Cycling & Blogging: welcome on your finish line on the Adriatic Coast!!! sei entrato nel Blog ufficiale dell'Alexander Bike Hotel di Gabicce Mare!

mercoledì 28 febbraio 2018

IL DIABLO: PEDALA CON IL CAMPIONE!!!

Caro amico ciclista,

dal 03 al 08 aprile 2018 vieni a pedalare con il grande campione Claudio Chiappucci, il Diablo!!!


Ti racconterà le sue fantastiche vittorie e la strepitosa impresa del Sestriere dopo una fuga di 200 Km nel Tour de France del 1992.

  • 5 notti (6 giorni) con trattamento di Super Mezza Pensione: ricca prima colazione, pranzo a buffet dopo i tour in bicicletta e cena alla carta
  • Camera doppia dotata di tutti i comfort e balcone vista mare
  • Vino locale e acqua minerale ai pasti
  • N° 5 tour in bici con il Diablo
  • Tutti i servizi Bike Superior inclusi

Prezzo speciale € 450,00 a persona
Supplemento singola € 75,00



LONG WEEK END


  • 3 notti (4 giorni) con trattamento di Super Mezza Pensione: ricca prima colazione, pranzo a buffet dopo i tour in bicicletta e cena alla carta
  • Camera doppia dotata di tutti i comfort e balcone vista mare
  • Vino locale e acqua minerale ai pasti
  • N° 3 tour in bici con il Diablo
  • Tutti i servizi Bike Superior inclusi

Prezzo speciale € 285,00 a persona
Supplemento singola € 45,00


Sei pronto a sfidare il Diablo???




Dear cyclist friend,

from 03 to 08 April 2018 come at the Alexander Bike hotel and ride with the great champion Claudio Chiappucci, the Diablo !!!



He will tell you about his fantastic victories and the amazing success of the Sestriere after a  long  break of 200 km during the Tour de France of 1992.


  • 5 nights (6 days) in Super Half Board: rich breakfast, buffet lunch after bike tours and dinner à la carte 
  • Double room with all comforts and sea view balcony 
  • Local wine and mineral water at meals
  • No 5 bike tours with the Diablo
  • Bike Superior services included

Special price € 450.00 per person
Single room supplement € 75.00

LONG WEEK END


  • 3 nights (4 days) in Super Half Board: rich breakfast, buffet lunch after bike tours and dinner à la carte
  • Double room with all comforts and sea view balcony 
  • Local wine and mineral water at meals
  • No 3 bike tours with the Diablo
  • Bike Superior services included

Special price € 285.00 per person
Single supplement € 45.00


Are you ready to challenge the Diablo ???


martedì 27 febbraio 2018

Velocipedia

Tutti sappiamo come è fatta una classica bicicletta da uomo: due ruote, un manubrio, un sellino, dei pedali e un cannone.

Se doveste disegnarne una adesso, a memoria, ne sareste in grado?
La maggior parte no.

Se ne è accorto presto 
Gianluca Gimini, designer e visual artist, che dal 2009 gira munito di carta e penna per chiedere a bruciapelo ad amici e totali sconosciuti di disegnargli una bicicletta.

Ha raccolto centinaia di altri disegni, la maggior parte completamente “sbagliati” anche se nella sua ricerca l’errore è proprio l’elemento virtuoso, che gli ha permesso di accumulare un campionario incredibile di nuove tipologie di velocipede.

Da qui il nome del progetto 
Velocipedia.








We all know how a classic men's bicycle is made: two wheels, a handlebar, a saddle, pedals and a cannon.

If you had to draw one now, by heart, would you be able to?
Most do not.

Gianluca Gimini, a designer and visual artist, soon realized that since 2009 he turns with a pen and paper to ask point blanks to friends and total strangers to design a bicycle.
He has collected hundreds of other drawings, most of them completely "wrong" even if in his research the error is just the virtuous element, which allowed him to accumulate an incredible collection of new types of velocipede.


Hence the name of the Velocipedia project.

