accept that every day a life is lost on the roads due to carelessness, high speed or the lack of adequate infrastructure. The most vulnerable users must be protected, and to do so a change of mentality is necessary: the road is not a circuit, but a shared space in which safety must come first.
The role of the Michele Scarponi Foundation
The Michele Scarponi ETS Foundation has been working for years to promote a culture of road safety, through awareness-raising initiatives, regulatory proposals and educational activities aimed at schools and communities. The commitment is constant: we want every citizen to be able to move safely, without the fear of putting their life at risk.
For this reason, we ask everyone to join us in this battle. It is essential to make our voice heard, ask institutions for concrete interventions and contribute to the spread of a new culture of mobility. The road belongs to everyone, and only together can we make it safer.
Share this message, participate in our initiatives and help us build a future in which no one should die on the road anymore
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