Patente e casco obbligatorio per chi va in bici, sono le nuove regole annunciate da sindaco di New York per contrastare gli incidenti stradali. Due delle proposte che fanno già discutere, parte del più ampio piano da 58 milioni di dollari per la sicurezza dei ciclisti proclamato da Bill de Blasio. “Diciassette ciclisti sono morti a New York dall’inizio dell’anno. – Ha dichiarato de Blasio – Abbiamo deciso di stanziare 58 milioni di dollari per rafforzare la sicurezza dei ciclisti”. Per fortuna tra le idee di de Blasio non si parla di assicurazione sulle bici. Ma è così difficile accettare l’obbligo del casco in bici? A quanto pare si.
Il piano per la sicurezza dei ciclisti a New York si basa fondamentalmente sulla realizzazione di piste ciclabili protette. Ma l’annuncio del sindaco di New York sull’obbligo del casco in bisi ha eclissato totalmente la rilevanza infrastrutturale del progetto. Al centro delle nuove regole annunciate da De Blasio c’è la distinzione delle corsie per bici e quelle per altri veicoli. Si partirà da Brooklyn, epicentro degli incidenti in cui sono morti più ciclisti.
LE PISTE CICLABILI PROTETTE A NEW YORK
La prima fase prevede la realizzazione di 30 miglia (circa 48 km) di piste ciclabili protette da barriere, evitando così i rischi delle piste ciclabili “aperte”. Il piano per la sicurezza dei ciclisti prevede che entro il 2021 siano realizzate 90 miglia di piste. La parte del piano che ha ricevuto meno consensi è relativa al casco obbligatorio, spauracchio delle società di bike sharing. Secondo una portavoce di Citi Bike, tra i più grandi progetti di sharing, il nuovo obbligo non migliorerà la sicurezza dei ciclisti. I timori sono tutti nell’effetto disincentivante del casco e su come questo si rifletta sugli affari delle fiorenti società di bike sharing.
LE REGOLE IN BICI NON BASTANO, SERVE LA PATENTE
Alle critiche, il sindaco ha risposto che “dobbiamo pensare a ciò che è sicuro per le persone”. All’obbligo del casco in realtà si aggiunge anche la patente per bici. Un’idea che spesso è finita in disegni di legge mai approvati, ma non è mai andata oltre le regole che esistono già. Bisogna ricordare che anche le bici come altri mezzi di trasporto senza motore devono sottostare a un regolamento di circolazione ben preciso, vedi i monopattini elettrici a Milano. Peccato che spesso si arriva in sella alla ricerca di spensieratezza e con un approccio più ludico, friendly e non di rado “sregolato”.
License and helmet will be mandatory for those who go by bike, these are the new rules announced by the mayor of New York to combat road accidents. Two of the proposals that are already being discussed, part of the broader 58 million dollar plan for cyclist safety proclaimed by Bill de Blasio. "Seventeen cyclists have died in New York since the beginning of the year. - Said de Blasio - We have decided to allocate 58 million dollars to strengthen the safety of cyclists ". Fortunately, among de Blasio's ideas there is no mention of bike insurance. But is it so difficult to accept the obligation of a bicycle helmet? Apparently yes.
The plan for the safety of cyclists in New York is fundamentally based on the creation of protected cycle paths. But the announcement by the mayor of New York of the obligation to wear a helmet has completely eclipsed the infrastructural relevance of the project. At the center of the new rules announced by De Blasio is the distinction of bike lanes and those for other vehicles. We will start from Brooklyn, the epicenter of accidents in which more cyclists have died.
THE PROTECTED CYCLE PATHS IN NEW YORK
The first phase involves the construction of 30 miles (about 48 km) of bike paths protected by barriers, thus avoiding the risks of "open" cycle paths. The plan for the safety of cyclists foresees that by 2021 90 miles of slopes will be built. The part of the plan that received the least support is related to the mandatory helmet, bogeyman of the bike sharing companies. According to a Citi Bike spokesperson, one of the largest sharing projects, the new obligation will not improve cyclist safety. The fears are all in the disincentive effect of the helmet and how this is reflected in the affairs of the thriving bike sharing companies.
BIKE RULES DON'T STICK, NEED A LICENSE
To the criticisms, the mayor replied that "we have to think about what is safe for people". In addition, a bicycle license is also added to the helmet requirement. An idea that often ended up in bills never approved, but never went beyond the rules that already exist. It must be remembered that even bikes like other means of transport without an engine must be subject to precise traffic regulations, see electric scooters in Milan. It is a pity that one often comes to the saddle in search of carefree and with a more playful, friendly and often "unregulated" approach.
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