lunedì 26 febbraio 2018

Hugbike



E' la storia di una bici speciale. 
Si chiama Hugbike, detta anche “bici degli abbracci” ed è un tandem. La peculiarità di questo mezzo sta nel fatto che chi guida è la persona che siede dietro. Il tutto nasce da un “sogno” di un padre che vuole pedalare con il figlio autistico.
 Giampietro è un ragazzo con autismo, Mario era abituato a portarlo con lui quando usciva in bicicletta. Ma non poteva più farlo: “Sul sellino posto dietro o davanti a me che guidavo era diventato impossibile, per via del peso, e un tandem tradizionale non dava la necessaria sicurezza o sapere se stava pedalando o soltanto parlare insieme. E poi avrebbe visto solo la mia schiena, perdendo il bello del percorso”. 
Ecco allora che nasce l’idea: una bicicletta che prendesse spunto dal tandem, ma concepita all’incontrario. Si guida dal sellino posteriore, grazie ad un lungo manubrio. Questo fa sì che il passeggero che siede davanti sia “abbracciato” da chi conduce il tandem. 
Una piccola modifica per un grande, nobile, progetto. Era il 2012 e nacque così la Hugbike.
.Un progetto bello e innovativo, sviluppato dalla cooperativa sociale “Opera della Marca”  e realizzato con il contributo di giovani con autismo della provincia di Treviso a Godega si Sant’Urbano al villaggio Cohousing 4Austism. Mario ha costruito le prime biciclette in un garage del paese con Domenico Gavio, anche lui papà di un ragazzo autistico. 
Una iniziativa nata dal basso, da bisogni reali, che diventa bello e importante per tutti, non soltanto per chi ha familiari o amici con disabilità. Accade in molte innovazioni che sono create per la disabilità e si scopre poi siano molto valide e abbiano un impatto sociale indistinto, basti pensare a famiglie con bambini.
Ora può essere accessibile anche gratuitamente in ogni regione, attraverso la ‘Fondazione Allianz Umana Mente’: “Si vuole offrire la possibilità di questo grande abbraccio solidale e andare insieme in bici a tante famiglie italiane attraverso la donazione di 20 Hugbike, una per regione d’Italia. Verranno preferiti Enti del Terzo Settore che daranno la possibilità al un maggior numero di persone con disabilità possibile (almeno 50 persone all’anno) di provare l’emozione di andare in bici in totale sicurezza”. 

It's the story of a special bike.
It is called Hugbike, also called "bike of the hugs" and is a tandem. The peculiarity of this means is that the guide is the person who sits behind. Everything comes from a "dream" of a father who wants to ride with his autistic son.
 Giampietro is a boy with autism, Mario was used to taking him with him when he went out on a bike. But he could not do it any more: "On the saddle behind or in front of me that I was driving, it had become impossible, because of the weight, and a traditional tandem did not give the necessary security or know if he was pedaling or just talking together. And then he would only see my back, losing the beauty of the path ".
Here then comes the idea: a bicycle that was inspired by the tandem, but conceived in the opposite direction. You drive from the rear seat, thanks to a long handlebar. This causes the passenger sitting in front to be "hugged" by the tandem driver.
A small change for a large, noble project. It was 2012 and the Hugbike was born.
A beautiful and innovative project, developed by the social cooperative "Opera della Marca" and realized with the contribution of young people with autism from the province of Treviso to Godega si Sant'Urbano at the village Cohousing 4Austism. Mario built the first bicycles in a garage in the town with Domenico Gavio, who was also the father of an autistic boy.
An initiative born from below, from real needs, which becomes beautiful and important for everyone, not just for those with family members or friends with disabilities. It happens in many innovations that are created for disability and then turns out to be very valid and have an indistinct social impact, just think of families with children.
Now it can also be freely accessible in every region, through the 'Allianz Human Mind Foundation': "We want to offer the possibility of this big supportive hug and ride together to many Italian families through the donation of 20 Hugbikes, one for each region. 'Italy. Third sector institutions will be preferred, which will give the possibility to a greater number of people with possible disabilities (at least 50 people a year) to experience the thrill of cycling in total safety ".

sabato 24 febbraio 2018

Comuni in pista: 50

A pochi giorni dall’entrata in vigore della legge per favorire l'uso della bicicletta, parte il bando Comuni in pista: 50 milioni di mutui a tasso zero ai Comuni per lo sviluppo di piste ciclabili.

L’obiettivo è quindi promuovere e sviluppare le piste ciclabili nel territorio, attraverso un bando, di prossima pubblicazione, che sarà aperto dal 15 marzo al 2 luglio 2018.
Prevista la concessione di mutui a tasso zero ai Comuni per realizzare, migliorare e mettere in sicurezza le piste ciclabili e le strutture di supporto alle piste (come ad esempio ciclostazioni per la custodia e l’assistenza delle biciclette, servizi igienici, punti ristoro o di primo soccorso, postazioni con defibrillatore, aree di sosta attrezzate, ripari e fontanelle d’acqua potabile, “percorsi vita” adiacenti alle piste ciclo pedonali con relative attrezzature per esercizi sportivi all’aperto).
Le risorse potranno essere utilizzate anche per l’abbattimento di barriere architettoniche e sensoriali e l’acquisto di attrezzature e di materiali a basso impatto ambientale ed efficientamento energetico delle piste.
Ogni Comune potrà presentare più domande, ognuna relativa ad un solo progetto o lotto funzionale, che, in caso di ammissione, godranno del totale abbattimento della quota interessi nel limite massimo complessivo di 3 milioni di euro. Tetto che viene innalzato a 6 milioni di euro per le domande presentate dalle Unioni di Comuni e altre forme associative, i Comuni capoluogo e le Città metropolitane.


