Se ci sono cento ciclisti sulla linea di partenza, ci saranno cento storie da raccontare al traguardo. La mia è la storia di un ciclista che ha indossato la maglia iridata UCI per tre anni di fila. È una storia che posso raccontare solo io
Tre maglie iridate UCI conquistate in tre anni consecutivi, come nessuno prima di lui. Basterebbe questo per raccontare chi è Peter Sagan. Ma il più forte ciclista slovacco di tutti i tempi è molto di più. E le pagine di My World ci aiutano a scoprirne i lati umani e professionali meno noti. «Se ci sono cento corridori sulla linea di partenza, al traguardo ci saranno cento storie diverse da raccontare.» E la sua è davvero speciale. A soli 28 anni vanta un palmarès degno dei grandi di questo sport, che annovera già più di cento affermazioni tra cui spiccano, oltre alle «maglie arcobaleno UCI» da campione del mondo, due Classiche monumento come il Giro delle Fiandre 2016 e la tanto sospirata Parigi-Roubaix 2018, tre Gand-Wevelgem, undici tappe al Tour de France, impreziosite dalla conquista di sei maglie verdi, e quattro alla Vuelta a España. Nel 2016 è stato incoronato come il ciclista migliore dell'anno. Definire il Sagan ciclista è impresa ardua. Un velocista puro? Uno sprinter che tiene in salita? Un finisseur capace di sparate fulminanti negli ultimi chilometri? Uno scattista? A giudicare dalle sue vittorie, è una miscela esplosiva di tutto questo. Definire il Sagan uomo è forse ancora più difficile. Il personaggio abbaglia. «Tourminator» è uno showman unico, capace, in un ambiente tutto sudore e fatica, di divertire il pubblico con improvvise impennate su una ruota sola, in corsa, anche al cospetto di «giganti» come il Mont Ventoux, o di lanciarsi in gustosi siparietti in conferenza stampa o in esultanze fantasiose e sempre diverse sulla linea del traguardo. E di divertirsi tra feste e scherzi con i compagni di squadra, e qualche birra di troppo. Ma la persona, lontano dai riflettori, è di grande spessore. E per la prima volta possiamo conoscerla a tutto tondo. Il legame forte col padre e quello simbiotico col fratello ciclista Juraj. Le amicizie inossidabili con il road manager Gabriele Uboldi e l'agente Giovanni Lombardi. L'impegno nel sociale con la Peter Sagan Academy rivolta ai ragazzi slovacchi. I rapporti con i colleghi. Ad accompagnarci, con totale sincerità e immancabile senso dell'umorismo, in questo mondo fatto di passione per lo sport e per la vita, è lo stesso Peter, l'uomo che, negli ultimi anni, capelli lunghi e tatuaggi da rockstar, ha dato lustro al ciclismo professionistico.
If there are a hundred cyclists on the starting line, there will be a hundred stories to tell at the finish line. Mine is the story of a cyclist who wore the UCI rainbow jersey three years in a row. It's a story that only I can tell
Three UCI rainbow jerseys won in three consecutive years, like none before him. This would be enough to tell who Peter Sagan is. But the strongest Slovakian cyclist of all time is much more. And the pages of My World help us to discover the lesser-known human and professional sides. “If there are a hundred runners on the starting line, there will be a hundred different stories to tell at the finish line.” And his is really special. At just 28 years of age, he boasts a palmarès worthy of the greats of this sport, which already includes more than one hundred achievements among which, in addition to the "UCI rainbow jerseys" as a world champion, two classic monuments such as the Tour of Flanders 2016 and the long-awaited Paris-Roubaix 2018, three Ghent-Wevelgem, eleven stages at the Tour de France, enhanced by the conquest of six green jerseys, and four at the Vuelta a España. In 2016 he was crowned the best cyclist of the year. Defining Sagan as a cyclist is a difficult task. A pure sprinter? A sprinter who keeps going uphill? A finisseur capable of withering shots in the last kilometres? A sprinter? Judging by his victories, it's an explosive mix of all of these. Defining Sagan as a man is perhaps even more difficult. The character dazzles. «Tourminator» is a unique showman, capable, in an environment full of sweat and effort, of amusing the public with sudden wheelies on a single wheel, in the race, even in the presence of «giants» such as Mont Ventoux, or of throwing himself into tasty interludes in a press conference or in imaginative and always different celebrations on the finish line. And to have fun between parties and jokes with teammates, and a few beers too many. But the person, away from the spotlight, is of great depth. And for the first time we can get to know it in the round. The strong bond with his father and the symbiotic one with his cyclist brother Juraj. The unbreakable friendships with the road manager Gabriele Uboldi and the agent Giovanni Lombardi. Social commitment with the Peter Sagan Academy aimed at Slovakian children. Relations with colleagues. Accompanying us, with total sincerity and an unfailing sense of humour, in this world made up of passion for sport and for life, is Peter himself, the man who, in recent years, with long hair and rock star tattoos, has given luster to professional cycling.
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