Cycling & Blogging: welcome on board, sei entrato nel Blog ufficiale dell'Alexander Bike Hotel di Gabicce Mare!

sabato 30 novembre 2019

Telai in acciaio

Riportiamo un interessante articolo di https://www.cyclinside.it/

Quanto ci piace l’acciaio nei telai delle biciclette? Sì, il carbonio ha dimostrato qualità – in assoluto – migliori in molte condizioni. 
Dati tecnici alla mano si può scrivere un libro, lo abbiamo già fatto in parte, ma qui si parla anche di sensazioni, sentimenti che spesso si pongono per un telaio in acciaio e non solo perché ci ricorda qualcosa. Sono sempre di più i ciclisti che l’acciaio lo scelgono con cognizione di causa, preferenza tecnica.
C’è una controtendenza in atto rispetto al passato?
In parte. Curiosa e decisamente interessante la presenza di una bicicletta in acciaio al Tour de France di quest’anno.
Interesse comunicatoci in tanti modi anche da parte dei nostri lettori. Quando si parla di acciaio c’è sempre un grande riscontro e non è solo una questione di nostalgia. Sempre di più sono quelli che l’acciaio lo scelgono scientemente e con parametri di approccio decisamente moderni.
Cos’è che ci fa piacere tanto l’acciaio?
Sarà quell’aria un po’ così, che spesso gli vediamo, abbandonata e coperta di ruggine che è già malinconia. Ma è soprattutto quella foggia brillante e il tintinnio allegro che fa la bicicletta non solo quando sbatte la catena sul fodero posteriore. L’acciaio, più di qualcuno ne è convinto, parla.
Forse vi è venuto già in mente un nome. A dire il vero questo articolo nasce dagli appunti “sparsi” che avevamo buttato giù ripensando a Dario Pegoretti. Il “maestro” dell’acciaio per bicicletta scomparso un po’ più di un anno fa. La sua concezione del materiale è sempre stata molto avveniristica e visionaria. Altro che materiale “vecchio”.
Quando diceva che l’acciaio parla al telaista che lo lavora intendeva proprio una capacità di interpretazione che rifugge dai grandi numeri, proprio per la necessità di interpretazione di chi lo lavora.
Parla al ciclista e parla al telaista che lo lavora. Rifugge i grandi numeri e allora di acciaio si parla di serie limitate. Chi si mette più a industrializzare l’acciaio?
Nella storia le biciclette erano d’acciaio a tutti i livelli. Oggi lo sono solo alcune top di gamma che vengono trattate, a seconda dei casi, come reliquie o come divinità. In ogni caso l’approccio è quasi religioso.
L’acciaio è la bicicletta definitiva. Negli anni si è trasformato da materiale “vecchio” a moderno e ricercato perché, a dispetto delle prestazioni assolute della fibra di carbonio, si sono definite delle caratteristiche che hanno un senso nel ciclismo moderno.
Poi c’è chi l’acciaio non l’ha mai abbandonato e chi lo sta riscoprendo. All’improvviso, chi lo dava per morto si è ritrovato un acciaio più vivo che mai. L’acciaio ha caratteristiche precise che hanno ancora collocazione perfetta sul mercato e ha convinto che la fibra di carbonio, in certi settori, non è nemmeno l’ideale. Così come l’alluminio che può ancora (e lo fa) dire la sua.
L’acciaio si è rinnovato nelle leghe dei tubi e nella ricerca delle forme. L’Italia, ancora una volta, si è dimostrata patria di mastri saldatori e telaisti di grande fantasia e ingegno. L’artigianato è la risposta forte che il nostro Paese può dare all’industrializzazione portata dai grandi marchi.
L’acciaio, allora, lo abbiamo ritrovato lucente e brillante più che mai, altro che ruggine. Anche quella che si era ritrovata sui vecchi telai è stata pian piano rimossa dai restauri degli appassionati di vintage. 
L’acciaio ha dimostrato di avere più dimensioni: da quella vintage che sa di storia e che ritroviamo nei libri di racconti, a quella più moderna che sa di avventura (un telaio in acciaio è ottimo per chi usa la bicicletta per viaggiare) e di costanza, quella proprio dell’acciaio, che rimane così, incorruttibile e “sincero” se trattato come si deve e lavorato nel modo giusto.
Una tendenza che più di qualcuno vorrebbe veder tornare anche ai massimi livelli. A dire il vero c’è già chi nell’acciaio crede molto e non solo come materiale di rincalzo ma come base per costruire telai vincenti. Telaisti moderni, come T°Red, più classici come Battaglin (che recentemente ha rispolverato la sua linea di produzione degli anni 80-90), e poi quelli storici, da Wilier Triestina, il cui acciaio ha superato il confine della bicicletta da corsa per approdare con successo nelle gravel, magari nel classico ramato
E poi i classici da Colnago a Bianchi che l’acciaio lo tengono per tradizione e non solo.


