Cycling & Blogging: welcome on your finish line on the Adriatic Coast!!! sei entrato nel Blog ufficiale dell'Alexander Bike Hotel di Gabicce Mare!

martedì 31 gennaio 2023

Bike & Yoga

 

  1. Il ciclismo è un'attività cardiovascolare che lavora le gambe, i glutei e la zona addominale, mentre lo yoga si concentra sullo stretching, l'equilibrio e la respirazione. Combinare i due può aiutare a migliorare la forma fisica e la flessibilità in generale.

  2. Il ciclismo può essere intenso e a volte creare tensione nella parte superiore del corpo, lo yoga può aiutare a rilasciare quella tensione e a portare equilibrio al corpo.

  3. Una pratica yoga prima di un giro in bicicletta può aiutare a scaldare i muscoli e preparare il corpo per la gita.

  4. Una pratica yoga dopo un giro in bicicletta può aiutare a raffreddare i muscoli e prevenire lesioni.

  5. Lo yoga può anche migliorare la concentrazione e la concentrazione che può essere utile per i ciclisti quando si naviga in traffico o in terreni difficili.

  6. Lo yoga può aiutare a migliorare la tecnica di respirazione che può essere utile per i ciclisti durante lunghe gite

  7. Lo yoga può aiutare a ridurre lo stress e l'ansia, il ciclismo e lo yoga possono essere un ottimo modo per liberare la mente e rilassarsi.

Qui all'Alexander vi possiamo proporre dei corsi di yoga dopo i tour in bici per aiutarti a migliorare il tuo equilibrio e la tua flessibilità!

  1. Biking is a cardiovascular activity that works the legs, glutes and core, while yoga focuses on stretching, balance, and breathing. Combining the two can help improve overall fitness and flexibility.

  2. Biking can be intense and sometimes create tension in the upper body, yoga can help to release that tension and bring balance to the body.

  3. A yoga practice before a bike ride can help to warm up the muscles and prepare the body for the ride.

  4. A yoga practice after a bike ride can help to cool down the muscles and prevent injury.

  5. Yoga can also improve the focus and concentration which can be beneficial for bikers when navigating through traffic or difficult terrain.

  6. Yoga can help to improve the breathing technique which can be beneficial for bikers during long rides

  7. Yoga can help to reduce stress and anxiety, biking and yoga can be a great way to clear the mind and relax.

Here at the Alexander we can offer you yoga classes after your bike, to help to improve your flexibility and balance!

lunedì 30 gennaio 2023

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sabato 28 gennaio 2023

Cortemilia

Francesco ha 18 anni quando viene chiamato d'urgenza a casa. Il papà Roberto ha avuto un incidente in bicicletta, è grave. L'uomo lotta, resiste, esce dal coma. Ma è un vegetale. Medici e neurologi non hanno rimedi, ma suggeriscono di stimolare Roberto con un'emozione così forte da generare una reazione. 

Francesco chiede aiuto attraverso i social network. Gli risponde Matteo, amico e avversario del padre quando era un atleta in attività. Propone di ripetere una corsa di tanti anni prima a Cortemilia, paesino delle Langhe. È una gara che ha segnato un momento importante nella carriera del giovane Roberto. 

Riviverla potrebbe generare le emozioni che servono per risvegliarlo. Francesco si offre di impersonare il padre, ma non è così semplice. Dovrà imparare ad andare in bici bene come il papà perché, per suscitare la scossa emotiva necessaria, la corsa dovrà essere credibile. Inizia un duro periodo di formazione in cui i compagni di Roberto si alternano al fianco di Francesco e gli insegnano tutto quello che c'è da sapere sul ciclismo. 



Francesco was 18 when he was urgently called home. Father Roberto had a bicycle accident, it's serious. The man fights, resists, comes out of the coma. But he is a vegetable. Doctors and neurologists have no remedy, but suggest stimulating Roberto with an emotion so strong as to generate a reaction. 

Francis asks for help through social networks. Matteo, a friend and opponent of his father when he was an active athlete, replies. He proposes to repeat a race of many years before in Cortemilia, a village in the Langhe. It is a match that marked an important moment in the career of the young Roberto. Reliving it could generate the emotions needed to awaken him. Francesco offers to impersonate his father, but it's not that simple.

 He will have to learn to ride a bike as well as his dad because, to arouse the necessary emotional shock, the ride will have to be credible. A hard training period begins in which Roberto's companions take turns alongside Francesco and teach him everything there is to know about cycling.

venerdì 27 gennaio 2023

Askoll EVA

Società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel mercato della mobilità sostenibile, ha ricevuto un nuovo ordine da parte di Esprinet, società attiva nella commercializzazione di prodotti tecnologici, di 500 motori Askoll ULTRA C90A e 500 Sigma Smart Control Center che verranno montati sul nuovo modello di e-mountain bike K2 MID di Nilox, brand dell'outdoor technology. La consegna è prevista entro il primo semestre 2023, per un valore complessivo di circa 245.000 euro.


