Pedalare di notte continua a rimanere una attività con un certo grado di rischio, ma cresce di giorno in giorno il numero delle soluzioni proposte al ciclista urbano, ultima fra le quali è un metodo semplice ed economico per ottenere delle bici retroriflettenti.
Il mercato offre un’ampia gamma di prodotti in grado di segnalare la nostra presenza.
Mancava però un’idea come quella sperimentata e proposta da alcuni ricercatori dell’Università di Bologna: applicare del materiale retroriflettente direttamente sul telaio della bicicletta per renderla maggiormente visibile.
E' stato utilizzato un materiale noto a chiunque, ovvero quello presente sulle bande che segnalano gli ingombri posteriori di camion e TIR.
Il materiale, che rispetta i criteri della normativa ECE/ONU 104, è stato applicato a sottosella, forcelle posteriori e in corrispondenza della luce posteriore.
Lo studio è stato condotto in collaborazione tra il Dipartimento di Psicologia e il settore di Ingegneria delle strade del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali: i risultati sono sorprendenti.
L’applicazione di questo materiale permette infatti a un automobilista di scorgere un ciclista, in ore notturne, a 168 metri di distanza contro i 36 di una due ruote priva di luce, quadruplicando in sostanza la visibilità della bicicletta.
Ride at night continues to be a risk, but it is growing day by day the number of proposed solutions for the urban cyclist, last of which it is a simple and inexpensive method to obtain the reflective bike.
The market offers a wide range of products able to signal our presence.
But he lacked an idea like that experienced and proposed by researchers at the University of Bologna: Apply the retro-reflective material directly on the bicycle frame to make it more visible.
It is a material known to anyone: the bands that signal the rear dimensions of trucks and TIR 'was used.
The material, which fulfills the criteria of the UN / ECE regulations 104, was applied to saddle, rear forks and at the rear light.
The study was conducted in collaboration between the Department of Psychology and the sector of Engineering of the streets of the Department of Civil Engineering, Chemical, Environmental and Materials: the results are surprising.
The application of this material in fact allows a motorist to see a cyclist, in the nocturnal hours, at 168 meters distance from the two wheels 36 of a light-free, essentially quadrupling the visibility of the bicycle.
Nessun commento:
Posta un commento