How much do we like steel in bicycle frames?
Yes, carbon has shown qualities - absolutely - better in many conditions.

Technical data at hand you can write a book, we have already done it in part, but here we also talk about feelings, feelings that often arise for a steel frame and not just because it reminds us of something. More and more cyclists choose steel with knowledge of the facts, technical preference.

Is there a counter-trend in place compared to the past?
Partly. The presence of a steel bicycle at this year's Tour de France is curious and very interesting.

Interest communicated to us in many ways also by our readers. When we talk about steel there is always a great deal of feedback and it is not just a question of nostalgia. More and more are those who choose the steel wisely and with decidedly modern approach parameters.
What is it that we like so much steel?

It will be that air a little so, that we often see it, abandoned and covered with rust that is already melancholy. But it is above all that brilliant shape and the cheerful clink that makes the bicycle not only when it slams the chain on the rear sheath. The steel, more than anyone, is convinced, speaks.

Perhaps a name has already come to mind. To tell the truth this article was born from the "scattered" notes that we had thrown down thinking back to Dario Pegoretti. The "master" of bicycle steel disappeared a little more than a year ago. His conception of the material has always been very futuristic and visionary. Other than "old" material.
When he said that steel speaks to the frame maker who works it meant precisely an ability of interpretation that eschews large numbers, precisely because of the need for interpretation by those who work it.

Talk to the cyclist and talk to the frame maker who works it. Shun the big numbers and then steel is called limited series. Who puts it more to industrialize steel?
In history, bicycles were made of steel at all levels. Today it is only some top of the range that are treated, depending on the case, as relics or as gods. In any case, the approach is almost religious.
Steel is the ultimate bicycle. Over the years it has transformed from "old" material to modern and sophisticated because, despite the absolute performance of carbon fiber, it has defined characteristics that make sense in modern cycling.

Then there are those who have never abandoned the steel and those who are rediscovering it. Suddenly, those who gave him up for dead found himself a steel more alive than ever. Steel has precise characteristics that still have perfect placement on the market and has convinced that carbon fiber, in certain sectors, is not even ideal. As well as the aluminum that can still have (and does) have its say.

Steel has been renewed in tube alloys and in the search for shapes. Italy, once again, has proven to be the home of master welders and experts of great imagination and ingenuity. Craftsmanship is the strong answer that our country can give to the industrialization brought by the big brands.

Steel, then, we have found it shining and bright more than ever, other than rust. Even the one that was found on the old looms was slowly removed by the restoration of vintage enthusiasts.

Steel has proven to have more dimensions: from the vintage that smacks of history and that we find in the story books, to the more modern one that smacks of adventure (a steel frame is great for those who use a bicycle to travel) and constancy, that of steel itself, which thus remains incorruptible and "sincere" if treated as it should and worked in the right way.

A trend that more than anyone would like to see return to even the highest levels. To tell the truth there is already who in steel believes a lot and not only as a support material but as a base to build winning frames. Modern canvasists, like T ° Red, more classic like Battaglin (who recently dusted off his production line of the 80s and 90s), and then the historical ones, by Wilier Triestina, whose steel has crossed the border of the racing bicycle for land successfully in gravel, perhaps in the classic coppery.

