Cycling & Blogging: welcome on your finish line on the Adriatic Coast!!! sei entrato nel Blog ufficiale dell'Alexander Bike Hotel di Gabicce Mare!

giovedì 3 febbraio 2022

Come fa a esserci crisi se il mercato è florido?

La  questione è difficile da comprendere per il pubblico visto il periodo d’oro da cui si viene e la richiesta, sempre molto alte, di biciclette che stiamo vivendo.

In realtà la questione è complessa, non riguarda tutti i negozi, ma la carenza di biciclette da vendere si sta ripercuotendo sul mercato dando una frustata proprio ai negozianti e, di conseguenza, desta preoccupazione anche alle aziende).

La mancanza di disponibilità delle biciclette ha bloccato tantissimi ordini per molto tempo. Fermando soldi che non rientravano da parte dei clienti. Ordinare qualcosa, per un negoziante, diventa un investimento di cui non si conosce il rientro visto che spesso le aziende chiedono i soldi in anticipo  e poi non sono in grado di dire i tempi di consegna. Moltissimi negozianti sono rimasti spiazzati per questo e molti lamentano, almeno inizialmente, poca elasticità da parte di aziende con cui lavorano storicamente.

Le cose però, a quanto pare, iniziano a cambiare. D’altra parte se in questa situazione sono i grandi negozi che programmano per tempo a risultare avvantaggiati, c’è tutto l’interesse a salvaguardare anche la salute dei negozi più piccoli.

Alcuni di questi, grazie all’ottimismo di vendite post lockdown, hanno fatto investimenti, assunto personale, e ora, pur essendo sull’onda di una situazione che potrebbe vederli prosperare, si trovano con il contraccolpo della poca disponibilità economica: i soldi ci sono, ma sono fermi nel meccanismo globalizzato delle vendite che non si riescono a fare.

Soluzioni a breve termine? Poche al momento. A quanto si dice, stanno arrivando più biciclette dall’Oriente, ma la situazione non è rosea. 

Si parla ancora di molte fabbriche chiuse, oltre che dell’ormai conosciuto problema dei trasporti che ha contribuito a far lievitare i prezzi, e la preoccupazione rimane.

A lungo termine cosa si può fare? Si parla tanto del “rientro” delle produzioni in Italia, o almeno in Europa, ma chiaramente non è un processo semplice. Anche perché il problema non è più tanto di produzione di telai, quanto di tutto il resto della componentistica che fa di un telaio una bicicletta e al momento dei produttori di componentistica che pensino di spostare la produzione in maniera importante.
Perché non avviene questo? Perché impostare delle linee produttive è cosa complessa e richiede investimenti importanti, anche di formazione del personale.
E poi ci vuole parecchio tempo; un paio di anni almeno. Chi se la sente di fare un investimento di questo tipo?
Ci vorrebbero garanzie politiche, prima di tutto. Ma di queste, al momento, non se ne parla nonostante pure delle sollecitazioni da parte dell’industria.



The issue is difficult for the public to understand given the golden age from which we come and the always very high demand for bicycles we are experiencing.

In reality, the issue is complex, it does not concern all shops, but the shortage of bicycles to sell is affecting the market, giving a whip to shopkeepers and, consequently, also causes concern to companies).

The lack of availability of bicycles has blocked many orders for a long time. Stopping money that didn't return from customers. Ordering something, for a shopkeeper, becomes an investment whose return is unknown since companies often ask for money in advance and then are unable to say the delivery times. Many shopkeepers have been blown away by this and many complain, at least initially, of the lack of flexibility on the part of companies they have historically worked with.

Things, however, it seems, are starting to change. On the other hand, if in this situation it is the large stores that plan in advance that have an advantage, there is every interest in safeguarding the health of the smaller stores as well.

Some of these, thanks to the optimism of post-lockdown sales, have made investments, hired staff, and now, despite being on the wave of a situation that could see them prosper, they find themselves with the repercussions of little economic availability: the money is there , but they are stuck in the globalized mechanism of sales that cannot be made.

Short-term solutions? Few at the moment. Reportedly, more bicycles are arriving from the East, but the situation is not rosy.

There is still talk of many factories closed, as well as the now known transport problem that has contributed to the rise in prices, and the concern remains.

In the long run, what can be done? There is a lot of talk about the "return" of productions to Italy, or at least to Europe, but it is clearly not a simple process. Also because the problem is no longer so much of the production of frames, but of all the rest of the components that make a frame a bicycle and at the moment of the component manufacturers who think of moving production in an important way.

Why doesn't this happen? Because setting up production lines is a complex thing and requires significant investments, including personnel training.

And then it takes a long time; a couple of years at least. Who feels like making an investment of this type?

We would need political guarantees, first of all. But these, at the moment, are not talked about despite also the pressures from the industry.

Nessun commento:

Posta un commento