A few days after the entry into force of the law to encourage the use of the bicycle, the Comuni call for tenders starts on the track: 50 million zero-interest mortgages to municipalities for the development of cycle paths.
The aim is therefore to promote and develop the cycle paths in the territory, through a call for proposals, which will soon be published, which will be open from 15 March to 2 July 2018.
Provision of zero-interest mortgages to municipalities for the construction, improvement and securing of bicycle lanes and support facilities for runways (such as bicycle and bicycle storage facilities, toilets, food and beverage first aid, stations with defibrillator, equipped rest areas, shelters and drinking fountains, "life trails" adjacent to the pedestrian cycle tracks with relative equipment for outdoor sports exercises).
The resources can also be used for the removal of architectural and sensory barriers and the purchase of equipment and materials with low environmental impact and energy efficiency of the slopes.
Each Municipality can submit more questions, each related to a single project or functional lot, which, in case of admission, will enjoy the total reduction of the interest quota in the maximum limit of 3 million euros. A roof that is raised to 6 million euros for applications submitted by the Unions of Municipalities and other associations, the Municipalities of the capital and the metropolitan cities.

venerdì 23 febbraio 2018

LABO.ART MILAN BIKING SHOW

Il progetto è frutto della partnership tra la designer e founder Ludovica Diligu, mente creativa e anima del brand Labo.Art, e Taurus, storico marchio del pedale, che per l'occasione ha realizzato sette esemplari esclusivi nei toni della collezione ispirati alla natura: zucca, muschio, lampone, avorio, piombo fusi in varie combinazioni.

Tutti i giorni, dal 20 al 25 febbraio, passeggiando per le vie milanesi, fate attenzione: potreste imbattervi nella sfilata-performance LABO.ART MILAN BIKING SHOW, sette modelle su sette bici faranno felici amanti della moda e delle due ruote ruote.

Capi realizzati in materiali e colori naturali ideati per una clientela in continuo movimento che all’isteria del traffico rispondono spostandosi in bicicletta. Un gesto pratico che elogia la lentezza. Da intendersi non come mancanza di voglia, ma presa di coscienza per rinforzare un equilibrio personale sempre più sotto attacco esterno e il piacere della riflessione.

Ognuna delle 7 biciclette verrà pedalata  da una persona vestita nello stesso colore della bici, e i colori  della collezione sfileranno per la città creando un forte impatto cromatico.

Anche la scelta delle biciclette Taurus per il bike defilé di Labo.Art è stata dettata da una forte condivisione degli stessi valori: sintesi di raffinata essenzialità, cura dei dettagli e grande qualità dei materiali impiegati.



The project is the result of a partnership between the designer and founder Ludovica Diligu, the creative mind and soul of the Labo.Art brand, and Taurus, the historic brand of the pedal, which for the occasion has created seven exclusive pieces in the shades inspired by nature: pumpkin, musk, raspberry, ivory, lead melted in various combinations.

Every day, from 20 to 25 February, walking through the streets of Milan, be careful: you might come across the show-performance LABO.ART MILAN BIKING SHOW, seven models out of seven bikes will make happy lovers of fashion and two wheels.

Garments made of natural materials and colors designed for a constantly moving clientele who respond to the traffic hysteria by moving around by bicycle. A practical gesture that praises slowness. To be understood not as a lack of desire, but an awareness to reinforce a personal balance increasingly under external attack and the pleasure of reflection.

Each of the 7 bikes will be pedaled by a person dressed in the same color as the bike, and the colors of the collection will parade through the city creating a strong chromatic impact.

Also the choice of Taurus bikes for Labo.Art bike defilé was dictated by a strong sharing of the same values: synthesis of refined essentiality, attention to detail and great quality of the materials used.

giovedì 22 febbraio 2018

Uber: servizio di “taxi” con bicicletta al seguito

Piove molto forte? 
Siete molto stanchi o avete bevuto troppo per tornare a casa in bici sani e salvi? 
State facendo un giro turistico e non siete abituati a fare lunghi percorsi sui pedali o vi si è semplicemente bucata una ruota?

 Se vi trovate ad Amsterdam potete chiamare Uber in vostro soccorso: l' innovativa azienda americana di noleggio auto con conducente tramite app, ha inaugurato per la prima volta in Europa UberBike, il servizio di “taxi” con bicicletta al seguito.

