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martedì 10 marzo 2015

L'alimentazione del ciclista

Un anziano ciclista ama dire ai giovani: "Portatene a casa ma non rimanete mai senza!"
Questo significa che il ciclista, che nel bel mezzo di una pedalata impegnativa, rimane senza 'carburante' si ficca in un bel guaio per cui é meglio avanzare un pò di cibo e riportarlo a casa piuttosto che rimanere senza.
Quando ai muscoli manca l'alimentazione non é come quando si va in macchina che si accende la spia e con tutta calma possiamo fare rifornimento.
Le gambe, bontà loro, consumano tutto e anche quando non c'e più nulla da consumare continuano a girare ma senza forza. 


E' una strana sensazione quella che si prova quando non abbiamo fornito la necessaria alimentazione al corpo: il fiato c'e, il cuore anche, le gambe girano, spingiamo sui pedali ma é come se sia scomparsa di botto la forza che avevamo cinque minuti prima: la bici si muove a fatica. Fatte le dovute distinzioni é una situazione comparabile a quella di uno sprinter che fa gli ultimi cento metri per vincere una gara tirando fuori tutta la forza che ha e quando all'arrivo scende dalla bicicletta sente di non avere più nulla nelle gambe.
Se si arriva a questo stadio la frittata é fatta, nel senso che possiamo trangugiare anche un vitello ma la forza ritornerà almeno due ore dopo, il tempo necessario a metabilizzare il cibo appena arrivato.
La prima regola é quindi di disporre di una quantità di cibo per l'impresa che dobbiamo compiere. 
Come si stabilisce la qantità e qualità di quello che dobbiamo mangiare?
La quantità é legata a caratteristiche personali e non si può fare una regola uguale per tutti. Essa va determinata sulla base dell'esperienza.
Si comincia con una uscita di 40 km con le sacche posteriori piene di cibo e si registra alla fine dell'impresa cosa si é mangiato.
A tale percorso si rapportano le quantità. Se facciamo un mese dopo un'uscita di 100 km portiamo più del doppio di quello che abbiamo mangiato con il percorso di 40 km. Se ci sono delle salite toste allora aumentiamo ulteriormente il quantitativo.
L'osservazione del cibo in relazione al percorso va mantenuta sino a quando siamo diventati esperti ed allenati perché alla fine si constaterà una bella cosa: Quando i muscoli saranno ben formati ed allenati occorrerà meno cibo rispetto a quando eravamo pricipianti per compiere lo stesso percorso!!

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