And then the classics from Colnago to Bianchi that steel keep it by tradition and not only.

venerdì 29 novembre 2019

STORIA SOCIALE DELLA BICICLETTA, di Stefano Pivato


"Traverso le viti di una bicicletta si può anche scrivere la storia d’Italia". 

Quasi raccogliendo l’invito del sommo Gianni Brera, Stefano Pivato ci ha regalato una avvincente storia della bicicletta che diventa inevitabilmente una analisi di come eravamo e di come siamo diventati. 
Dalla nascita parecchio contrastata - le prime biciclette furono proibite ai sacerdoti e considerate un attentato al decoro delle donne, senza parlare del loro uso da parte di banditi e criminali vari - fino alla sua diffusione capillare, dall’uso in guerra alla rivoluzione… su due ruote, dalla letteratura e alla musica dedicate a questo mezzo di locomozione fino all’epica del ciclismo, a lungo lo sport con il maggior seguito popolare nel nostro Paese, e quindi i grandi pionieri, Coppi, Bartali, il Giro e il Tour.

Un’analisi divertente e interessante di come questo simbolo e strumento di libertà ci ha accompagnati negli ultimi 150 anni, fino alla sua riscossa recente, come mezzo ideale per rappresentare la ritrovata filosofia ambientalista.


giovedì 28 novembre 2019

Ventral Air Spin NFC

Il nuovo casco di 230 grammi  della Poc.

nella versione più aggiornata si caratterizza per un chip elettronico inglobato nella parte posteriore sinistra della calotta.
È appunto la tecnologia NFC, che consente ai soccorritori (o in genere a chi per primo presta soccorso) di conoscere tutte le informazioni mediche relative all’infortunato: gruppo sanguigno, eventuali patologie croniche, eventuali peacemaker, disfunzioni, ma anche numeri telefonici di emergenza oppure numero di polizza assicurativa dell’infortunato. 

Si tratta di tutte informazioni che l’utente deve avere precedentemente inserito sulla applicazione sviluppata dalla twICEme, informazioni che i soccorritori potranno leggere semplicemente orientando il proprio smartphone sul casco.

Il chip integrato ha la semplice ma essenziale funzione di informare i soccorritori negli attimi immediatamente successivi un incidente, ovvero gli istanti cruciali per favorire il recupero dell’infortunato.




The new Poc 230 grams helmet.

in the most updated version it is characterized by an electronic chip incorporated in the left rear part of the shell.

It is precisely the NFC technology, which allows rescuers (or in general those who first help) to know all the medical information relating to the injured person: blood group, any chronic pathologies, any peacemakers, dysfunctions, but also emergency telephone numbers or the number of the victim's insurance policy.


This is all information that the user must have previously entered on the application developed by twiceme, information that rescuers can read by simply pointing their smartphone at the helmet.


The integrated chip has the simple but essential function of informing the rescuers in the moments immediately following an accident, or the crucial moments to favor the recovery of the injured person.

mercoledì 27 novembre 2019

Training week


Offerta valida dal 04/04/2020 al 25/04/2020

Dopo un lungo inverno la primavera è il periodo ideale per pedalare!

Scegli la tua settimana di allenamento all'Alexander Bike Hotel!

OFFERTA SPECIALE (DISPONIBILITA' LIMITATA)

  • 7 notti (8 giorni)con trattamento di Super Mezza Pensione: ricca colazione, pranzo a buffet e cena alla carta
  • Camera doppia uso singola dotata di tutti i comfort e balcone vista mare
  • Drink di benvenuto e presentazione del programma TRAINING WEEK
  • Vino locale e acqua minerale ai pasti
  • N°5 bike tour con le nostre guide esperte
  • Servizio di lavanderia per l'abbigliamento tecnico
  • Deposito sicuro per biciclette con angolo officina e lavaggio
  • Meccanico a disposizione per piccole riparazioni e assistenza


Prezzo speciale di € 560,00 a persona
Nessun supplemento singola











Offer valid from 04/04/2020 to 25/04/2020

After a long Winter, Spring is the ideal time to get out and ride!

Choose your training week at the Alexander Bike Hotel!

