Le bici aero sono davvero più veloci delle bici “tradizionali”?
E quant’è la reale differenza in watt e secondi?
Ogni volta che viene presentata una nuova bici aerodinamica le aziende illustrano i test in galleria del vento e dichiarano miglioramenti (più o meno grandi) in termini di prestazioni.
Ma quanto incidono questi miglioramenti nella vita reale? Sono significativi anche a “velocità da cicloamatori” e non da professionisti o è tutto marketing?
Per capirlo il team di bicidastrada.it ha fatto un test in autodromo a Misano, cercando di renderlo più oggettivo possibile…
Per il test hanno utilizzato la nuova Madone SLR e la Emonda SLR, ossia la bici aero e la bici da gara più classica di casa Trek, entrambe in taglia 56.
Gli allestimenti non erano identici, perché il loro obiettivo era quello di misurare non solo le prestazioni del telaio, ma delle due tipologie di bici in assetto ideale: più “da pianura” per la bici aero, più “da salita” o comunque versatile per quella classica.
La differenza più significativa nell’economia del test è quella relativa a ruote e gomme.
a Trek Madone 2023 era equipaggiata con:
– gruppo Sram Red eTap AXS (48-35×10-33)
– ruote Bontrager RSL 51 (altezza profilo 51 mm, canale interno 23 mm)
– gomme Bontrager R4 700×25 montate con camera d’aria
– manubrio integrato in carbonio Madone da 42 cm c/c (39 cm c/c in corrispondenza dei comandi)
La Trek Emonda era equipaggiata con:
– gruppo Shimano Dura Ace Di2 12v (52-36×11-34)
– ruote Shimano Dura Ace C36 (altezza profilo 36 mm, canale interno 21 mm)
– gomme Pirelli P Zero TLR 700×28 con 30 ml di liquido
– manubrio Pro Vibe Carbon da 42 cm c/c
La differenza in termini di peso tra le due bici è di circa 600 grammi.
7,7 kg per la Madone e 7,1 kg per la Emonda, entrambe comprese di pedali Favero Assioma Duo.
Per andare oltre le sensazioni e i dati dichiarati dalle aziende hanno realizzato un test empirico all’interno del circuito Marco Simoncelli di Misano Adriatico. Ovviamente con l’ausilio del misuratore di potenza.
L’obiettivo era quello di effettuare un giro lanciato con ciascuna bici e rilevare il tempo di percorrenza. Stesso wattaggio medio e stessa impostazione in sella.
Insomma, vedere a parità di condizioni qual è la bici più veloce e di quanto.
Non avevano la pretesa che il test avesse valore scientifico, poiché svolto all’aperto e non in laboratorio, ma hanno provato a renderlo più oggettivo possibile, concentrandosi sull’ottimizzazione di tutti gli aspetti controllabili:
stesso abbigliamento e stesso casco;
stesso misuratore di potenza Favero Assioma Duo, ricalibrato dopo averlo spostato tra le due bici;
mantenimento di una potenza media non massimale, perché più facilmente ripetibile e controllabile rispetto ad uno sforzo “all out”. Il wattaggio medio è stato di 215 watt, un valore sostenibile da una buona fetta di appassionati per lungo tempo;
stessa posizione in bici, con le mani sui comandi;
condizioni meteo analoghe, poiché i due giri sono stati effettuati a distanza di pochi minuti, giusto il tempo di cambiare bici. La scelta dell’autodromo ci ha garantito anche un miglior controllo di altre variabili, evitando possibili scie dovute al traffico e differenze in termini di fondo stradale.
Il segmento Strava preso come riferimento è quello del Misano World Circuit Marco Simoncelli: 4,16 km con soli 8 metri di dislivello. Asfalto perfetto, rinnovato da poco
Entrambi i giri sono stati effettuati esattamente a 215 watt medi.
La prestazione più in alto è stata ottenuta con la Madone, l’altra con la Emonda. Parliamo di poco meno di 10” su 4,2 km. Non pochi!
A chi non si fida dei dati Strava diciamo che hanno eseguito anche un rilevamento cronometrico manuale, che ha dato gli stessi risultati.
La differenza tra bici aero e bici da gara “tradizionale” è reale.
