Complice il Covid-19 e gli incentivi statali, il 2020 ha risvegliato l’amore degli italiani per la bicicletta. E nel 2021 appena iniziato sarà lo stesso, perché spostarsi in maniera più sicura e più rispettosa dell’ambiente sarà una delle priorità imposte dalla pandemia alla quale non rinunceremo. Le biciclette elettriche diventeranno sempre più comuni, anche se probabilmente la Ampler Curt oggetto di questa prova non si vedrà in tutte le strade. Ed è un peccato, per diversi motivi: intanto perché è bella davvero, con la sua linea essenziale ma robusta. Poi perché è costruita benissimo, e ancora per la politica di vendita online, che consente di averla in due settimane a casa.
Ampler è una giovane azienda estone, con in catalogo tre modelli di biciclette, tutte elettriche: la Curt è la più costosa, con 2890 euro di listino, seguono la Stout e la Stellar, entrambi a 2490 euro. Tutte le biciclette Ampler sono disponibili in diverse misure, da scegliere a seconda dell’altezza di chi le guida: la Curt dalla Small alla Large, la Stout Medium e Large, la Stellar solo Small e Medium. La sella è regolabile facilmente, ma non siamo riusciti a modificare l’altezza del manubrio.
La Curt arriva a casa in un’enorme catola di cartone, e fin dall’inizio si apprezza l’attenzione al dettaglio di chi la costruisce: ad esempio le due minuscole gocce di grasso sul mozzo dei pedali, il necessario per assicurare un uso fluido e senza rumore per anni. Una scatola più piccola contiene le stringatissime istruzioni e gli attrezzi. C’è ovviamente anche il caricabatteria, simile a quelli che fino a qualche anno fa si usavano per i pc portatili; si connette con una presa magnetica, quindi se si dovesse inciampare nel cavo, si staccherà automaticamente senza far cadere la bicicletta. Per ricaricare completamente la Curt servono due ore e mezza.
Il faro anteriore è incluso, e illumina il giusto, mentre per le luci posteriori ci sono dei led nel tubo sotto la sella: un dettaglio originale e raffinato, ma che rischia di passare quasi inosservato se si regola l'altezza al minimo. Ci sono i parafanghi; mancano invece cavalletto e campanello. Il telaio è in alluminio 6061, con grande attenzione alle saldature, e in generale la qualità costruttiva è eccellente. Se qualcosa dovesse rompersi, le bici Ampler utilizzano componenti standard, come i freni Shimano M6000 e la cinghia in gomma (ma solo nella versione monomarcia, quella con cambio adotta una normale catena), e dunque sono riparabili in tutti i negozi di biciclette professionali.
La caratteristica più sorprendente della Curt è la leggerezza: non sembra una bici elettrica nell’apparenza, ma nemmeno nel peso, che con i suoi 13,5 kg per la versione monomarcia è tra i più bassi della categoria. Il vantaggio è che anche portarla in spalla per qualche rampa di scale non è un compito impossibile. E con ogni probabilità sarà necessario farlo, visto che la batteria integrata non può essere sganciata per la ricarica. Si trova nel tubo obliquo del telaio e permette di viaggiare per 70 km, secondo il produttore. Il dato è molto variabile, perché la Curt è una bicicletta a pedalata assistita, dunque il motore (che è nel mozzo della ruota posteriore, appena più grande del normale) entra in funzione solo in alcuni casi. L’idea è di fornire un aiuto quando serve: al momento della partenza da fermo, in salita o quando si va di fretta; l’intervento del motore è limitato per legge a 25 km/h: si può andare più veloce, ma bisogna pedalare.
Si avvia tramite un pulsante multifunzione vicino alla porta per la ricarica, con cui è possibile anche scegliere il tipo di assistenza fornito dal motore e accendere o spegnere le luci. Diventa però tutto più facile con l’app, che si connette alla bici via bluetooth e in più tiene traccia di dati come la percorrenza e la percentuale di carica rimasta. Abbiamo visto altre applicazioni più complete e versatili, ma quella di Ampler ha una grafica chiara ed è semplice da usare, pur nelle sue funzioni limitate.
Nel traffico e fuori, la Curt si guida benissimo, è agile e divertente, con il suo telaio rigido, le forcelle in fibra di carbonio e i pesi ben distribuiti: la sensazione di controllo è totale, anche grazie agli eccellenti freni a disco. Dettagli come le impugnature in schiuma e la sella ben modellata migliorano il comfort, ma col pavé o con strade particolarmente dissestate le asperità si sentono. Gli pneumatici sono Continental Grand Prix 4-Season, adatti, come dice il nome, a ogni condizione meteo e resistenti alle forature.
Sono previste due modalità di assistenza alla guida, normale e boost. La velocità raggiunta è la stessa, ma l'impostazione boost fornisce fino al 50 per cento di spunto in più rispetto a quella normale. Nell'uso di tutti i giorni, è quella che garantisce le prestazioni migliori, mentre la modalità normale è forse un po’ troppo blanda.
La Curt adopera un controllo del motore a rilevamento di coppia, che misura la quantità di sforzo applicata ai pedali per determinare la spinta che il motore deve produrre. L’avvio del motore è pressoché impercettibile: a parte il minore sforzo, si avverte solo un lievissimo ronzio. Per Ampler lo sforzo non deve essere cancellato, ma reso solo più facile da gestire: quello che serve per affrontare più agevolmente una salita più impegnativa, o per arrivare puntuali in ufficio senza sudare troppo. E volendo, è sempre possibile bruciare un po' di calorie, basta spingere sui pedali. Il motore non è potentissimo, solo 250 W, ma se si esaurisce la batteria, la Curt è abbastanza leggera da poter essere guidata come una normale bici, anche nella versione monomarcia.
La Ampler Curt è disponibile in un solo colore, un nero opaco molto hi-tech. Pochissimi gli accessori opzionali: una catena antifurto, un caricabatteria aggiuntivo, un adattatore per il gancio di traino, e, forse più importante di tutti, un'assicurazione annuale che per 120 euro copre tutti i possibili danni alla bicicletta e prevede la sostituzione immediata in caso di furto. Conviene, anche perché alla Curt ci si abitua facilmente, e le altre biciclette elettriche sembrano presto rozze e pensate male. La Ampler, invece, è un mezzo che non ha rivali per muoversi in libertà, nelle strade vuote del lockdown come nel traffico che tornerà a ingolfare le città.
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