SPECIAL OFFER (AVAILABILITY LIMITED)


  • 7 nights (8 days) with Super Half Board comprising of:  sumptuous breakfast, generous buffet lunch and à la carte dinner
  • Double room for single use with all the comforts and a balcony with sea view
  • Welcome drink and presentation of the TRAINING WEEK program
  • Local wine and mineral water at meals
  • N ° 5 bike tours with our expert guides
  • Laundry service for technical clothing
  • Safe storage for bicycles with workshop and washing corner
  • Mechanic available for minor repairs and assistance



Special price of € 560.00 per person
No single room supplement


martedì 26 novembre 2019

Go girls!!!

Una canzone degli anni ‘50 cantava “Ma dove vai bellezza in bicicletta, così di fretta pedalando con ardor?”. Una canzonetta quanto mai moderna: di bellezze in bicicletta se ne vedono infatti ogni giorno di più, grazie forse al fatto che lo sport è diventato un vero e proprio trend, una fuga dalla quotidianità, non solo per tenersi in forma ma anche come terapia che libera la mente e rilassa il corpo.
1
Attivare l’endorfine, scappare nella natura lontano dal traffico, mettersi continuamente alla prova con se stesse, sono alcune delle motivazioni che spingono oggi le donne (e non solo) a prendere la bicicletta e pedalare per ore. La fatica non le spaventa di certo, anzi fa tirare fuori la parte più tenace e testarda che c’è in loro…
Il ciclismo femminile Gli ultimi anni hanno visto emergere il ciclismo femminile, non solo a livello amatoriale ma anche professionistico tant’è che tv e riviste danno sempre più spazio alle atlete di queste sport, finora rimaste un po’ nell’ombra dei loro colleghi maschi. Sempre di più sono le partecipanti a granfondo ed eventi cicloturistici e spesso, le donne, si vedono pedalare in compagnia delle amiche.
Il mercato Con l’aumento delle donne in bici aumenta anche la necessità di realizzare collezioni di abbigliamento dal fitting dedicato e accessori esteticamente e anatomicamente pensati per loro, oltre a biciclette geometricamente studiate secondo le proporzioni del fisico femminile. Da tempo inoltre esistono realtà turistiche che organizzano tour in bici sono per il gentil sesso.

Come iniziare a pedalare Se intendete iniziare ad andare in bicicletta, la prima cosa da fare è valutare quale disciplina volete praticare. Sicuramente la via più semplice è farlo con l’aiuto di un conoscente che magari già pratica questo sport. È possibile inoltre approcciare al mondo delle due ruote partecipando a eventi dedicati alle donne che danno la possibilità di affittare, o prendere in test, la bicicletta e unirsi a gruppi affiatati di cicliste pronte a condividere la stessa esperienza.Tante le community nate in Italia negli ultimi anni tra cui spicca il Ride Like a Girl Project, fondato da un gruppo di ragazze venete con in comune la stessa passione per la bicicletta e che condividono un blog dove trovare tutti i consigli per andare in bicicletta.
Ma le iniziative sono davvero infinite e molte sono le donne che vogliono dare voce alla loro esperienza non solo di sportive ma anche di mamme mogli che riescono a conciliare la loro vita privata con questo sport.

Ecco alcune delle nostre super wonder woman!!!
Here are some of our super wonder woman!!!












An Italian song from the 1950s sang“Ma dove vai bellezza in bicicletta, così di fretta pedalando con ardor?” A very modern song: in fact, beauties on bicycles are seen more and more every day, perhaps thanks to the fact that sport has become a real trend, an escape from everyday life, not only to keep fit but also as a therapy that frees the mind and relaxes the body.

Activating endorphins, escaping into nature away from traffic, continually putting oneself to the test with themselves, are some of the reasons that push women (and not only) to take the bicycle and ride for hours. Fatigue certainly does not frighten them, rather it makes them pull out the most tenacious and stubborn part in them ...

Women's cycling The last few years have seen the emergence of women's cycling, not only at an amateur level but also at a professional level, so that TV and magazines give more and more space to the athletes of these sports, so far remained a bit in the shadow of their male colleagues . More and more are the participants in granfondo and cycling tourism events and often, women, see themselves pedaling in the company of their friends.