Askoll ULTRA C90A è una power unit pensata esclusivamente per e-mountain bike, mentre Sigma Smart Control Center è un set tecnologico sviluppato in partnership con Sigma che si collega direttamente al motore e alla batteria per fornire al ciclista i dati relativi all'e-bike e all'uscita.

"Siamo molto orgogliosi di questo nuovo ordine che riteniamo strategico visto che ci consente di ampliare il nostro raggio d'azione nel settore delle e-bike - ha commentato l'AD Gian Franco Nanni - Siamo particolarmente contenti di aver concluso un accordo con una delle realtà più note del settore, quale Nilox, molto apprezzata dagli appassionati di e-bike performanti, ma non solo.

"Pensiamo quindi di poter giocare sempre più un ruolo da protagonista nella mobilità sostenibile in generale e questo tassello rappresenta un'ulteriore tappa verso il completamento della nostra gamma di soluzioni", ha aggiunto.




Company listed on Euronext Growth Milan and active in the sustainable mobility market, has received a new order from Esprinet, a company active in the marketing of technological products, for 500 Askoll ULTRA C90A engines and 500 Sigma Smart Control Centers which will be mounted on the new model of the K2 MID e-mountain bike by Nilox, an outdoor technology brand. Delivery is expected within the first half of 2023, for a total value of approximately 245,000 euros.


Askoll ULTRA C90A is a power unit designed exclusively for e-mountain bikes, while Sigma Smart Control Center is a technological set developed in partnership with Sigma that connects directly to the motor and battery to provide the cyclist with data relating to the e-bike and at the exit.

"We are very proud of this new order which we consider strategic since it allows us to expand our range of action in the e-bike sector - commented the CEO Gian Franco Nanni - We are particularly happy to have concluded an agreement with one of the well-known companies in the sector, such as Nilox, much appreciated by enthusiasts of high-performance e-bikes, but not only.

"We therefore think we can increasingly play a leading role in sustainable mobility in general and this piece represents a further step towards the completion of our range of solutions", he added.

giovedì 26 gennaio 2023

Tuvalum

 Non solo gli smartphone possono essere ricondizionati ma anche le biciclette…

Tuvalum è il servizio che, oltre a ricondizionare le bici usate, le certifica e le garantisce per 12 mesi.

Nato nel 2014 e presente dal 2021 in Italia, è stato ideato da due spagnoli che hanno creato un sistema di compravendita di bici di seconda mano in tutta Europa, e che ora è diventato il più grande laboratorio di biciclette ricondizionate, certificate e garantite da un team di meccanici esperti, secondo i più alti standard qualitativi a livello europeo.

La novità (e il valore aggiunto) rispetto ad altri marketplace di bici usate è il sistema di garanzia e certificazione che Tuvalum assicura per ogni bicicletta: una volta revisionate e ricondizionate nell’officina interna, le biciclette in vendita vengono dotate del sigillo di garanzia Tuvalum Certified: una certificazione che garantisce gli stessi requisiti tecnici che l’Unione Europea esige per le biciclette nuove, in conformità con la Direttiva sulla Sicurezza Generale dei Prodotti (GPSD, 2001/95/CE) e con la Direttiva 168/2013.

Tutte le biciclette vendute tramite Tuvalum offrono, inoltre, una garanzia di 12 mesi e l’opportunità di restituire la bicicletta acquistata attraverso la piattaforma in qualsiasi momento, nei successivi 18 mesi.

Un ulteriore elemento interessante per i potenziali acquirenti è l’ampia disponibilità di biciclette ricondizionate – da corsa o città, mountain bike o e-bike – grazie a cui Tuvalum può fornire un servizio sempre più personalizzato ed efficiente, e soddisfare richieste in tutta Europa, entro un massimo di cinque giorni.



Not only smartphones can be reconditioned but also bicycles…

And Tuvalum is the service that, in addition to reconditioning used bikes, certifies and guarantees them for 12 months.

Born in 2014 and present in Italy since 2021, it was conceived by two Spaniards who created a second-hand bike buying and selling system throughout Europe, and which has now become the largest laboratory of reconditioned, certified and guaranteed bicycles team of expert mechanics, according to the highest quality standards at European level.

The novelty (and the added value) compared to other used bike marketplaces is the guarantee and certification system that Tuvalum ensures for each bicycle: once overhauled and reconditioned in the internal workshop, the bicycles for sale are equipped with the Tuvalum guarantee seal Certified: a certification that guarantees the same technical requirements that the European Union requires for new bicycles, in compliance with the General Product Safety Directive (GPSD, 2001/95/EC) and with Directive 168/2013.

All bicycles sold through Tuvalum also offer a 12-month warranty and the opportunity to return the bicycle purchased through the platform at any time within the next 18 months.