10 secondi in 4,2 km ad una velocità di circa 35 km orari, che diventerebbero sicuramente di più al crescere della velocità.
Un’enormità per un professionista, ma anche per il ciclista evoluto attento alle prestazioni. Poca roba per chi pedala per piacere ed in tranquillità.
Dipende dai punti di vista…
E’ ovvio che il test si riferisce esclusivamente alla velocità in pianura e non tiene conto del delta di peso e del comfort sulle lunghe distanze.
Più i percorsi si faranno duri, più questo vantaggio andrà assottigliandosi per virare a favore della Emonda.
Are aero bikes really faster than “traditional” bikes?
And what is the real difference in watts and seconds?
Every time a new aero bike is presented, the companies illustrate the wind tunnel tests and declare improvements (more or less large) in terms of performance.
But how important are these improvements in real life? Are they also meaningful at “amateur cycling speeds” and not as professionals or is it all marketing?
To understand this, the bicidastrada.it team carried out a test at the racetrack in Misano, trying to make it as objective as possible ...
For the test they used the new Madone SLR and the Emonda SLR, the aero bike and Trek's most classic race bike, both in size 56.
The set-ups were not identical, because their goal was to measure not only the performance of the frame, but of the two types of bikes in ideal trim: more "flat" for the aero bike, more "climbing" or in any case versatile for the classic one.
The most significant difference in the economy of the test is that relating to wheels and tires.
The Trek Madone 2023 was equipped with:
- Sram Red eTap AXS group (48-35 × 10-33)
- Bontrager RSL 51 wheels (profile height 51 mm, internal channel 23 mm)
- Bontrager R4 700 × 25 tires mounted with an inner tube
- 42 cm c / c Madone integrated carbon handlebar (39 cm c / c at the controls)
The Trek Emonda was equipped with:
- Shimano Dura Ace Di2 12v groupset (52-36 × 11-34)
- Shimano Dura Ace C36 wheels (profile height 36 mm, internal channel 21 mm)
- Pirelli P Zero TLR 700 × 28 tires with 30 ml of liquid
- 42 cm Pro Vibe Carbon handlebar c / c
The difference in weight between the two bikes is around 600 grams.
7.7 kg for the Madone and 7.1 kg for the Emonda, both including Favero Assioma Duo pedals.
To go beyond the sensations and data declared by the companies, they carried out an empirical test within the Marco Simoncelli circuit in Misano Adriatico. Obviously with the help of the power meter.
The goal was to make a quick lap with each bike and measure the travel time. Same average wattage and same setting in the saddle.
In short, to see, all things being equal, which is the fastest bike and how much.
They did not claim that the test had scientific value, as it was carried out outdoors and not in the laboratory, but they tried to make it as objective as possible, focusing on the optimization of all controllable aspects:
same clothing and same helmet;
same Favero Assioma Duo power meter, recalibrated after moving it between the two bikes;
maintenance of a non-maximal average power, because it is more easily repeatable and controllable than an "all out" effort. The average wattage was 215 watts, a value sustainable by a good slice of enthusiasts for a long time;
same position on the bike, with hands on the controls;
similar weather conditions, as the two laps were carried out within a few minutes, just enough time to change bikes. The choice of the racetrack also guaranteed us better control of other variables, avoiding possible contrails due to traffic and differences in terms of road surface.
The Strava segment taken as a reference is that of the Misano World Circuit Marco Simoncelli: 4.16 km with only 8 meters in altitude. Perfect asphalt, recently renovated
Both laps were done at exactly 215 watts average.
The top performance was achieved with the Madone, the other with the Emonda. We are talking about just under 10 ”over 4.2 km. Not a few!
To those who don't trust Strava data, let's say they also performed a manual stopwatch, which gave the same results.
The difference between aero bike and "traditional" race bike is real.
10 seconds in 4.2 km at a speed of about 35 km per hour, which would certainly become more with increasing speed.
An enormous amount for a professional, but also for the advanced cyclist who is attentive to performance. Little stuff for those who ride for pleasure and in peace.
It depends on your point of view…
It is obvious that the test refers exclusively to speed on the flat and does not take into account the weight delta and comfort over long distances.
The harder the courses get, the more this advantage will be tapering to veer in favor of the Emonda.
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