The market With the increase in women on bicycles, there is also a need to create clothing collections with a dedicated fitting and accessories that are aesthetically and anatomically designed for them, as well as bicycles geometrically studied according to the proportions of the female physique. For some time there are also tourist realities that organize bike tours are for the fairer sex.

How to start pedaling If you intend to start cycling, the first thing to do is to assess which discipline you want to practice. Surely the easiest way is to do it with the help of an acquaintance who may already practice this sport. It is also possible to approach the world of two-wheels by participating in events dedicated to women that give the possibility of renting, or taking a test, the bicycle and joining close-knit groups of cyclists ready to share the same experience.
Many communities born in Italy in recent years, including the Ride Like a Girl Project, founded by a group of Venetian girls with the same passion for biking in common and who share a blog where they can find all the tips for cycling.

But the initiatives are truly endless and there are many women who want to give voice to their experience not only of sports but also of mothers and wives who manage to reconcile their private life with this sport.

lunedì 25 novembre 2019

La bici autonoma



Courtesy https://www.greenme.it/


Un chip per permettere ad una bici di guidarsi da sola? Non è fantascienza, ma una geniale invenzione di un gruppo di ricerca della Tsinghua University (Cina). Il dispositivo, chiamato Tianjic, non servirà solo per le bici: potrebbe essere infatti il “trampolino di lancio” per un ulteriore sviluppo dell’intelligenza artificiale.
La bicicletta “autonoma” è in grado di rilevare e tracciare mete, evitare ostacoli, raggiungere l’equilibrio, comprendere comandi vocali e persino prendere decisioni indipendenti in risposta all’elaborazione simultanea di algoritmi e modelli versatili, che si “modellano” sulla base degli eventi contingenti.
Quest’ultimo punto nasce proprio dal mix di approcci alla base del chip: da un lato l’imitazione del  cervello umano, come nelle intelligenze artificiali classiche, che cercano di riprodurre dei circuiti ad immagine del nostro centro di calcolo nella scatola cranica, dall’altro l’informatica “pura” e l’esecuzione di algoritmi di apprendimento automatico, che permettono di attivare un processo decisionale da parte di una macchina.
E sta proprio qui la svolta: il chip è così di fatto un “mini-cervello” in grado di apprendere ed effettuare scelte. Dopo una prima versione sviluppata nel 2015 e una seconda del 2017, quest’ultima, realmente rivoluzionaria, ha mostrato prestazioni ancora più elevate con un consumo energetico molto più basso.


A chip to allow a bike to drive itself? It is not science fiction, but a brilliant invention of a research group of Tsinghua University (China). The device, called Tianjic, will not only be used for bikes: it could indeed be the "launch pad" for further development of artificial intelligence.The "autonomous" bicycle is able to detect and track goals, avoid obstacles, reach balance, understand voice commands and even make independent decisions in response to the simultaneous processing of algorithms and versatile models, which are "modeled" on the basis of contingent events.
This last point is born precisely from the mix of approaches at the base of the chip: on the one hand the imitation of the human brain, as in the classic artificial intelligences, which seek to reproduce circuits in the image of our computing center in the skull, from the other the "pure" computer science and the execution of machine learning algorithms, which allow to activate a decision-making process by a machine.
And here lies the turning point: the chip is in fact a "mini-brain" capable of learning and making choices. After a first version developed in 2015 and a second version in 2017, the latter, truly revolutionary, showed even higher performance with much lower energy consumption.
Courtesy https://www.greenme.it/

sabato 23 novembre 2019

Cerebellum One

Il casco da bici “con il cervelletto”? Se l'è inventato Briko e si chiama Cerebellum One. Si tratta del primo casco dotato di intelligenza artificiale e pieno di funzionalità innovative. Dallo specchietto retrovisore visibile real time sullo schermo dello smartphone al radar che avvisa il ciclista del sopraggiungere di un veicolo alle spalle. Dall’invio di alert e registrazione in cloud in caso di incidente alla luce di posizione e frenata fino all’avviso di disidratazione. Il tutto mentre è possibile videoregistrare in alta definizione il proprio giro in bici. 