A further interesting element for potential buyers is the wide availability of reconditioned bicycles – racing or city bikes, mountain bikes or e-bikes – thanks to which Tuvalum can provide an increasingly personalized and efficient service, and satisfy requests throughout Europe. within a maximum of five days.

mercoledì 25 gennaio 2023

Se tutti usassimo la bici come gli olandesi...

 Il settore dei trasporti è responsabile di un quarto delle emissioni globali di gas serra legate ai combustibili e la metà di queste emissioni proviene dalle autovetture. Non solo, le previsioni indicano che la domanda globale di trasporto su strada aumenterà di circa tre volte entro il 2050. Con queste prospettive, riuscire a mitigare l'effetto climatico dei trasporti risulta difficile. Una possibile soluzione è stata proposta in un articolo pubblicato su Nature communications earth and environment, e arriva dall'esempio di alcuni Paesi come Danimarca e Olanda. Qui, infatti, la società e le infrastrutture si sono adattate per promuovere l'utilizzo della bici, specialmente per i piccoli spostamenti quotidiani. E l'impatto, in termini di salute del Pianeta e della popolazione, sarebbe notevole.

Che nei Paesi dell'Europa continentale, soprattutto quelli più settentrionali, si vada molto in bicicletta non è una novità: basta anche solo varcare il confine delle Alpi e le piste ciclabili si sprecano. L'utilizzo della bici non solo a fini sportivi ma come mezzo di trasporto è diffuso in Paesi come Austria, Germania, Danimarca e Olanda, e le amministrazioni comunali si sono state adattate di conseguenza. Nello studio, gli autori hanno raccolto una serie di dati globali sulla produzione, il commercio, lo stock e il possesso di biciclette Paese per Paese dal 1962 al 2015. Considerando il numero di bici pro capite, in cima alla classifica ci sono Danimarca, Olanda, Norvegia. Si tratta di Paesi, scrivono gli autori, in cui il sistema dei trasporti (anche pubblici) funziona in modo da soddisfare a pieno le esigenze della popolazione, e in cui il movente all'uso della bicicletta è culturale: la ricerca di una vita più ecologica e più sana. La bici, infatti, è una buona alternativa per evitare di compiere quotidianamente tragitti brevi in auto, e aiuta da un lato a mitigare l'impatto ambientale dei trasporti, dall'altro contribuisce a risolvere il problema dell'estrema sedentarietà della società moderna.

L'Italia, invece, si colloca in una situazione in cui il possesso dell'auto è aumentato più velocemente rispetto a quello della bici e, in generale, rimane il mezzo prevalente. Altri Paesi, che comprendono vaste aree e richiedono spesso tragitti lunghi per giungere da un luogo all'altro, come Stati uniti, Australia e Canada, nonostante contino un numero di bici elevato, basano i loro trasporti sull'automobile. Altri ancora, come Giappone e Svizzera, preferiscono i mezzi pubblici. A livello mondiale, infine, i Paesi in cui la bici è meno diffusa sono quelli con un Pil pro capite più basso.

Esempi virtuosi di come tutte queste condizioni abbiano trovato riscontro nella disponibilità della popolazione e abbiano diffuso l'uso quotidiano della bicicletta sono Danimarca e Olanda. Se tutti si comportassero come i danesi, andassero cioè in bici tanto quanto loro, si risparmierebbero circa 414 milioni di tonnellate di CO2 emessa, pari in sostanza alle emissioni del Regno Unito nel 2015. Se si raggiungessero gli ancor più virtuosi livelli dell'Olanda, invece, il taglio sulla CO2 raggiungerebbe i 686 milioni di tonnellate, equivalenti all'86% delle emissioni dell'intera Germania nello stesso anno. Di quanti km al giorno parliamo? Pochissimi: 1,6 km per la Danimarca, uno in più per l'Olanda.



The transport sector is responsible for a quarter of global fuel-related greenhouse gas emissions, and half of these emissions come from passenger cars. Not only that, forecasts indicate that the global demand for road transport will increase by about three times by 2050. With these prospects, being able to mitigate the climate effect of transport is difficult. A possible solution was proposed in an article published in Nature communications earth and environment, and comes from the example of some countries such as Denmark and the Netherlands. Here, in fact, society and infrastructure have adapted to promote the use of bicycles, especially for small daily trips. And the impact, in terms of the health of the planet and the population, would be considerable.

That in the countries of continental Europe, especially the more northern ones, there is a lot of cycling is not new: it is enough just to cross the border of the Alps and the cycle paths are wasted. The use of the bike not only for sporting purposes but as a means of transport is widespread in countries such as Austria, Germany, Denmark and the Netherlands, and the municipal administrations have adapted accordingly. In the study, the authors compiled a series of global data on bicycle production, trade, stock and ownership by country from 1962 to 2015. Looking at the number of bicycles per capita, the top rankings are Denmark, Holland , Norway. These are countries, write the authors, in which the transport system (including public transport) works in such a way as to fully satisfy the needs of the population, and in which the motive for using the bicycle is cultural: the search for a more greener and healthier. The bike, in fact, is a good alternative to avoid making short journeys every day by car, and on the one hand it helps to mitigate the environmental impact of transport, and on the other it helps to solve the problem of extreme sedentary lifestyle in modern society.