Ogni corsa costa 4 euro in più.
E non a caso per il debutto, ha scelto proprio la città più ciclistica del Vecchio Continente: nella metropoli olandese si contano oltre 800 mila bici, quasi più delle auto e il 63% degli abitanti la usa sistematicamente tutti i giorni per andare al lavoro, a fare la spesa o per portare e prendere i bambini da scuola.

Il servizio è già operativo oltreoceano, a Seattle e a San Paolo del Brasile e il funzionamento è lo stesso: una volta installata l’app di Uber, si può scegliere tra le varie opzioni anche la prenotazione di un’auto con il portabicicletta. 




It rains very strong?
Are you very tired or have you drunk too much to get home safely and safely?
Are you on a sightseeing tour and are not used to making long rides on the pedals or did you just puncture a wheel?


 If you find yourself in Amsterdam you can call Uber to your rescue: the innovative American car rental company with driver through app, has inaugurated for the first time in Europe UberBike, the "taxi" service with bicycle in tow.

Each ride costs 4 euros more.

And not by chance for the debut, he chose the most cyclical city of the Old Continent: in the Dutch metropolis there are over 800 thousand bikes, almost more than cars and 63% of the inhabitants use it systematically every day to go to work, shopping or taking and taking children from school.



The service is already operational overseas, in Seattle and in Sao Paulo, and the operation is the same: once you have installed the Uber app, you can also choose from the various options to book a car with the bike rack.

mercoledì 21 febbraio 2018

Uber

Uber offre ai cittadini di San Francisco un nuovo modo per spostarsi: le biciclette elettriche. 
Nella città californiana Uber ha stretto un accordo con la start up Jump Bikes specializzata in bicicletta con la pedalata assistita. Questo sarà solo il primo passo in un progetto di integrazione del bike sharing.
Le due novità della proposta
  • Presenza di un motore elettrico che permette di coprire dislivelli e distanze più ampie e senza eccessivo sforzo fisico, rispetto a quanto avviene con una tradizionale bicicletta. 
  • Un gpss incorporato che, da un lato elimina la necessità di una stazione di riconsegna (le biciclette si possono parcheggiare in aree segnalate semplicemente da un cartello) e dall’altro permette agli utenti di accedere al servizio attraverso l’app di Uber.
A differenza di quanto succede in Europa, il bike sharing è ancora una novità negli Stati Uniti, utilizzata soprattutto nelle università e nelle zone turistiche delle città. New York, Washington e Chicago hanno iniziato a sperimentare la formula, ma il potenziale delle biciclette elettriche è in gran parte ancora inesplorato. 
In risposta allo scetticismo per l'introduzione di questo modello nelle città degli Stati Uniti, caratterizzate da una superficie molto estesa, gli esperti fanno notare che quasi la metà dei viaggi in auto copre una distanza facilmente affrontabile da una bicicletta elettrica. 
Secondo il National Household Travel Survey, il 43% degli spostamenti in auto riguarda una distanza inferiore a sei chilometri. E il dato sale ulteriormente nelle città. E’ proprio a questi spostamenti di media distanza che si rivolge la proposta di Uber. La presenza di un motore elettrico sulla bicicletta, infatti, può far pendere l’ago della bilancia verso un mezzo di trasporto più ecologico, economico e veloce. 
Uber ha capito subito che questo si può tradurre in un vantaggio competitivo. Utilizzare le biciclette elettriche per il piccolo cabotaggio libera, infatti, gli autisti per i trasporti sulle distanze più ampie. Le biciclette elettriche hanno le potenzialità per ridurre il numero di auto in circolazione e questo garantisce maggiore velocità di spostamento ed è un'opportunità in più per gli autisti di Uber.

Uber offers to the citizens of San Francisco a new way to move: electric bicycles.
In the Californian city Uber has signed an agreement with the Jump Bikes start-up specialized in cycling with pedal assistance. This will be just the first step in a bike sharing integration project.
The two new features of the proposal
  • Presence of an electric motor that allows to cover unevenness and wider distances and without excessive physical effort, compared to what happens with a traditional bicycle.
  • A built-in gpss that, on the one hand, eliminates the need for a redelivery station (bicycles can be parked in areas simply indicated by a sign) and on the other allows users to access the service through the Uber app.