Un concentrato di tecnologia

Sotto la calotta del casco sono presenti un microprocessore intelligente che integra un radar, due videocamere, un multisensore GPS e un giroscopio. Il tutto collegabile al proprio smartphone grazie a un’app disponibile per iOS e Android. “L’idea - spiega Lorenzo Boglione, vice president sales del Gruppo BasicNet - è che il casco per la prima volta non sia un semplice guscio protettivo ma che sia attivo e sia in grado di trasformare la sicurezza da passiva a attiva”

Sette funzionalità rendono il casco davvero unico: specchietto retrovisore, radar anti-investimento, crash alert via sms, scatola nera, luce di posizione a led, telecamere per foto e video in Full HD e avviso di disidratazione. Un casco, dunque, in grado di “alzare l’asticella” in fatto di sicurezza e controllo di ciò che avviene intorno a chi lo indossa, sia durante le uscite in montagna sia nella mobilità caotica della città. 




The bicycle helmet "with the cerebellum"? Briko invented it and is called Cerebellum One. It is the first helmet with artificial intelligence and full of innovative features. From the real-time rear-view mirror visible on the smartphone screen to the radar that warns the cyclist of the arrival of a vehicle behind him. From the sending of alerts and cloud recording in the event of an accident to the position and braking light up to the dehydration warning. All while it is possible to record your bike ride in high definition.

A concentrate of technology
Under the helmet shell there is an intelligent microprocessor that integrates a radar, two video cameras, a GPS multisensor and a gyroscope. All connected to your smartphone thanks to an app available for iOS and Android. "The idea - explains Lorenzo Boglione, vice president of sales of the BasicNet Group - is that the helmet for the first time is not a simple protective shell but that it is active and is able to transform safety from passive to active"





Seven functions in a helmet
Seven features make the helmet truly unique: rear-view mirror, anti-investment radar, crash alert via sms, black box, LED position light, cameras for photo and video in Full HD and dehydration warning. A helmet, therefore, able to "raise the bar" in terms of safety and control of what happens around the wearer, both during mountain outings and in the chaotic mobility of the city.

venerdì 22 novembre 2019

“Pedala, pedala e arrivi a Candelara”

Turismo sostenibile e promozione degli eventi che rappresentano un biglietto da visita per il nostro territorio. “Pedala, pedala e arrivi a Candelara”, l’evento ideato e promosso dalla San Martino Bike & Tour e sostenuto dal consigliere e presidente della III Commissione (Governo del territorio, Ambiente e Paesaggio), Andrea Biancani, coniuga questi due aspetti e rientra a pieno titolo nel progetto Marche Outdoor, il clouster regionale dedicato al cicloturismo nato per rilanciare i territori colpiti dal sisma del 2016 ed esteso all’intera regione.

“Il progetto Marche Outdoor- spiega Biancani- mira a rafforzare il rapporto con il territorio e a sviluppare un network tra i settori della ristorazione delle aziende agricole e delle attività esperienziali”.

L’appuntamento è per domani sabato 23 novembre alle ore 9.30, davanti alla Palla di Pomodoro, a Pesaro, in concomitanza con l’inaugurazione di “Candele a Candelara”. Alle 10 la carovana di ciclisti giungerà a Piazza del Popolo per proseguire seguita da un trenino natalizio e dalla Banda di Candelara.

“Sarà una pedalata facile- spiega Alessandro Montanari, presidente di San Martino Bike & Tour- adatta soprattutto alle famiglie. Pesaro, città della bicicletta, promuove il territorio e le relazioni. Staccare la spina per immergersi in sella alla propria bici nelle nostre colline rappresenta un momento di condivisione importante ed un’occasione di scambio dato che parteciperanno ciclisti provenienti da tutta la provincia”.

“Il divertimento è assicurato- sottolinea il vice presidente di San Martino Bike &Tour, Michele Tombari- ai partecipanti sarà dato un cappellino di Babbo Natale e per finire sarà offerto a tutti un aperitivo negli stand della manifestazione. La pedalata è ad ingresso libero e gratuita”.

