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lunedì 17 maggio 2021

Servono più donne in bicicletta

Riportiamo un interessante articolo di Bike Italia 





Quello della bicicletta è un settore dominato dagli uomini ma che si vuole rivolgere a tutta la popolazione mondiale. Va bene così o è lecito chiedersi se avere più donne negli ambiti decisionali possa essere un’opportunità per l’industria della bicicletta?

Ho rivolto la domanda ad alcune donne del settore che stimo per la loro professionalità e perché offrono punti di vista alternativi all’interno del proprio ambito lavorativo.

Credo nella visibilità: più donne vediamo in bicicletta, più donne andranno in bicicletta.

Come produttori di biciclette abbiamo la possibilità di mostrare più donne in bicicletta quando produciamo foto e video, nei nostri racconti, podcast, interviste e articoli per questo aumenterà anche il desiderio tra le donne di andare in bici.

L’immagine di una donna che ha sostituito un’auto con una cargo bike è rivoluzionaria

Nell’industria della bicicletta vale lo stesso: ci sono molte donne forti che hanno cambiato le regole del gioco, hanno dato ispirazione e portato nuove idee nel settore. Mentre il ciclismo si evolve da mero sport a forma di mobilità, il settore diventa più interessante per le donne perché è più inclusivo, olistico e richiede maggiore diversificazione.

Jenny Ferry, CEO di Sigr, abbigliamento per il ciclismo, Svezia

“Il grande cambiamento arriverà quando le aziende sponsorizzeranno solo gare ciclistiche in cui uomini e donne sono trattati allo stesso modo. D’altronde, vi potete immaginare la maratona di New York solo per gli uomini? Non vedo l’ora che arrivi il giorno in cui il Tour de France sarà senza genere!

Abbiamo creato Sigr perché crediamo che uomini e donne debbano andare in bicicletta insieme e non ho trovato alcun marchio che condividesse gli stessi valori in quel momento. Grazie a Dio ci sono più marchi oggi che credono nell’uguaglianza.

Penso che noi donne dovremmo essere più fedeli a noi stesse quando scriviamo nel cv quello che sappiamo fare e se questo non è abbastanza per un datore di lavoro, dovremmo passare al prossimo. E sì, le donne sono necessarie all’industria del ciclismo.


Isabell Eberlein è CEO di Velokonzept, consulenza sulla mobilità aziendale, Berlino.

“Non sono solo le donne a cambiare in meglio il settore, ma di certo abbiamo bisogno di prospettive diverse. La prospettiva femminile rappresenta il 50% della popolazione.

La presenza delle donne nel settore, tuttavia, assicura che le “nuove” prospettive vengano introdotte in un gruppo precedentemente omogeneo di uomini di un certo tipo con interessi specifici. Tutto questo deve essere incluso nella progettazione, pianificazione e implementazione.

Valentina Di Capua, country manager di Canyon Bicycles Italia.

Così come negli altri settori anche nel nostro un giusto bilancio tra uomini e donne è auspicabile, per le diverse capacità che le donne possono apportare anche nel problem solving e nella gestione generale dei team. Abbiamo un notevole “problema” anche di utilizzatori della bici, che sono prevalentemente uomini, ed è quanto rispecchiato nelle aziende, sarebbe interessante studiare le motivazioni di questa differenza, se le cause sono ricercabili in una generale mancanza di tempo libero delle donne rispetto agli uomini, difficoltà di fare gruppo o altro, mi piacerebbe un approfondimento sul tema. Di certo avere decisori donna aiuterebbe a porsi delle domande in più e probabilmente cercare delle risposte diverse.

Ilaria Deidda, Marketing Manager di Shimano Italia
Avere donne in ruoli decisionali può essere un’opportunità, le donne sono grandi leader perché sono in grado di bilanciare la capacità di leadership professionale e personale. Sono brave nel fare più cose contemporaneamente e vengono loro riconosciute doti di comunicazione e ascolto. Sicuramente avere più donne in azienda significa poter contare sul confronto tra punti di vista diversi. Significa maggiore vivacità, creatività e innovazione”.

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