Unlike what happens in Europe, bike sharing is still a novelty in the United States, used above all in universities and tourist areas of cities. New York, Washington and Chicago have begun to experiment with the formula, but the potential of electric bicycles is still largely unexplored.
In response to skepticism about the introduction of this model in the cities of the United States, characterized by a very large surface area, experts point out that almost half of car journeys cover a distance that can be easily faced by an electric bicycle.
According to the National Household Travel Survey, 43% of trips by car involve a distance of less than six kilometers. And the data rises further in the cities. It is precisely these mid-range displacements addressed by Uber's proposal. The presence of an electric motor on the bicycle, in fact, can tip the scales towards a more ecological, economical and fast means of transport.
Uber immediately understood that this can translate into a competitive advantage. Use electric bicycles for small free cabotage, in fact, drivers for transport over larger distances. Electric bicycles have the potential to reduce the number of cars in circulation and this guarantees greater travel speed and is an extra opportunity for Uber drivers.

martedì 20 febbraio 2018

Piaggio Wi-Bike

Integra trasporto quotidiano, attività fisica e divertimento in un mezzo avanzato che fa della connessione alla rete e nella interazione tra utente e bicicletta alcuni dei suoi tratti distintivi.

E’ disponibile in quattro allestimenti:

  • Comfort
  • Comfort Plus
  • Active
  • Active Plus
 e può contare su una propulsione elettrica che assiste la pedalata in modo variabile su tre modalità di guida:
  • Standard
  • City
  • Hill
grazie all’esclusiva tecnologia DEA (Dynamic Engine Assistance).

La modalità City, ad esempio, aumenta lo spunto al semaforo e la Hill aumenta l’assistenza in salita e la riduce in discesa.

Il motore ha una propulsione elettrica da 250W – 350W e 50 Nm di coppia, con una batteria da 400 Wh agli ioni di litio con un’autonomia mediamente compresa tra 60 e 120 chilometri e poco più di 3 ore per la ricarica completa.

Grazie alla tecnologia PMP (Piaggio Multimedia Platform), lo smartphone si collega via bluetooth a Wi-Bike per monitorare, tramite App, i dati dell’allenamento e fissare obiettivi in termini di ritmo cardiaco o consumo di calorie.

A seconda del telaio e dell’allestimento, la Wi-Bike costa tra i 2.890 e i 3.490 euro.


Courtesy of motori.virgilio.it


It integrates daily transport, physical activity and fun in an advanced medium that makes connection to the network and in the interaction between user and bicycle some of its distinctive features.


It is available in four versions:


  • Comfort
  • Comfort Plus
  • Active
  • Active Plus

 and can count on an electric propulsion that assists pedaling in a variable way on three driving modes:

  • Standard
  • City
  • Hill

thanks to the exclusive DEA (Dynamic Engine Assistance) technology.

The City mode, for example, increases the cue at the traffic light and the Hill increases the assistance uphill and reduces it downhill.


The engine has an electric propulsion of 250W - 350W and 50 Nm of torque, with a 400 Wh lithium ion battery with an average range of 60 to 120 kilometers and just over 3 hours for full recharge.

Thanks to PMP technology (Piaggio Multimedia Platform), the smartphone connects via bluetooth to Wi-Bike to monitor, using the App, training data and set goals in terms of heart rate or calorie consumption.


Depending on the chassis and equipment, the Wi-Bike costs between 2,890 and 3,490 euros.

lunedì 19 febbraio 2018

Bitride

Una startup nata dal Politecnico di Milano entra a far parte del mondo del noleggio di biciclette a flusso libero scommettendo sulla tecnologia, sulla personalizzazione e sul legame con il territorio. 
Ai tre servizi attivi su Milano si affiancherà a breve Bitride, che offre biciclette libere, da lasciare ovunque, come Mobike e Ofo, e, per la prima volta al mondo, ibride, a pedalata assistita che si ricaricano da sole sfruttando il movimento.

Le nuove biciclette condivise utilizzano il recupero di energia di quello che tecnicamente è definito come sistema di potenza per veicoli a trazione umana, messo a punto da Zehus, spinoff del Politecnico. 

 È un sistema racchiuso tutto nel mozzo della ruota posteriore che elettrifica la bicicletta con una modalità non plug-in: il sistema ibrido recupera l’energia cinetica di frenate e discese e sfrutta i salti di efficienza del corpo umano, raccogliendo l’energia che il ciclista sviluppa nei momenti di pedalata più agevole, per esempio quando ci si muove in piano, restituendoli nelle occasioni di minor efficienza, salite o difficoltà.

A febbraio partono due mesi di sperimentazione con 50 cicli destinati a 150 studenti e docenti del Politecnico, al termine dei quali partirà il servizio vero e proprio con 350 bici nel centro di Milano.
In questa avventura Zehus è affiancato in Bitride da Vodafone Automotive che garantirà la connessione e il tracciamento continuo. La localizzazione permetterà infatti di tenere sotto controllo senza soluzione di continuità in chiave di sicurezza e contro il vandalismo: il mozzo di Zehus, dotato da giroscopi e accelerometri, permette infatti di profilare con precisione il comportamento dell’utente anche solo per i salti dal marciapiede. La sicurezza per un ciclo del valore di 1.500 euro, contro 200 circa dei concorrenti, è rinforzata da un antifurto sonoro e da un lucchetto ridondante che funziona come freno fino al blocco totale nel caso di movimento, non attribuibile a un utente.

