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venerdì 19 ottobre 2018

Wonder Woman




Il 16 settembre la statunitense Denise Mueller-Korenek ha raggiunto una velocità di 296 chilometri all’ora (183,932 miglia orarie) pedalando in bicicletta.

Nessun essere umano era mai andato così veloce su una bicicletta o su un altro mezzo a propulsione umana.

Mueller-Korenek è andata a quella velocità, di poco superiore a quella raggiunta da un Boeing 747 prima del decollo, pedalando nel Bonneville Salt Flats, un grande deserto di sale dell’Utah, usato anche per tentare record e fare gare di velocità con svariati veicoli a motore.

Nel 2016 Mueller-Korenek era andata a 236 chilometri orari diventando la donna più veloce su una bicicletta; restava però da battere il record stabilito da un uomo: l’olandese Fred Rompelberg, che nel 1995 era arrivato a 268 chilometri orari. Dopo avercela fatta, Mueller-Korenek ha detto: «È stata una cosa assurda, ma è valsa la pena di fare anni di sacrifici». È anche andata ben oltre le previsioni, perché prima del record aveva stimato di andare al massimo a 281 chilometri all’ora.

La nostra Wonder Woman ha 45 anni e 3 figli e dopo aver vinto diverse medaglie a livello giovanile nel ciclismo cambiò vita, divenne imprenditrice e, nel tempo libero, cominciò a dedicarsi al paracadutismo e alle corse di Mini Cooper. Cinque anni fa ha ricominciato a correre in bicicletta, partecipando a gare riservate ad atleti oltre una certa età. A un certo punto si era però messa in testa di battere questo record.

Il primo a impegnarsi davvero per diventare il più veloce essere umano su una bicicletta fu Charles Minthorn Murphy, nel 1899. Convinse una società ferroviaria a mettergli a disposizione una locomotiva e un paio di chilometri di ferrovia; coprì le traversine dei binari e, sfruttando la scia di una locomotiva, provò ad andare più veloce che poteva. Dopo aver avuto problemi perché la locomotiva non andava abbastanza veloce e la copertura delle traversine era troppo irregolare, riuscì a raggiungere i 96 chilometri orari, cioè le 60 miglia all’ora, motivo per cui è noto come “Mile-a-Minute Murphy“, Murphy un-miglio-al-minuto. Alla fine, per farcela, si avvicinò troppo al treno e rischiò di morire.


Dopo Murphy si smise di usare i treni, ma per provare a fare record simili serviva comunque un mezzo a motore di cui sfruttare la scia, perché raggiungere e mantenere certe velocità in bici e contro vento, senza scia, è fisicamente impossibile. È lo stesso principio ancora in uso nel Keirin, una disciplina olimpica del ciclismo su pista in cui per alcuni giri i ciclisti stanno dietro al derny, un motorino che aumenta gradualmente velocità o una bicicletta elettrica. Dal primo Novecento si usarono allora mezzi di vario tipo, a due o quattro ruote e si cercò di prendere le dovute precauzioni per evitare che un impatto tra mezzo a motore e ciclista avesse conseguenze troppo gravi.

Lei invece ha usato un dragster (uno di quei veicoli molto lunghi usati per gare di accelerazione senza curve) da 800 cavalli di potenza guidato da Shea Holbrook, una pilota professionista.





On September 16, the American Denise Mueller-Korenek reached a speed of 296 kilometers per hour (183.932 miles per hour) pedaling by bicycle.


No human had ever been so fast on a bicycle or another human-powered vehicle.

Mueller-Korenek went at that speed, slightly higher than that reached by a Boeing 747 before takeoff, pedaling in the Bonneville Salt Flats, a great desert of Utah salt, also used to try records and make speed races with several motor vehicles.

In 2016, Mueller-Korenek had gone 236 kilometers per hour, becoming the fastest woman on a bicycle; however, the record set by a man remained to beat: the Dutchman Fred Rompelberg, who in 1995 had reached 268 kilometers per hour. After having done so, Mueller-Korenek said: "It was absurd, but it was worth doing years of sacrifice." It also went well beyond the predictions, because before the record it had estimated to go to the maximum at 281 kilometers per hour.

Our Wonder Woman is 45 years old and 3 children and after winning several medals at a youth level in cycling changed life, became an entrepreneur and, in her free time, began to devote herself to skydiving and Mini Cooper races. Five years ago he started cycling again, taking part in races reserved for athletes over a certain age. At one point, however, it was put in the head to beat this record.

The first to really commit himself to becoming the fastest human being on a bicycle was Charles Minthorn Murphy, in 1899. He convinced a railway company to provide him with a locomotive and a couple of kilometers of railway; he covered the sleepers of the tracks and, using the trail of a locomotive, tried to go as fast as he could. After having problems because the locomotive did not go fast enough and the cover of the sleepers was too irregular, it managed to reach 96 kilometers per hour, that is 60 miles per hour, which is why it is known as "Mile-a-Minute Murphy" , One-mile-to-minute Murphy. In the end, to make it, he went too close to the train and risked dying.

After Murphy stopped using the trains, but to try to make similar records still needed a motor vehicle to take advantage of, because reaching and maintaining certain speeds on the bike and against the wind, without a trail, is physically impossible. It is the same principle still in use in the Keirin, an Olympic discipline of track cycling in which for some laps the riders are behind the derny, a scooter that gradually increases speed or an electric bicycle. At the beginning of the twentieth century various types of vehicles were used, with two or four wheels and the necessary precautions were taken to avoid that an impact between the motor vehicle and the cyclist would have serious consequences.


You have instead used a dragster (one of those very long vehicles used for acceleration races without corners) of 800 horsepower driven by Shea Holbrook, a professional driver.



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