Voglio una ruota vuole raccontare una storia di emancipazione.
Le cose sono cambiate parecchio rispetto al 1924, quando Alfonsina Strada sfidò i colleghi uomini nel Giro d’Italia.
Ma, anche oggi, un mezzo che diamo per scontato è ancora vietato alle donne in molti paesi, e in Occidente il ciclismo femminile è visto come la declinazione minore di uno sport essenzialmente maschile. Le donne che dedicano la propria vita a questo sport in Italia sono tutte considerate dilettanti davanti alla legge: un buco legislativo sconcertante che causa una discriminazione clamorosa di cui non si parla abbastanza.Le ragazze che oggi corrono raccolgono l’eredità di tutte quelle che le hanno precedute sul sellino.Voglio una ruota è la loro storia.La storia di Eyerusalem Dino Keli, campionessa etiope che ha realizzato in Italia il sogno di una carriera e ora corre nella Michela Fanini.La storia di Yaya Sanguineti e delle atlete di BePink, donne che si allenano quotidianamente con dedizione e fatica, ma anche passione e gratificazione.Quella di Anna Trevisi, giovane atleta del team Giusfredi, che lotta per difendere i diritti e il riconoscimento anche ma non solo economico delle atlete.La storia della coraggiosissima Paola Gianotti, Londonderry contemporanea che ha fatto il giro del mondo in bicicletta (battendo di otto giorni il record precedente) ed è anche l’unica donna ad aver partecipato alla Red Bull Transiberian Extreme.La testimonianza preziosa di Edita Pučinskaitė, campionessa del mondo nel 1999 e oggi giornalista.La storia delle ragazze egiziane del gruppo GoBike del Cairo, donne che quotidianamente sfidano il pregiudizio che considera inappropriato per una donna andare in bicicletta.La storia anche di chi, come molte e molti tra noi, la bicicletta la vive in modo non agonistico, ma altrettanto autentico e liberatorio.Voglio una ruota è la storia di come la bicicletta ha cambiato le donne e di come le donne hanno finito per cambiare la bicicletta.Ma Voglio una ruota non è una storia per sole donne!È per tutti quelli che pedalano, sfidando le salite, con il sole o con la pioggia, senza paura di ciò che li attende dietro la prossima curva...
http://www.vogliounaruota.com/Le cose sono cambiate parecchio rispetto al 1924, quando Alfonsina Strada sfidò i colleghi uomini nel Giro d’Italia.
Ma, anche oggi, un mezzo che diamo per scontato è ancora vietato alle donne in molti paesi, e in Occidente il ciclismo femminile è visto come la declinazione minore di uno sport essenzialmente maschile. Le donne che dedicano la propria vita a questo sport in Italia sono tutte considerate dilettanti davanti alla legge: un buco legislativo sconcertante che causa una discriminazione clamorosa di cui non si parla abbastanza.Le ragazze che oggi corrono raccolgono l’eredità di tutte quelle che le hanno precedute sul sellino.Voglio una ruota è la loro storia.La storia di Eyerusalem Dino Keli, campionessa etiope che ha realizzato in Italia il sogno di una carriera e ora corre nella Michela Fanini.La storia di Yaya Sanguineti e delle atlete di BePink, donne che si allenano quotidianamente con dedizione e fatica, ma anche passione e gratificazione.Quella di Anna Trevisi, giovane atleta del team Giusfredi, che lotta per difendere i diritti e il riconoscimento anche ma non solo economico delle atlete.La storia della coraggiosissima Paola Gianotti, Londonderry contemporanea che ha fatto il giro del mondo in bicicletta (battendo di otto giorni il record precedente) ed è anche l’unica donna ad aver partecipato alla Red Bull Transiberian Extreme.La testimonianza preziosa di Edita Pučinskaitė, campionessa del mondo nel 1999 e oggi giornalista.La storia delle ragazze egiziane del gruppo GoBike del Cairo, donne che quotidianamente sfidano il pregiudizio che considera inappropriato per una donna andare in bicicletta.La storia anche di chi, come molte e molti tra noi, la bicicletta la vive in modo non agonistico, ma altrettanto autentico e liberatorio.Voglio una ruota è la storia di come la bicicletta ha cambiato le donne e di come le donne hanno finito per cambiare la bicicletta.Ma Voglio una ruota non è una storia per sole donne!È per tutti quelli che pedalano, sfidando le salite, con il sole o con la pioggia, senza paura di ciò che li attende dietro la prossima curva...
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