Esistono stazioni virtuali, aree che esistono solo sulla app: se l’utente parcheggia al loro interno riceve un incentivo sotto forma di credito d’uso. È un sistema per rendere più ordinato il parcheggio nei punti a maggior frequenza di rilascio. Per esempio per le stazioni ferroviarie, dove in prospettiva potrebbe essere utilizzato un parcheggio senza stalli fissi, fatto solo di bici legate una all’altra come i carrelli del supermercato, che potranno essere prenotate direttamente dal treno.

Courtesy of ilsole24ore.com



A startup founded by the Polytechnic of Milan becomes part of the world of free-flow bicycle rental betting on technology, personalization and the link with the territory.
The three services active in Milan will soon be joined by Bitride, which offers free bikes, to be left anywhere, such as Mobike and Ofo, and, for the first time in the world, hybrid, pedal assisted that recharge themselves using the movement.


The new shared bicycles use the energy recovery of what is technically defined as a power system for human-powered vehicles, developed by Zehus, the Polytechnic spinoff.

It is a system enclosed entirely in the rear wheel hub that electrifies the bicycle with a non-plug-in mode: the hybrid system recovers the kinetic energy of braking and descending and exploits the efficiency jumps of the human body, collecting the energy that the cyclist develops in the moments of pedaling easier, for example when you move in the plane, returning them on the occasions of lower efficiency, climbs or difficulties.


In February, two months of experimentation start with 50 cycles for 150 students and professors of the Politecnico, at the end of which the real service will start with 350 bikes in the center of Milan.

In this adventure Zehus is joined in Bitride by Vodafone Automotive that will guarantee the connection and continuous tracking. The location will allow you to keep under control in a safety key and against vandalism: the hub Zehus, equipped with gyroscopes and accelerometers, in fact allows you to accurately profile the user's behavior even just for the jumps from the sidewalk . Security for a cycle worth 1,500 euros, compared to 200 of the competitors, is reinforced by a sound alarm and a redundant padlock that works as a brake to the total block in the case of movement, not attributable to a user.



There are virtual stations, areas that exist only on the app: if the user parks in them, he receives an incentive in the form of credit for use. It is a system to make parking more orderly in points with greater frequency of release. For example, for railway stations, where in perspective a parking lot without fixed stalls could be used, made only of bikes tied to each other like supermarket trolleys, which can be booked directly from the train.



sabato 17 febbraio 2018

Alpha: la prima bici a idrogeno

Con due litri di idrogeno, riesce a percorrere 100 km e per ricaricarla bastano due minuti.

La Pragma Industries, start up francese che produce celle a combustibile per applicazioni militari, ha lanciato Alpha, la prima bicicletta a idrogeno sviluppata in serie.
La società, il cui quartier generale è a Biarritz, ha recentemente venduto 60 di queste biciclette hi-tech a una serie di comuni francesi tra cui Saint Lo, Cherbourg, Chambery e Bayonne. 

I prezzi delle bici che che raggiunge i 25 km/h, restano ancora proibiti e raggiungono i 7.500 euro l'una, ma Pragma Industries intende portarli velocemente a 5 mila euro, l'equivalente di una bici elettrica di fascia alta. 
Per adesso la start up si rivolge agli operatori di noleggio biciclette, alle società di consegna e alle amministrazioni pubbliche che intendono munirsi di una flotta di bici ecologiche e efficienti.



A differenza delle biciclette elettriche che hanno bisogno di diverse ore per ricaricarsi, il serbatoio da due litri presente sulle Alpha si rialimenta molto più velocemente e un chilo di idrogeno contiene circa 600 volte più energia di una batteria al litio dello stesso peso. Il problema è che esistono poche stazioni di ricariche sparse sul territorio.
Per questo Pragma sta sviluppando un congegno da applicare sulle bici, capace di trasformare l'acqua in idrogeno utilizzando una reazione chimica tra acqua e alluminio o polvere di magnesio per produrre gas idrogeno.





With two liters of hydrogen, it manages to travel 100 km and to recharge it takes just two minutes. 

Pragma Industries, the French start-up that produces fuel cells for military applications, has launched Alpha, the first series-developed hydrogen bicycle. The company, whose headquarters are in Biarritz, has recently sold 60 of these hi-tech bicycles to a number of French municipalities including Saint Lo, Cherbourg, Chambery and Bayonne.



