Questa sera, dalle 21.30 secondo appuntamento con la rassegna "Hotel d'Autore: un libro all'Alexander ". Lo scrittore-giornalista partenopeo del Mattino Antonio Menna presenta il suo ultimo libro "Se Steve Jobs fosse nato a Napoli". L'incontro con l'autore si svolgerà nel giardino antistante l'Hotel e sarà moderato dal giornalista di Firenze Maurizio Filippini.
Nato a Potenza e
successivamente trasferito a Napoli città in cui ha conseguito la laurea in
Scienze Politiche, Antonio Menna è uno scrittore e giornalista che ha
collaborato con importanti testate giornalistiche tra cui Il Mattino,
Liberazione e il Manifesto. Attualmente vive a Marano di Napoli dove ha svolto
l’attività di consigliere e assessore comunale. Antonio ha pubblicato nel 2007
una raccolta di racconti intitolata “Ti lascio perché non mi ami più” e
successivamente tre romanzi: “Cocaina & Cioccolato”, “Baciami molto” e
infine “Se Steve Jobs fosse nato a Napoli”, libro che tratteremo in questa
recensione. Se Steve Jobs fosse nato a Napoli (Sperling & Kupfer, Mondadori) è un romanzo che disegna
perfettamente la situazione attuale dell’Italia e degli italiani imprenditori e
in particolare di due ragazzi che decidono di creare un’azienda produttrice di
computer nei Quartieri Spagnoli di Napoli.
“Siate affamati, siate folli…”
“No problem, Steve. Qui usciamo pazzi dalla fame.”
Se Steve
Jobs fosse nato a Napoli è un romanzo di dieci capitoli, impostato con toni comici ma con una
morale molto seria; un libro che ogni italiano dovrebbe leggere, che sia del
nord o sud non ha interesse, in realtà l’Italia è identica a come viene
descritta da Antonio Menna, caratterizzata da sotterfugi, imbrogli e bande di
malavitosi
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