Italy, on the other hand, finds itself in a situation in which car ownership has increased faster than bicycle ownership and, in general, remains the prevalent means of transport. Other countries, which cover large areas and often require long journeys to get from one place to another, such as the United States, Australia and Canada, despite having a large number of bikes, base their transport on the car. Still others, such as Japan and Switzerland, prefer public transport. Lastly, globally, the countries where the bicycle is less widespread are those with a lower GDP per capita.

Virtuous examples of how all these conditions have been reflected in the availability of the population and have spread the daily use of the bicycle are Denmark and the Netherlands. If everyone behaved like the Danes, that is, they cycled as much as they do, around 414 million tonnes of CO2 emitted would be saved, essentially equal to the emissions of the United Kingdom in 2015. If the even more virtuous levels of the Netherlands were reached, instead, the CO2 cut would reach 686 million tons, equivalent to 86% of the emissions of the whole of Germany in the same year. How many km per day are we talking about? Very few: 1.6 km for Denmark, one more for Holland.

martedì 24 gennaio 2023

Parcheggi per biciclette obbligatori negli edifici: cosa contiene la proposta della Commissione europea

 Nella progettazione di un edificio i parcheggi per biciclette saranno obbligatori: questa è la proposta arrivata dalla Commissione europea e sostenuta dal Consiglio degli stati membri. Dalla fine del 2021, infatti, l’Unione europea è alle prese con l’aggiornamento della direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia (Epbd) che delinea gli obiettivi e le misure che gli stati membri devono attuare per migliorare il rendimento energetico dei loro edifici. Un passo in avanti è stato compiuto a fine ottobre 2022, con il documento del consiglio in cui per punti si descrive quello che è l’approccio europeo, dando una sorta di “orientamento generale”.

In sostanza si prevedono “almeno due posti per biciclette per ogni unità abitativa” nei nuovi edifici residenziali dove siano presenti almeno tre posti autoNegli edifici non residenziali è previsto un posto bici per ogni posto auto quando ci sono oltre 20 posti auto, mentre negli edifici nuovi o da ristrutturare quando si va oltre i cinque posti auto. Una novità volta a promuovere l’uso della bicicletta, ostacolato dalla mancanza di spazi facilmente accessibili e sicuri. Commissione, Consiglio e Parlamento europeo avvieranno negoziati per confrontarsi e finalizzare la revisione nel 2023. Gli obbiettivi sono molteplici. I parcheggi in loco infatti possono incoraggiare la riduzione di emissioni di CO2 dovute ai trasporti, possono stimolare un minor consumo di energia domestica oltre a promuovere modalità di trasporto più sostenibili.

La Federazione europea dei ciclisti (Ecf), una delle principali organizzazioni per la promozione della ciclabilità in Europa, svolge un ruolo importante con sforzi di lobbying sul Parlamento europeo, per garantire una revisione della direttiva chiara ed efficace. In particolare punta a rendere le possibilità di deroga più difficili da applicare e fornisce suggerimenti per i requisiti effettivi utili alla realizzazione dei parcheggi.

In generale considera questa decisione un passo nella giusta direzione ma sottolinea la necessità di disporre di spazio dedicato alle bici anche negli edifici esistenti, visto che l’85-95 per cento di quelli oggi presenti sarà ancora in piedi nel 2050. Non convince del tutto quindi il passaggio in cui si dice che per gli edifici esistenti si dovranno solo garantire “spazi adeguati” quando la fornitura di due parcheggi non sia fattibile durante il processo di ristrutturazione.

Per la federazione ciclistica, sebbene sembri ammissibile consentire una sorta di clausola di rinuncia, il processo e le possibili ragioni di giustificazione (come la mancanza di spazio fisico) devono essere definiti in modo molto più dettagliato per evitare abusi. Inoltre ricorda che sei stati membri (Belgio, Paesi Bassi, Francia, Germania, Irlanda e Lussemburgo) hanno già dichiarato pubblicamente di volere un testo più progressista al termine dei negoziati.

La direttiva riguarda anche gli edifici non residenziali come uffici, centri commerciali e cinema. Per gli edifici già esistenti con oltre 20 posti auto, viene previsto un posto bici per ogni posto auto, mentre per gli edifici nuovi o da ristrutturare viene previsto un posto bici per auto quando si superano i cinque posti auto. Tuttavia è stata inclusa anche una clausola di “opt-out”, ovvero una delega che consente agli stati membri di adeguare i requisiti non residenziali “dove le biciclette sono generalmente meno utilizzate come mezzo di trasporto” e di “assicurare il numero di parcheggi per biciclette appropriato” in edifici residenziali ristrutturati dove “non sono realizzabili due posti bici per ogni abitazione”.

