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sabato 16 dicembre 2023

Il cadavere in bicicletta

 La fantasia irrefrenabile e la grande abilità narrativa di Riccardo Pazzaglia, scrittore satirico, non potevano non essere tentate dal gioco della sconsacrazione del romanzo poliziesco. L’umorista "anglo-partenopeo", come viene a volte definito non per le sue discendenze britanniche ma per lo stile del suo humour, per dare un nome ai propri personaggi li prende dalla storia e dalla letteratura inglese, ma usa anche nomi del giallo classico che ci sono familiari da sempre.

Ne Il cadavere in bicicletta (e altri divertenti delitti) Pazzaglia si beffa delle convenzioni narrative: gli indizi materiali, le false supposizioni, il ribaltamento delle aspettative. Il colpevole non cade mai in trappola ma resta sconosciuto, l’intreccio non si scioglie, ma alla fine di ogni racconto l’autore manifesta il dubbio che il lettore, messo a così dura prova, possa rintracciarlo e vendicarsi, uccidendolo.





The irrepressible imagination and great narrative ability of Riccardo Pazzaglia, a satirical writer, could not fail to be tempted by the game of deconsecration of the detective novel. The "Anglo-Neapolitan" humorist, as he is sometimes defined not for his British ancestry but for the style of his humour, takes them from history and English literature to name his characters, but also uses detective names classic that has always been familiar to us. In The Bicycle Corpse (and other funny crimes) Pazzaglia mocks narrative conventions: material clues, false assumptions, the overturning of expectations.

The culprit never falls into a trap but remains unknown, the plot does not unravel, but at the end of each story the author expresses the doubt that the reader, put to such a severe test, can track him down and take revenge by killing him.

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