The prices of the bikes that reach 25 km / h, still remain prohibited and reach 7,500 euros each, but Pragma Industries intends to quickly take them to 5 thousand euros, the equivalent of a high-end electric bike. For now the start-up is aimed at bicycle rental operators, delivery companies and public administrations wishing to acquire a fleet of ecological and efficient bikes. 

Unlike electric bicycles that need several hours to recharge, the two-liter tank on the Alpha gets much faster and one kilo of hydrogen contains about 600 times more energy than a lithium battery of the same weight. The problem is that there are few recharge stations scattered throughout the territory. For this Pragma is developing a device to be applied on bikes, capable of transforming water into hydrogen using a chemical reaction between water and aluminum or magnesium powder to produce hydrogen gas.


venerdì 16 febbraio 2018

Gen 2 Wheel di Electron

Nel 2017 Mountain View ha contribuito a finanziare il progetto Gen 2 Wheel di Electron

Si tratta di una ruota di bicicletta motorizzata elettricamente, montabile in pochi secondi e interamente controllabile tramite Google Assistant, l'assistente virtuale sviluppato dal gruppo californiano. 

Il sistema utilizza un sensore che rileva la pendenza e la scorrevolezza della strada per calcolare il livello di assistenza (non si tratta di pedalata assistita in quanto il motore elettrico è situato nella ruota e non interviene quindi nel movimento centrale che permette il movimento delle pedivelle).

L'Electron Wheel può essere installata sulla maggior parte delle bici con freni a cerchione. La velocità massima di 16mph (circa 25 km/h) rispetta le normative europee. Il tempo di carica rapida della batteria, agli ioni di litio, è di 2 ore, mentre l'autonomia è di 50 km.




In 2017, Mountain View helped finance Electron's Gen 2 Wheel project.

It is an electrically motorized bicycle wheel, which can be mounted in a few seconds and can be controlled entirely by Google Assistant, the virtual assistant developed by the Californian group.

The system uses a sensor that detects the slope and smoothness of the road to calculate the level of assistance (it is not a question of assisted pedaling since the electric motor is located in the wheel and therefore does not intervene in the central movement that allows the movement of the cranks) .


The Electron Wheel can be installed on most bikes with rim brakes. The maximum speed of 16mph (about 25 km / h) complies with European regulations. The fast charge time of the lithium-ion battery is 2 hours, while the autonomy is 50 km.

giovedì 15 febbraio 2018

Gbikes

Girare per i 110 mila metri quadri del Googleplex, la sede principale di Google, può essere, se non complicato, quantomeno lento. Per questo motivo  dal 2009 l'azienda ha messo a disposizione un numero sempre crescente di biciclette, le Gbikes, per velocizzare il trasferimento da un ufficio all'altro.
 Attualmente sono 1.100, anche se molte vengono utilizzate dai dipendenti anche al di fuori del Googleplex. E a volte non fanno più ritorno in sede.
Questo però da problema si sta trasformando in un possibile nuovo “ramo d'azienda” del gruppo di Mountain View.

Le bici colorate griffate Google sono diventate nella cittadina californiana una presenza fissa, qualcosa di normale, da prendere e lasciare in strada come si fa con un qualsiasi mezzo messo gratuitamente a disposizione della popolazione. Non ci sono lucchetti, non ci sono blocchi, si sale e le si usa sino a quando non si arriva a destinazione. Sharing economy, ma senza economy, perché non c'è nessuno che guadagna qualcosa. Certamente non Google che, anzi, è la parte lesa. Basta pensare che dalle cento alle 250 bici a settimana circolano liberamente, senza proprietario, fuori dai cancelli aziendali. 

Il paradosso è che l'azienda che ha costruito un impero organizzando le informazioni, sta avendo problemi a tracciare le proprie biciclette. E questo nonostante l'inserimento, negli ultimi mesi del 2017 di un sistema Gps che ne facilita l'individuazione.

Google ha deciso di assumere trenta “accalappiabici” che muniti di cinque furgoni trasportano i mezzi abbandonati e li riportano alla sede principale. A queste trenta persone però l'azienda ha deciso di affiancare anche un numero imprecisato di programmatori e alcuni ingegneri per elaborare un sistema di chiusura e gestione dei mezzi di trasporto facilmente utilizzabile tramite smartphone. Insomma la riedizione googliana di quanto accade già ora in quasi tutto il mondo con quello che viene identificato come bike sharing 2.0, quello libero, free floating, senza cioè stazioni di parcheggio fisse.

L'aumento di traffico e di spostamenti delle Gbikes riportati dal sistema di tracciamento Gps ha spinto il gruppo a considerare la possibilità di un utilizzo del sistema elaborato per i dipendenti aziendali anche al di fuori della sede. E così lo sbarco di Google nel mercato del bike sharing appare tutt'altro che remoto.