Mancano inoltre le disposizioni sullo spazio da dedicare a biciclette di dimensioni maggiori, come le long tail e le cargo bike, nonché i punti di ricarica per le biciclette elettriche. Non resta che attendere il testo finale del Parlamento europeo con la direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia che già si pone come un punto di svolta a livello europeo.



When designing a building, parking for bicycles will be mandatory: this is the proposal arrived from the European Commission and supported by the Council of member states. In fact, since the end of 2021, the European Union has been grappling with the update of the Energy Performance of Buildings Directive (Epbd) which outlines the objectives and measures that member states must implement to improve the energy performance of their buildings . A step forward was taken at the end of October 2022, with the council document in which the European approach is described by points, giving a sort of "general orientation".


Basically, "at least two places for bicycles for each housing unit" are foreseen in new residential buildings where there are at least three parking spaces. In non-residential buildings, a bicycle space is provided for each parking space when there are more than 20 parking spaces, while in new buildings or buildings to be renovated when there are more than five parking spaces. A novelty aimed at promoting the use of the bicycle, hampered by the lack of easily accessible and safe spaces. The Commission, the Council and the European Parliament will start negotiations to discuss and finalize the revision in 2023. The objectives are multiple. In fact, on-site parking can encourage the reduction of CO2 emissions from transport, can stimulate lower domestic energy consumption as well as promote more sustainable modes of transport.

The European Cyclists' Federation (ECF), one of Europe's leading cycling promotion organisations, plays an important role in lobbying the European Parliament to ensure a clear and effective review of the directive. In particular, it aims to make the derogation possibilities more difficult to apply and provides suggestions for the actual requirements useful for the construction of car parks.

He generally regards this decision as a step in the right direction but underlines the need to have space dedicated to bikes also in existing buildings, given that 85-95 percent of those present today will still be standing in 2050. Not entirely convincing hence the passage which says that existing buildings will only need to ensure “adequate spaces” when the provision of two parking spaces is not feasible during the renovation process.

For the cycling federation, although it seems admissible to allow some kind of opt-out clause, the process and possible justification reasons (such as lack of physical space) must be defined in much more detail to avoid abuses. He also recalls that six member states (Belgium, the Netherlands, France, Germany, Ireland and Luxembourg) have already publicly stated that they want a more progressive text at the end of the negotiations.

The directive also covers non-residential buildings such as offices, shopping centers and cinemas. For existing buildings with over 20 parking spaces, a bicycle parking space is provided for each parking space, while for new buildings or buildings to be renovated, a bicycle parking space is provided for each car when there are more than five parking spaces. However, an "opt-out" clause has also been included, i.e. a delegation that allows member states to adapt non-residential requirements "where bicycles are generally less used as a means of transport" and to "ensure the number of parking spaces for suitable bicycles" in renovated residential buildings where "two bicycle spaces for each house are not feasible".

Furthermore, there are no provisions on the space to be dedicated to larger bicycles, such as long tails and cargo bikes, as well as charging points for electric bicycles. All that remains is to wait for the final text of the European Parliament with the directive on energy performance in buildings which already stands as a turning point at European level.

lunedì 23 gennaio 2023

Apple pensa davvero a una bici elettrica?

 L’esordio di Apple nel settore mobilità ormai è solo questione di tempo. E non così scontato che il debutto arrivi con l'attesissima auto elettrica. Già, perché ad anticiparla potrebbe essere una bici elettrica con la Mela. A parlarne a Bloomberg è Horace Dediu, analista specializzato proprio nelle vicende di Cupertino: “Credo fermamente che nel campo della mobilità non ci sia prodotto migliore per Apple di un mezzo dedicato alla micromobilità”.

Questo non significa che l’auto elettrica non sia ancora in programma. Anzi, il progetto è confermato e stando agli ultimi rumors la vettura arriverà nel 2025. Il progetto della bici elettrica andrebbe ad aggiungersi a quelli già esistenti e – essendo più semplice – potrebbe avere tempi di sviluppo più brevi. Ma dove nasce questa idea?

La situazione di Apple è abbastanza nota: l’azienda guidata da Tim Cook nonostante un contesto certo non facile ha utili stratosferici grazie alla vendita dei prodotti elettronici e ha una capacità di spesa pressoché infinita, forte anche di una capitalizzazione monstre di 2,26 mila miliardi di dollari.

Ma realizzare un’auto elettrica è complesso e nel corso degli ultimi dieci anni il Project Titan (questo il nome interno) ha subito vari ripensamenti e altrettanti rallentamenti. Inoltre, quando Apple esordirà nel mondo delle auto elettriche lo farà dovendosi confrontare con una concorrenza agguerrita e in un momento in cui, si spera, il mercato potrebbe essere in ripresa. Ed è qui che si inserisce l’idea della e-bike.