“Il settore del ciclo turismo- commenta Andrea Biancani coinvolge numerosi attori quali le strutture recettive, gli accompagnatori ciclo turistici, i negozi, le officine, le aziende agricole, gli artigiani, il mondo della cultura e genera un indotto importante contribuendo a promuovere la nostra Regione e i suoi percorsi, previsti anche dal progetto Marche Outdoor”.

courtesy https://www.viverepesaro.it/

giovedì 21 novembre 2019

FLY & RIDE (MIN 6 PERSONE)

Per tutti i nostri clienti che arriveranno in aereo a Bologna abbiamo preparato una sorpresa … farvi pedalare subito!
Dall'aeroporto vi porteremo con un van o un pullman a Castel San Pietro (36Km a sud di Bologna) dove pernotterete una notte all’hotel 4 **** Anusca Palace. Il giorno dopo sarete pronti per partire in bicicletta affrontando un tour di 87 km con 1150 mt di dislivello alla volta di Fratte Terme (Forlì).      Cena e pernottamento al Grand hotel delle Terme.
Il giorno seguente si continua a pedalare: 84 Km con un dislivello di 1380 mt per arrivare all’hotel Alexander dove trascorrete 5 fantastici giorni all’insegna del divertimento, del relax, di entusiasmanti tour in bici e di  una cucina sfiziosa e genuina.
Durante tutto il percorso itinerante sarete accompagnati dalle nostre guide esperte e avrete a disposizione un van per trasporto bagagli e assistenza.
Offerta (minimo 6 persone)
  • Transfer con van o mini bus dall'aeroporto di Bologna a Castel San Pietro
  • N° 1 notte all’hotel 4 stelle Anusca Palace con trattamento di mezza pensione
  • N° 1 notte al Grand hotel delle Terme 4 stelle con trattamento di mezza pensione
  • N° 5 notti all’hotel Alexander con trattamento di Super Mezza pensione: ricca colazione a buffet, buffet lunch dopo i bike tour e cena alla carta
  • Acqua minerale e vino locale durante i pasti
  • Van per trasporto bagagli e assistenza
  • Guida esperta per tour itinerante
  • N° 2 pranzi in osterie tipiche
  • N° 3 tour in bicicletta con la nostra guida esperta
  • Servizi bike superior all inclusive
  • Transfer con van o min bus da Gabicce Mare all’aeroporto di Bologna
  • Wi- fi
Prezzo a partire da € 805,00 per persona in camera doppia
-15% se prenoti la tua vacanza bike entro il 31. 12. 2019
Supplemento singola a partire da € 105,00





FLY & RIDE (MIN 6 PEOPLE)

We will take you by van or bus from the airport to Castel San Pietro (36 km south of Bologna) where you will stay overnight at the 4 **** Anusca Palace hotel.
The day after you will be ready to ride for a 87 km bike tour with an elevation of 1150 mt to Fratte Terme (Forlì).
Dinner and overnight stay at the Grand Hotel delle Terme.
The following day we continue to pedal: 84 Km with an elevation of 1150 mt to arrive at the Alexander Hotel where you will spend 5 fantastic days full of fun, relaxation, exciting bike tours and genuine tasty cuisine.

During the whole tour you will be accompanied by our expert guides and you will have a van for luggage transport and assistance.
Offer (minimum 6 people)
  • Transfer by van or mini bus from Bologna airport to Castel San Pietro
  • N ° 1 night at the 4-star hotel Anusca Palace with half board
  • N ° 1 night at the Grand Hotel delle Terme 4 stars with half board
  • N ° 5 nights at the Hotel Alexander with Super Half Board: rich breakfast, buffet lunch after your bike tours and dinner à la carte
  • Mineral water and local wine at meals
  • Van for luggage transport and assistance
  • Expert bike tour guide
  • N ° 2 lunches in thypic taverns
  • N ° 3 bike tour with our expert bike guide
  • Superior all-inclusive bike services
  • Transfer by van or min bus from Gabicce Mare to Bologna airport
  • Wifi
Price starting from € 805.00 per person in double room
-15% if you book your bike vacation by 31. 12. 2019
Single room supplement starting from € 105.00