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lunedì 24 dicembre 2018

Giuseppe Drali

Va ancora in bicicletta, con le sue, alla faccia dei novant’anni. «Vado pianino, ma faccio ancora qualche giretto: da casa alla bottega», dice lui uno degli ultimi veri meccanici che esistono ancora oggi a Milano.
"Sorrido alla vita perché la vita ancora mi appartiene. E poi cosa voglio di più? Sto bene e ho tanta gente che mi vuole bene. Da quasi due anni poi ho incontrato quattro amici in più che hanno deciso di darmi una mano, e un ragazzo di bottega come Alessandro, che è prezioso come pochi».

Quattro imprenditori con una passione vera per la bicicletta. Il più malato è un medico. «È grazie al suo intuito, alla sua sensibilità se oggi siamo tutti qui – racconta Gianluca Pozzi, amministratore delegato della nuova Cicli Drali – . Quando ha saputo che Beppino voleva chiudere bottega, abbiamo pensato di metterci in gioco e fare tutto il necessario per non interrompere questa storia. Il Drali è un patrimonio del ciclismo, così io, Angelo Mantovani, Robert Carrara e Andrea Camerana ci siamo messi assieme e in gioco dando vita a una gran bella squadra con un unico capitano: il Drali. L’obiettivo? Non gettare alle ortiche la storia di un uomo che ha percorso una gran bella fetta di storia della bicicletta che con le mani ci sa ancora fare e conosce tutti i segreti della bicicletta.».


La sua “Pokerissima” è splendida e sono in tanti a volerla. Sarà per questo ritorno al passato. Sarà per questa voglia di “vintage” e mania da “eroica”, ma le biciclette in acciaio conservano ancora oggi un fascino unico e tutto particolare. «È stato Carlo, mio padre, ad aprire l’officina nel lontano 1925. In quel periodo eravamo concessionari della Bianchi. Io ho appreso il mestiere dai grandi meccanici e telaisti di quel periodo come Pinella e Faliero Masi».

Girardengo, Binda, Bartali, Coppi, Maspes li ha conosciuti tutti e indirettamente o direttamente, ha fatto qualcosa per ognuno di loro. «Non esageriamo, ogni tanto passavano dentro. Papà era molto conosciuto e apprezzato, io mi sono sempre dato da fare. Se avevano qualche problema, noi c’eravamo». Chi non c’è più è la sua Marisa, l’amore della sua vita. «Siamo stati fianco a fianco per sessantadue anni più sette di fidanzamento. Quando è mancata mi sono sentito mancare anch’io... Poi questi quattro “ragazzacci” mi hanno convinto a non mollare, e sono felice di farlo».

courtesy avvenire.it




He goes on his bicycle again, with his own, in the face of ninety years. "I go slowly, but I still do a few turns: from home to the shop," he says one of the last real mechanics that still exist today in Milan.

"I smile at life because life still belongs to me, and then what do I want more? I'm fine and I have lots of people who love me." For almost two years I met four more friends who decided to give me a hand, and a shop boy like Alessandro, who is precious as few ".

Four entrepreneurs with a true passion for cycling. The sickest is a doctor. "It is thanks to his intuition, his sensitivity if today we are all here - says Gianluca Pozzi, CEO of the new Cicli Drali -. When he learned that Beppino wanted to close shop, we decided to get involved and do everything necessary to not interrupt this story. Drali is a heritage of cycling, so I, Angelo Mantovani, Robert Carrara and Andrea Camerana got together and at stake giving life to a great team with a single captain: Drali. The target? Do not throw in the nettle the story of a man who has traveled a great slice of history of the bicycle that with his hands still knows how to do and knows all the secrets of the bicycle. "

His "Pokerissima" is beautiful and many people want it. It will be for this return to the past. It will be for this desire of "vintage" and mania "heroic", but steel bicycles still retain a unique and special charm. "It was Carlo, my father, who opened the workshop back in 1925. At that time we were Bianchi dealers. I learned the trade from the great mechanics and weavers of that period as Pinella and Faliero Masi ».

Girardengo, Binda, Bartali, Coppi, Maspes has known them all and indirectly or directly, has done something for each of them. "We do not exaggerate, they sometimes went inside. Dad was very well known and appreciated, I have always been busy. If they had any problems, we were there. " Who is not there anymore is his Marisa, the love of his life. "We have been side by side for sixty-two years plus engagement seven. When I missed it I felt myself missing ... Then these four "bad boys" convinced me not to give up, and I'm happy to do it ».


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