Il mercato delle biciclette elettriche è in fortissima crescita da almeno due anni e non accenna a rallentare. Il panorama è in forte evoluzione e nuovi equilibri possono essere più facili da creare. BloombergNEF stima che nel 2040 ci saranno 750 milioni di veicoli elettrici a 2 o 3 ruote in circolazione a fronte di 700 milioni di auto. Certo, i prezzi medi saranno diversi, ma Apple, nel campo della mobilità dolce, potrebbe fare quello che ha fatto con i prodotti di elettronica: presentare un oggetto che ridefinisca la categoria e che si imponga come punto di riferimento per design, caratteristiche tecniche, appetibilità generale.

Anche perché il settore è in piena trasformazione. Si era partiti dalle e-bike come semplici bici elettriche con un motore e una batteria attaccati al telaio ma ormai ci sono un’infinità di mezzi con forme, dimensioni e architettura diverse tra loro.

I designer Apple potrebbero sfruttare questo momento per creare qualcosa di unico. Potrebbero addirittura inventare una nuova categoria. Apple, al momento, non ha confermato di essere al lavoro su una bicicletta elettrica. L’unico indizio sul tema riguarda un brevetto di 12 anni fa per collegare un iPod a una e-bike. Un po’ poco per trarre conclusioni. Ma le voci iniziano a circolare.



Apple's debut in the mobility sector is now only a matter of time. And it's not so obvious that the debut will come with the long-awaited electric car. Yes, because it could be anticipated by an electric bike with an Apple. Talking about it to Bloomberg is Horace Dediu, an analyst specializing in the events of Cupertino: "I firmly believe that in the field of mobility there is no better product for Apple than a vehicle dedicated to micro-mobility".

That doesn't mean the electric car isn't on the cards yet. Indeed, the project is confirmed and according to the latest rumors the car will arrive in 2025. The electric bike project would be added to the existing ones and - being simpler - could have shorter development times. But where did this idea come from?

Apple's situation is quite well known: the company led by Tim Cook, despite a certainly not easy context, has stratospheric profits thanks to the sale of electronic products and has an almost infinite spending capacity, also thanks to a monstrous capitalization of 2.26 thousand billions of dollars.

But making an electric car is complex and over the last ten years the Project Titan (this is the internal name) has undergone various rethinking and just as many slowdowns. Furthermore, when Apple enters the world of electric cars it will be facing stiff competition and at a time when, hopefully, the market could be recovering. And this is where the idea of the e-bike comes in.

The electric bicycle market has been growing very strongly for at least two years and shows no sign of slowing down. The landscape is rapidly evolving and new balances can be easier to create. BloombergNEF estimates that in 2040 there will be 750 million 2- or 3-wheel electric vehicles on the road compared to 700 million cars. Of course, the average prices will be different, but Apple, in the field of soft mobility, could do what it did with electronic products: present an object that redefines the category and establishes itself as a point of reference for design, technical characteristics, general palatability.

Also because the sector is in full transformation. We started from e-bikes as simple electric bikes with a motor and a battery attached to the frame but now there are an infinite number of vehicles with different shapes, sizes and architectures.

Apple designers could use this moment to create something unique. They could even invent a new category. Apple has not yet confirmed that it is working on an electric bicycle. The only clue on the subject concerns a 12-year-old patent for connecting an iPod to an e-bike. Not enough to draw conclusions. But rumors are starting to circulate.

sabato 21 gennaio 2023

Dell'andare in bicicletta e altre divagazioni. Antologia per ciclisti e sognatori

 In quanti modi si può andare in bicicletta? Se pensate che la risposta sia una sola vi sbagliate, e i racconti di questa raccolta ve lo dimostreranno.

Qui troverete i ciclisti di Alfred Jarry che si nutrono di pastiglie a base di concentrato di alcol e raggiungono velocità impensate correndo contro un treno, così come la divertente fuga onirica a due ruote di Olindo Guerrini e i "biciclettisti" di Emilio Salgari che con il loro mezzo pedalano nientemeno che sui ghiacci del Polo. E non solo i modi di andare in bicicletta sono impensati, ma anche i motivi per cui lo si fa: Frances Willard, suffragetta americana, impara a pedalare per sentirsi più libera, mentre il protagonista del racconto di Jerome K. Jerome lo fa per riparare guasti inesistenti e i soggetti analizzati da Cesare Lombroso per commettere rapine...

 Tante bici per tanti grandissimi autori, alcuni con testi ancora inediti in Italia. Testi di: Edmondo De Amicis, Olindo Guerrini, Alfred Jarry, Jerome K. Jerome, Vernon Lee, Cesare Lombroso, Alfredo Panzini, Emilio Salgari, Octave Thanet, H.G. Wells, Vamba, Frances Willard. Prefazione di Marco Pastonesi.




