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giovedì 23 ottobre 2025

Le e-bike sono la vera rivoluzione della mobilità — ma l’Italia è ancora in ritardo




Per anni le biciclette sembravano destinate a scomparire, soppiantate dalle auto. E invece stanno vivendo una seconda, entusiasmante giovinezza — grazie alle bici elettriche. Lo sostiene anche The Economist, che le definisce la “vera rivoluzione della mobilità”.

Dal Nord America all’Asia, le e-bike stanno cambiando il modo in cui le persone si muovono nelle città.

Dalla bici “muscolare” alla mobilità globale

A Montreal, in Canada, un quinto degli spostamenti urbani avviene in bicicletta. A Londra, l’uso delle bici è cresciuto del 57% in due anni e nel quartiere finanziario, durante il giorno, ci sono il doppio delle bici rispetto alle auto.
A Parigi le bici hanno superato moto e scooter, mentre a Copenaghen una persona su due si muove ogni giorno pedalando per andare a scuola o al lavoro.

I numeri impressionano anche oltreoceano: The Economist calcola che a New York le bici condivise coprono in tre giorni gli stessi viaggi che le auto autonome di Waymo fanno in una settimana.
E in Asia? A Tokyo il 23% degli uomini d’affari preferisce la bici ai treni affollati, mentre a Pechino e Dacca (Bangladesh) le due ruote — anche nella versione elettrica o risciò — tornano a riempire le strade.

L’Italia pedala… ma con il freno tirato

Anche nel nostro Paese qualcosa si muove.
Le vendite di bici elettriche sono aumentate del 40% rispetto al 2019: nel 2024 se ne sono vendute 274.000, contro un milione di biciclette tradizionali.
Gli italiani hanno percorso oltre 25 milioni di chilometri con le bici a noleggio.
Milano guida la classifica del bikesharing con 10.000 e-bike, seguita da Roma (7.000) e Bologna (2.700).

Eppure, la distanza con l’Europa resta ampia: il solo servizio di Parigi (Vélib’) totalizza quasi lo stesso numero di noleggi dell’intera sharing mobility italiana.

Perché le e-bike piacciono così tanto

L’e-bike non è solo una “bici con il motore”. È un modo diverso di vivere la città.
Secondo The Economist, le biciclette elettriche:

  • sono efficienti e sostenibili;

  • costano pochissimo rispetto a un’auto o a uno scooter;

  • riducono traffico, inquinamento e bisogno di parcheggi;

  • aiutano a mantenersi in forma in modo naturale.

Le e-bike hanno anche democratizzato il pedalare: permettono di arrivare al lavoro senza sudare, trasportare bambini o fare la spesa senza sforzi.
A Chicago, ad esempio, nel sistema di bike sharing Divvy, le e-bike sono usate il 70% in più rispetto alle bici classiche.

 Poche piste ciclabili, tanto rischio

Il vero freno in Italia? La sicurezza.
Le piste ciclabili separate sono ancora poche e chi pedala deve condividere la strada con auto e scooter.
Nel 2024, 185 ciclisti sono morti in incidenti stradali, più del doppio rispetto al Regno Unito (82 vittime), nonostante lì vivano più persone.
Inoltre, nel nostro Paese l’uso del casco è ancora poco diffuso e la cultura della bici fatica ad affermarsi.

 Le città storiche e la politica del pedale

Le città italiane, spesso storiche e dense, hanno meno spazio per creare nuove ciclabili.
Servono soluzioni intelligenti: zone 30, corsie dedicate, limiti alle auto.
Ma qui il problema diventa politico. In molte città — da Milano a Roma — la bici è diventata un tema di scontro: per alcuni è simbolo di modernità, per altri solo un fastidio per gli automobilisti.

Come scrive The Economist, ogni rivoluzione tecnologica genera polarizzazione. Ma le bici elettriche non tolgono spazio: lo restituiscono. Alle persone, alla salute, e alla qualità della vita urbana.

Il futuro è (ancora) a due ruote

La bicicletta è un’invenzione antica, ma la sua nuova versione elettrica rappresenta una delle soluzioni più concrete e accessibili per le città del futuro.
Serve solo una visione più pragmatica e meno ideologica.
Perché là dove si pedala di più, si vive meglio.
E forse, anche in Italia, la vera rivoluzione della mobilità è già iniziata — basta avere il coraggio di seguirla.


The E-Bike Revolution: Why Italy Is Still Pedaling Slowly

For years, bicycles seemed destined to disappear, overtaken by cars. And yet, they’re enjoying a second, thrilling youth — thanks to electric bikes.
As The Economist puts it, they are the “true revolution in mobility.”

From North America to Asia, e-bikes are reshaping the way people move through cities.

From “Muscle Bikes” to Global Mobility

In Montreal, Canada, one in five urban trips is made by bike.
In London, cycling has grown by 57% in just two years, and in the financial district, bikes now outnumber cars two to one during the day.
In Paris, bicycles have overtaken motorbikes and scooters, while in Copenhagen, one in two people cycles daily to school or work.

The numbers are just as impressive elsewhere: The Economist notes that in New York, shared bikes cover as many trips in three days as Waymo’s self-driving cars do in a whole week.
And in Asia, 23% of Tokyo businessmen now prefer cycling over crowded trains, while in Beijing and Dhaka (Bangladesh), bicycles — both electric and traditional rickshaws — are once again filling the streets.

Italy Is Pedaling… But with the Brakes On

Even in Italy, things are starting to move.
Sales of e-bikes have risen by 40% since 2019: in 2024, Italians bought 274,000 electric bikes, compared to one million traditional ones.
In total, Italians have covered over 25 million kilometers using shared bikes.

Milan leads the bike-sharing chart with 10,000 e-bikes, followed by Rome (7,000) and Bologna (2,700).
Still, the gap with Europe remains wide: Paris’s Vélib’ service alone logs almost as many rides as Italy’s entire bike-sharing network combined.

Why E-Bikes Are So Popular

An e-bike isn’t just a “bike with a motor.” It’s a new way of living the city.

According to The Economist, electric bikes:

  • are efficient and sustainable;

  • cost a fraction of cars or scooters;

  • reduce traffic, pollution, and parking needs;

  • and help people stay fit naturally.

They’ve also democratized cycling: you can get to work without sweating, carry groceries or children easily, and ride farther than before.
In Chicago, for example, users of the Divvy bike-sharing program ride e-bikes 70% more often than traditional bikes.

Few Bike Lanes, Plenty of Risk

Italy’s real obstacle? Safety.
There are still too few protected bike lanes, and cyclists must share the road with cars and scooters.
In 2024, 185 cyclists were killed in traffic accidents — more than double the number in the UK (82), even though Britain has a larger population.

Helmet use remains uncommon, and a broader cycling culture has yet to fully take hold.

Historic Cities and the Politics of Pedaling

Many Italian cities — historic, dense, and complex — struggle to carve out space for new bike lanes.
Smarter solutions are needed: “zone 30” speed limits, dedicated corridors, and car-free zones.
But here the issue turns political. In cities like Milan and Rome, the bicycle has become a cultural flashpoint: a symbol of progress for some, an inconvenience for others.

As The Economist notes, every technological revolution creates polarization.
But e-bikes don’t take space away — they give it back: to people, to public health, and to urban life itself.

The Future Is (Still) on Two Wheels

The bicycle may be an old invention, but in its electric form it’s one of the most practical and accessible solutions for the cities of tomorrow.
What’s needed is a more pragmatic and less ideological approach.

Because wherever people cycle more, they live better.
And perhaps, even in Italy, the true mobility revolution has already begun — we just need the courage to keep pedaling.

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