Walking around for the 110 thousand square meters of Googleplex, the main office of Google, it can be, if not complicated, at least slow. For this reason, since 2009 the company has made available an increasing number of bicycles, the Gbikes, to speed up the transfer from one office to another.
 There are currently 1,100, although many are used by employees even outside the Googleplex. And sometimes they do not come back home.

But this problem is turning into a possible new "branch of business" of the Mountain View group.
Google-branded colored bikes have become a fixed presence in the Californian town, something normal, to be taken and left on the street as is done by any means available free of charge to the population. There are no locks, there are no blocks, you go up and use them until you reach your destination. Sharing economy, but without economy, because there is no one who earns something. Certainly not Google that, indeed, is the injured party. Just think that from one hundred to 250 bikes a week circulate freely, without owner, outside the company gates. 
The paradox is that the company that built an empire by organizing information is having trouble mapping its bicycles. And this despite the inclusion in the last months of 2017 of a GPS system that facilitates the identification.
Google has decided to recruit thirty "acca-appiabici" that, with five vans, transport the abandoned vehicles and bring them back to the main office. To these thirty people, however, the company has decided to support also an unknown number of programmers and some engineers to develop a system of closing and management of means of transport easily used by smartphone.
In short, the Googlian re-edition of what is already happening now in almost the whole world with what is identified as bike sharing 2.0, the free, free floating, that is, without fixed parking stations.

The increase in traffic and travel of Gbikes reported by the Gps tracking system has led the group to consider the possibility of using the system developed for company employees even outside the headquarters. And so the landing of Google in the bike sharing market appears anything but remote.

mercoledì 14 febbraio 2018

legge n. 2/2018

E’ stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 31 gennaio 2018, n. 25, la legge n. 2/2018 relativa alle « Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica».

La legge ha lo scopo di promuovere ed incentivare l’uso della bicicletta all’interno della vita quotidiana, sia come mezzo di trasporto ecosostenibile sia come mezzo per «ridurre gli effetti negativi della mobilità in relazione al consumo del suolo».
E' prevista l’adozione, entro 6 mesi dall'entrata in vigore della presente legge, di un Piano generale della mobilità ciclistica, il quale andrà ad integrare il Piano generale dei trasporti e della logistica.
Si riferirà ad un periodo di 3 anni ed individuerà non solo le ciclovie che andranno a costituire la Rete ciclabile nazionale «Bicitalia», ossia la rete infrastrutturale di livello nazionale integrata nel sistema della rete ciclabile transeuropea c.d. «EuroVelo», ma anche gli interventi e gli atti necessari per la realizzazione della rete, nonché la definizione del quadro delle risorse finanziarie.


Le Regioni, nell’ambito delle proprie competenze, al fine di implementare e valorizzare il Piano generale dovranno predisporre ed aggiornare con cadenza triennale il Piano regionale della mobilità ciclistica.

 L’art. 9 della legge prevede inoltre alcune modifiche al codice della strada. In particolare, il nuovo art. 61, comma 1, lett. c), prevede che «Gli autobus da noleggio, da gran turismo e di linea possono essere dotati di strutture portasci, portabiciclette o portabagagli applicate a sbalzo posteriormente o, per le sole strutture portabiciclette, anche anteriormente» struttura che «può sporgere longitudinalmente dalla parte anteriore fino ad un massimo di 80 cm dalla sagoma propria del mezzo».





It was published in the Official Gazette of January 31, 2018, n. 25, the law n. 2/2018 concerning the «Provisions for the development of cycling mobility and the construction of the national cycling route network».

The purpose of the law is to promote and encourage the use of bicycles within everyday life, both as an environmentally sustainable means of transport and as a means to "reduce the negative effects of mobility in relation to land consumption".
The General Plan of Cycle Mobility will be adopted within 6 months of the entry into force of this law, which will complement the General Plan of Transport and Logistics.
It will refer to a period of 3 years and will identify not only the cycle routes that will form the "Bicitalia" national cycle network, ie the national level infrastructural network integrated into the Trans-European cycle network system c.d. «EuroVelo», but also the interventions and deeds necessary for the realization of the network, as well as the definition of the framework of financial resources.

The Regions, within the scope of their skills, in order to implement and enhance the General Plan, will have to prepare and update the regional cycling mobility plan every three years.


 Article. 9 of the law also provides some changes to the highway code. In particular, the new art. 61, paragraph 1, lett. c), provides that "Rental, touring and coaching buses may be fitted with rear-mounted ski carriers, bicycle racks or roof racks or, for the bicycle carrier structures, also frontally" which can protrude longitudinally from the side front up to a maximum of 80 cm from the vehicle's own shape ».