How many ways can you ride a bike? If you think there is only one answer, you are wrong, and the stories in this collection will prove it to you.

Here you will find Alfred Jarry's cyclists who feed on alcohol concentrate tablets and reach unimagined speeds racing against a train, as well as Olindo Guerrini's amusing dreamlike escape on two wheels and Emilio Salgari's "bicyclists" who, with their half ride on the ice of the Pole no less. And not only are the ways of riding a bicycle unexpected, but also the reasons why it is done: Frances Willard, American suffragette, learns to pedal to feel freer, while the protagonist of Jerome K. Jerome's story does it to repair non-existent breakdowns and subjects analyzed by Cesare Lombroso to commit robberies... 

Many bikes for many great authors, some with texts still unpublished in Italy. Texts by: Edmondo De Amicis, Olindo Guerrini, Alfred Jarry, Jerome K. Jerome, Vernon Lee, Cesare Lombroso, Alfredo Panzini, Emilio Salgari, Octave Thanet, H.G. Wells, Vamba, Frances Willard. Preface by Marco Pastonesi.

venerdì 20 gennaio 2023

Pin Bike

 Incentivare l’uso della bicicletta per il tragitto casa-scuola o casa-lavoro attraverso buoni mobilità. È questo l’obiettivo di Pin Bike, l’iniziativa promossa dal Comune di Bergamo presentata in una conferenza stampa martedì mattina a Palazzo Frizzoni.

L’assessore alla Mobilità Stefano Zenoni spiega: “Pin Bike prevede un incentivo economico per chi decide di utilizzare la bici come mezzo di trasporto e rientra nel finanziamento ministeriale della transizione ecologica, che ha visto Bergamo coinvolta con il progetto Bus and Bike, nel quale rientra la velostazione. Partito da qualche anno come progetto di carattere aziendale, con buoni mobilità ai dipendenti del Comune, di Atb e della Provincia, pur con molte difficoltà legate allo smart working e alla pandemia, ora si apre una fase dedicata ai cittadini”.

Ma come funziona in sostanza?

“Monitoriamo l’uso della bici dei residenti nel comune di Bergamo per chi si sposta con mobilità alternativa e dolce, sia che lavorino o studino qui o fuori, e a seconda dei chilometri fatti, vengono dati premi economici per l’impegno. Abbiamo pensato che questi buoni possano essere spesi nei negozi della città, non per negozi on-line, per renderla motivo di sostegno per favorire la vivibilità della città che animano il nostro centro. Per questa ragione ci siamo relazionato con il Distretto del Commercio”, continua l’assessore.

“La nostra mission è riempire il gap tra chi sa pedalare e possiede una bici ma non la usa come mezzo di trasporto – dichiara Annarita Leserri di Pin Bike -. Il sistema è semplice e si basa su tre elementi principali: il sensore che si monta sul manubrio, un led di segnalazione, una targa catarifrangente. Segue la possibilità di scaricare l’app per registrare le proprie tratte e accedere ai premi e agli incentivi”.

L’app consente anche di mappare i propri percorsi e i chilometri fatti. Contestualmente i cittadini possono ricevere le notifiche e inviare delle segnalazioni, allegando foto per mettere in luce anche i problemi delle sedi stradali. Questo progetto è stato sperimentato su 200 dipendenti pubblici della città e prevedeva un rimborso di 0.30 euro al chilometro, con un massimo di 17 euro al mese”.

Ora Pin Bike viene esteso ad altre categorie cittadine, aperto a tutta la cittadinanza maggiorenne, e ai commercianti della città. “Verranno accolti i primi 500 cittadini disponibili, con un rimborso di 0.25 centesimi al chilometro con un massimo di rimborso di 30 euro al mese che saranno erogati sotto forma di voucher. Ci saranno poi premi extra per chi userà come destinazione finale del suo tragitto la velostazione. Il progetto avrà una durata di 3 mesi e partirà dal 3 ottobre”, conclude Zenoni.

La fase di registrazione per i cittadini partirà dal 23 settembre per ritirare il kit, mentre dal 3 ottobre inizieranno a conteggiate i chilometri e dalla fine del mese si potranno usufruire dei primi voucher, dai 10 euro in avanti, spendibili anche dal mese successivo.




Encourage the use of the bicycle for the home-school or home-work journey through mobility vouchers. This is the goal of Pin Bike, the initiative promoted by the Municipality of Bergamo presented at a press conference on Tuesday morning at Palazzo Frizzoni.

Mobility councilor Stefano Zenoni explains: "Pin Bike provides an economic incentive for those who decide to use the bike as a means of transport and is part of the ministerial funding of the ecological transition, which has seen Bergamo involved in the Bus and Bike project, in which velostation is included. Started a few years ago as a corporate project, with good mobility for employees of the Municipality, Atb and the Province, albeit with many difficulties related to smart working and the pandemic, a phase dedicated to citizens is now opening ".

