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martedì 4 marzo 2025

MTB in sicurezza

Un dispositivo per segnalare punti pericolosi e ostacoli lungo i sentieri di montagna. Lo sta progettando un gruppo di studiosi dell’Università di Trento ed è pensato per chi utilizza la bici in quota

La sicurezza per chi va in montagna con la bici è un tema di grande attualità. Lo dimostrano gli ultimi dati del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino. Gli interventi per aiutare biker in difficoltà nel 2023 son stati 244 contro i 221 dell’anno precedente. Oltretutto la convivenza con gli escursionisti non sempre è facile. Non sono rari i casi in cui avvengono scontri lungo una strada stretta e scoscesa. 

Per tentare di prevenire situazioni come queste al Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione si sta studiando come sviluppare un sistema per avvisare il ciclista della presenza di eventuali pericoli lungo il suo percorso.

Il sistema si baserà su tecnologie già esistenti, progettate per la prevenzione degli incidenti in contesti cittadini.

L’idea è di Michele Segata, ricercatore del Disi che si occupa di telecomunicazioni che la sta sviluppando insieme a Michele Zucchelli, laureando del corso di laurea magistrale in Ingegneria dell’Informazione e delle Comunicazioni. Entrambi, facile intuirlo, appassionati di mountain bike.

A metà luglio i due studiosi hanno svolto una campagna di misurazioni in Val Gardena, in un suggestivo scenario che si snoda tra discese, sentieri e tornanti immersi nel verde all’ombra delle Dolomiti. 

Scopo di questa attività, studiare l’applicabilità delle suddette tecnologie in ambienti avversi, utilizzando dispositivi di comunicazione standardizzati.

Dopo un primo sopralluogo per la mappatura del territorio, hanno individuato i punti più interessanti da studiare lungo il tracciato. I test sono stati fatti su due percorsi: uno di downhill riservato esclusivamente alle bici e un altro condiviso con escursionisti a piedi.

I dispositivi di comunicazione sono stati montati a bordo dei due veicoli, il primo fermo, il secondo in movimento. In un caso, per esempio, la bici è stata posizionata all’uscita da una curva per simulare la presenza di un ciclista caduto sul tracciato in un posto con scarsa visibilità, mentre l’altra sopraggiungeva. Ogni radio ha registrato le informazioni ricevute dall’altra inerenti alla qualità del segnale, in quale punto questo veniva perso, la distanza tra i due apparecchi.

Questa metodologia è stata ripetuta in ciascuno degli otto punti individuati per il rilevamento.

Acquisiti i dati, è stato il momento dell’analisi. Quello che è emerso finora è che le tecnologie funzionano bene ma permangono alcuni problemi legati all’ambiente e alla perdita del segnale GPS, necessario per la comunicazione in una delle tecnologie considerate nello studio.

Finora gli studi per migliorare la protezione degli utenti considerati a rischio della strada  si sono concentrati sulle situazioni urbane, visto che è in città che si registra il numero maggiore di incidenti che li vede coinvolti. Mancavano però delle ricerche di questo tipo sull’ambiente montano.

Si tratta di uno studio preliminare. I passaggi successivi riguarderanno l’ingegnerizzazione dello strumento, la creazione dell’interfaccia con l’utente, il design dei componenti elettronici. Nelle intenzioni degli autori dello studio si prevede anche la possibilità di far partire automaticamente la richiesta di soccorso se il dispositivo rileva un incidente.

Il progetto si svolge in collaborazione con l’Università di Ulm. Il gruppo di ricerca dell’ateneo tedesco sta studiando come perfezionare le prestazioni delle tecnologie di localizzazione, per renderle più precise, e migliorare la comunicazione tra escursionisti e ciclisti.


A device to signal dangerous points and obstacles along mountain paths. A group of researchers from the University of Trento is designing it and it is intended for those who use the bike at high altitude

Safety for those who go to the mountains by bike is a very current issue. This is demonstrated by the latest data from the Trentino Alpine and Speleological Rescue. Interventions to help bikers in difficulty in 2023 were 244 compared to 221 the previous year. Furthermore, coexistence with hikers is not always easy. It is not uncommon for collisions to occur along a narrow and steep road.

In order to try to prevent situations like these, the Department of Engineering and Information Science is studying how to develop a system to warn the cyclist of the presence of possible dangers along his path.

The system will be based on existing technologies, designed for the prevention of accidents in urban contexts.

The idea is by Michele Segata, a Disi researcher who works in telecommunications and is developing it together with Michele Zucchelli, a graduate of the master's degree course in Information and Communications Engineering. Both, it is easy to guess, are mountain bike enthusiasts.

In mid-July, the two researchers carried out a measurement campaign in Val Gardena, in a suggestive setting that winds through descents, paths and hairpin bends immersed in the greenery in the shadow of the Dolomites.

The aim of this activity was to study the applicability of the aforementioned technologies in adverse environments, using standardized communication devices.

After an initial inspection to map the territory, they identified the most interesting points to study along the route. The tests were carried out on two routes: a downhill one reserved exclusively for bikes and another shared with hikers on foot.

The communication devices were mounted on board the two vehicles, the first stationary, the second in motion. In one case, for example, the bike was positioned at the exit of a curve to simulate the presence of a fallen cyclist on the track in a place with poor visibility, while the other was arriving. Each radio recorded the information received from the other regarding the quality of the signal, where it was lost, and the distance between the two devices.

This methodology was repeated in each of the eight points identified for the detection.

Once the data had been acquired, it was time for analysis. What has emerged so far is that the technologies work well but some problems remain related to the environment and the loss of the GPS signal, necessary for communication in one of the technologies considered in the study.

So far, studies to improve the protection of road users considered at risk have focused on urban situations, given that it is in cities that the greatest number of accidents involving them are recorded. However, there was a lack of research of this type on mountain environments.

This is a preliminary study. The next steps will involve the engineering of the device, the creation of the user interface, and the design of the electronic components. The authors of the study also intend to automatically send a request for help if the device detects an accident.

The project is being carried out in collaboration with the University of Ulm. The research group at the German university is studying how to improve the performance of localization technologies, to make them more precise, and improve communication between hikers and cyclists.

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