But how does it actually work?

“We monitor the use of bikes by residents in the municipality of Bergamo for those who travel with alternative and gentle mobility, whether they work or study here or outside, and depending on the kilometers covered, financial rewards are given for their commitment. We thought that these vouchers could be spent in the city's shops, not on online shops, to make it a reason to support us to promote the livability of the city that animates our centre. For this reason we have contacted the District of Commerce”, continues the commissioner.

“Our mission is to fill the gap between those who know how to pedal and who own a bike but don't use it as a means of transport - says Annarita Leserri of Pin Bike -. The system is simple and is based on three main elements: the sensor that is mounted on the handlebar, a signal LED, a reflective plate. This is followed by the possibility of downloading the app to record one's journeys and access prizes and incentives”.

The app also allows you to map your routes and the kilometers covered. At the same time, citizens can receive notifications and send reports, attaching photos to also highlight the problems of the roadways. This project was tested on 200 city civil servants and provided for a refund of 0.30 euros per kilometre, with a maximum of 17 euros per month".

Now Pin Bike is being extended to other city categories, open to all citizens of legal age, and to city merchants. “The first 500 citizens available will be welcomed, with a refund of 0.25 cents per kilometer with a maximum refund of 30 euros per month which will be disbursed in the form of vouchers. There will also be extra prizes for those who use the velostation as the final destination of their journey. The project will have a duration of 3 months and will start on 3 October”, concludes Zenoni.

The registration phase for citizens will start from 23 September to collect the kit, while from 3 October the kilometers will begin to be counted and from the end of the month it will be possible to take advantage of the first vouchers, from 10 euros onwards, which can also be spent from the following month.

giovedì 19 gennaio 2023

GenerTRX

 Da UltraTRX potrebbe arrivare una soluzione capace di risolvere quello che probabilmente è il principale problema dei veicoli elettrici e in particolare delle bici elettriche: ci riferiamo alla loro autonomia limitata.

C’è da riconoscere al settore della mobilità elettrica e alle aziende che si occupano di batterie il merito negli ultimi anni di avere compiuto progressi notevoli e i modelli più recenti di bici elettriche possono ricaricarsi in tempi davvero contenuti sebbene ancora non sia stato raggiunto il traguardo sognato da tanti, ossia la possibilità di usare un veicolo che si ricarica da solo mentre è in movimento, rendendo così soltanto un lontano ricordo le ricariche.

GenerTRX è il nome del sistema studiato da UltraTRX per provare a rivoluzionare la vita dei possessori di bici elettriche: si tratta di un minuscolo dispositivo con diverse bobine che si monta sul rotore del freno di una bicicletta e funziona come una sorta di alternatore.

In sostanza, le bobine che si trovano all’interno della struttura a forma di pinza di GenerTRX generano corrente alternata, che un circuito converte in corrente continua, permettendole di raggiungere la batteria per essere immagazzinata.

A dire di UltraTRX, questo sistema sarebbe in grado di produrre tra il 30% e il 50% in più di autonomia rispetto a quella che la batteria potrebbe fornire da sola (per esempio, a una velocità media di 16 Km/h è possibile produrre circa 2 ampere di potenza con due rotori installati, uno su ciascuna ruota).

Ciò non consentirà di avere un’autonomia illimitata ma senza dubbio questa soluzione potrebbe essere capace di garantire ai possessori di una bici elettrica di estendere la sua portata, ricaricando il veicolo mentre sono in movimento.

Resta da capire se la soluzione di UltraTRX riuscirà a farsi strada sul mercato.



From UltraTRX could come a solution capable of solving what is probably the main problem of electric vehicles and in particular of electric bikes: we are referring to their limited autonomy.

The electric mobility sector and the companies that deal with batteries deserve credit for having made considerable progress in recent years and the most recent models of electric bikes can recharge in very short times although the dreamed of goal has not yet been reached by many, namely the possibility of using a vehicle that recharges itself while it is in motion, thus making recharging only a distant memory.

GenerTRX is the name of the system designed by UltraTRX to try to revolutionize the life of electric bike owners: it is a tiny device with several coils that is mounted on the brake rotor of a bicycle and works as a sort of alternator.

Basically, the coils located inside the GenerTRX's clamp-shaped structure generate alternating current, which a circuit converts into direct current, allowing it to reach the battery to be stored.

According to UltraTRX, this system would be able to produce between 30% and 50% more autonomy than the battery alone could provide (for example, at an average speed of 16 km/h it is possible to produce approximately 2 amps of power with two rotors installed, one on each wheel).

This will not allow for unlimited autonomy, but without a doubt this solution could be able to guarantee the owners of an electric bike to extend its range, recharging the vehicle while they are on the go.

It remains to be seen whether the UltraTRX solution will make its way onto the market.